Amsterdam: belle ville, n’est-ce pas?

Ferez-vous un long séjour à Amsterdam? Belle ville, n’est-ce pas? (…) Regardez, la neige tombe! Oh, il faut que je sorte! Amsterdam endormie
dans la nuit blanche, les canaux de jade sombre sous les petits
ponts neigeux, les rues désertes, mes pas étouffés, ce sera la pureté,
fugitive, avant la boue de demain.

In un bar della capitale olandese Albert Camus in La Chute (La Caduta) del 1956 ambienta il monologo del protagonista, Jean-Baptiste Clamence: si tratta di un flusso ininterrotto di coscienza sulle dinamiche umane e sulla fallibilità sviscerate a ogni marinaio e passante del bar Mexico-City, a chi sa ascoltare.

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Photo Credit: Hello Amsterdam 13 – September / October 2016

Penso che Camus non potesse scegliere altra ambientazione. Anche oggi Amsterdam con la fama di città libertina, con il quartiere a luci rosse e con i vari Koffieshop, è per questo anche libera e piena di esplosioni creative.

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©CristinaCelani

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©CristinaCelani

I meravigliosi canali alberati e le principali attrazioni nel cento della città sono raggiungibili a passo d’uomo facilmente. Una delle vie principali è la Rokin che porta fino a Damplein, fulcro della vita della città e l’area dalla quale la città è sorta nel 1270 da una comunità di pescatori.  Fino ad oggi le abitazioni particolari – sono edifici stretti e alti – sono state conservate nella forma originale seicentesca.  Il sapore di storia si percepisce molto nel quartiere medievale  e nei mercati dove si vendono i famosi tulipani nazionali. Non si può non visitare il Palazzo Reale in Damplein. Durante il periodo repubblicano,  l’edificio fu la residenza di Luigi Bonaparte, fratello di Napoleone, e in seguito residenza dei reali olandesi.

Lo Stedelijk Museum nella Museumplein (Piazza dei Musei) è il più grande museo di arte moderna e contemporanea dell’Olanda. L’edificio che lo ospita rinnovato ed esteso è del 1895. Raccoglie al piano terra una collezione di opere che dal 1860 al 1950, i lavori chiave sono di Vincent van Gogh, Wassily Kandinsky, Ernst Ludwig Kirchner, Franz Marc, Marc Chagall, Henri Matisse, Piet Mondrian, Kazimir Malevich, Charley Toorop, Max Beckmann, Jackson Pollock, Asger Jorn, Karel Appel e degli artisti del gruppo avanguardista europeo CoBrA. Lo scorso anno  il museo ha accolto la mostra The Oasis of Matisse creando una combinazione di grandi opere di Matisse e suoi contemporanei o seguaci, incontrando l’opera matissiana anche in artisti del XX secolo.

Sempre al piano terra si trova la collezione dedicata al design, organizzata per temi, tra mobili, vetro, ceramiche, poster, stampe e tessuti dal 1900 a oggi (gli artisti presenti sono
Berlage, Cassandre, Gispen, Zwart, Rietveld, Sandberg, Crouwel, Wirkkala e Baas). Salendo al piano superiore, dedicato all’arte contemporanea, si può godere delle opere come il celebre The Beanery di Edward Kienholz e Charlene di Robert Rauschenberg. Le sale monografiche invece si concentrano sui lavori di Willem de Kooning, Rineke Dijkstra, Marlene Dumas, Barnett Newman e Hanne Darboven. Sono però anche presenti Rene Daniels, Jan Dibbets, Lucio Fontana, Gilbert & George, Yves Klein e Jean Tinguely.

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©CristinaCelani

L’ambiente è molto vivo, il museo resta aperto fino a tardi per far assistere alle esibizioni live di artisti teatrali o presentazioni di vario tipo, allietati anche da servizio bar e da tavoli dove lo tovaglie di carta si possono colorare (sono raffigurate figure dei quadri principali della collezione permanente). L’ambiente è molto stimolante, arricchito da una continua ricerca scientifica sulle collezioni presenti e continua sperimentazione e analisi (per esempio per studiare strategie di conservazione per le opere contemporanee di fotografia).

Non molto distante si trova il Rijks Museum, il Nationale Kunstgalerij, aperto nel 1808 prima nel Palazzo Reale in seguito la collezione venne spostata nell’attuale edificio dal 1885, che è stato rivisto con aggiunte di sale. L’edificio è completamente modernizzato, ha cambiato il suo assetto con il trascorrere del tempo per soddisfare i gusti dei visitatori. Si possono ammirare tra le opere più magnigiche di Jan Steen, Rembrandt Harmenszoon Van Rijn, Jacob Van Ruisdael, Jan Vermeer, Frans Hals, Barthélemy d’Eyck e Willem Buytewech.

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Rijks Museum in Ottobre ©CristinaCelani

Dulcis in fundo, il Van Gogh Museum ospita, si sa, una delle più grandi collezioni dedicate al pittore olandese. Direi che è unico per la quantità di capolavori, disegni, oggetti personali e lettere – soprattutto quelle scritte al fratello Theo, oltre alla collezione privata di Theo stesso, celebre antiquario olandese.

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©CristinaCelani

La collezione permanente, disposta su tre piani, permette di seguire l’evoluzione artistica di Van in ordine cronologico e suddiviso in 5 periodi: Olanda, Parigi, Arles, Saint-Remy e Auvers-sur-Oise.

Una vita piena intensamente di idee e ambizioni, interessato a migliorare se stesso sempre. La sua svolta artistica risale al 1881 quando aveva già 28 anni. La sua arte è stata sempre in grado di dare volto ai grandi temi della vita – ansia, sofferenza, amore e speranza – nei suoi studi sul colore e sulla personale interpretazione della natura. Di fronte a capolavori come The Potato Eaters, The Bedroom e Sunflowers si resta basiti.

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Davvero ben organizzati i workshop gratuiti per i visitatori di tutte le età. Feel like painting? ©CristinaCelani

Fino al 29 Gennaio 2017 è presente l’esibizione temporanea Daubigny, Monet, Van Gogh: Impressions of Landscape: un’esplorazione del’importante ruolo di Daubigny come padre fondatore rivoluzionario dell’Impressionismo e come fonte principale di ispirazione per il giovane Vincent.

Un'attività sensoriale unica: vedere e dipingere i paesaggi da un barca così come li vedeva al suo tempo Daubigny

Un’attività sensoriale unica: vedere e dipingere i paesaggi da un barca così come li vedeva al suo tempo Daubigny ©CristinaCelani

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