Alla corte del Re Cremisi – La distopica vendita di organi

Siamo vicini a Natale e, in questo periodo più che in ogni altro, tutti i negozi sono pieni di gente: genitori, ragazzini, anziani e chi più ne ha, più ne metta. Tutti escono dai centri commerciali con buste colorate di ogni dimensione, biglietti e buoni regalo, giocattoli, camicie e cravatte, elettrodomestici e videogiochi, e, senza troppa sorpresa da parte mia, a volte nei pacchetti ci sono anche i libri.

Un ottimo regalo, che è coinciso con l’arrivo del periodo natalizio, è stato quello della casa editrice Las Vegas Edizioni che mi ha inviato un ebook, dopo essermi iscritta alla newsletter sul loro sito. L’ebook in questione è Alla corte del Re Cremisi di Hector Luis Belial alias Elia Gonella: mentre Belial ha scritto il romanzo, Gonella ha scritto la postfazione del libro.

In principio, dunque, c’era quest’Ikea degli organi umani.

Che succede quando la medicina e il consumismo si incontrano? Nasce la Human+, una vera e propria Ikea di organi umani. Ermete Roma, il protagonista, è uno degli ispettori dell’azienda che si è espansa in tutto il mondo. E proprio come accade nel periodo natalizio, la gente aspetta ore e ore per entrare nei negozi, stavolta quelli della Human+, e acquistare…organi sintetici per sé o per i propri cari:

Il negozio era aperto da meno di mezz’ora, ma la folla si era già riversata nei parcheggi, era penetrata da tutte le entrate e le uscite, aveva raccolto carrelli e cestelli di plastica, attraversato le casse o l’area esposizione, e ora vagava tra gli scaffali del self. Compravano aspirine formato famiglia, protesi dentali, milze, muscoli, iridi, fegati, folti cuoi capelluti, e i famosi cerotti arancioni con la croce bianca.

Ci sembra strano all’inizio, una cosa del genere non può esistere e, invece, esiste eccome. Ermete vive in Finlandia con la moglie Karin, incinta. All’inizio del romanzo, Ermete si sta preparando per partire: per motivi di lavoro, tornerà in Italia, suo paese d’origine dove non rientra da circa cinque anni. La meta è Milano, Ermete dovrà fare uno dei soliti controlli in un nuovo negozio Human+, ma le cose non vanno come previsto. Ermete, appena arrivato al negozio, assiste al suicidio di un dipendente, viene accusato di omicidio e, così, scappa rifugiandosi da un amico di vecchia data.copacdrc

Comincia così un viaggio narrativo tra l’azione e la riflessione: da un lato c’è Ermete che non vuole essere arrestato e non vuole perdere il lavoro, ma dall’altro lato c’è il senso di colpa e, soprattutto, il senso di vergogna. Gli organi sintetici della Human+ funzionano davvero? È possibile ritardare la morte dei propri cari? Perché, talvolta, si è così egoisti e non si ha il coraggio di lasciar andare la vita com’è? Tutte domande a cui Ermete riuscirà a rispondere, o almeno ci proverà con l’aiuto di Paolo, l’amico dal quale si rifugia, di Pietro, un nano medico psichiatra che è un appassionato del legame fra sogni e cinema, e di Barbara, una poliziotta fragile e forte allo stesso tempo.

«E allora? Non ho niente da perdere!» esclamò Paolo, paonazzo.

«Beh, io ce l’ho invece. Ho una moglie, un figlio…Il lavoro ormai l’ho perso. Ma ho ancora una vita. È stato duro costruirla. E non la butto alle ortiche per…»

«…per una causa giusta?» intervenne Paolo.

[…]

«Mi dispiace di averla disturbata» disse Ermete, sul vialetto.

«Dispiace a me» disse Pietro, saltando sul taxi. «Speravo che lei mi avesse chiamato per ingaggiare insieme una lotta contro una multinazionale cattiva. E invece le servivo solo per rifare una fasciatura».

Una storia che fa riflettere su cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, ma soprattutto su che cosa ci sia fra il giusto e lo sbagliato: li chiamano compromessi. Sono fatti di famiglia, di lavoro, di sacrifici e anche di denaro. E, a questo punto, cosa si fa? Ci si tira indietro, restando in silenzio, o si va avanti, cominciando una battaglia?

Un bel romanzo, se passate in libreria in cerca di qualche regalo, beh, non vi resta che comprarlo (oppure, inserirlo nella lista dei regali che desiderate per Natale).

La copertina del libro è stata presa dal sito www.lasvegasedizioni.com

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