Cinemambiente 2016 – lo straordinario successo dei green movies

Lo scorso 5 giugno si è celebrata la quarantaquattresima Giornata mondiale dell’Ambiente, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1972, in occasione della Conferenza di Stoccolma sull’Ambiente Umano durante la quale ha preso forma l’UNEP – United Nations Environment Programme. In qualità di massima autorità in materia a livello mondiale, l’UNEP si occupa di stabilire quali siano gli impegni da prendere in campo di tutela ambientale e di promuovere la diffusione di strumenti per portare avanti uno sviluppo quanto più sostenibile possibile. L’evento del 5 giugno è quindi un’occasione per richiamare l’attenzione su simili tematiche oltre che un’opportunità per incrementare le pratiche di sostenibilità ambientale. cinemabiente-torino-2016                                  In Italia, sono molte le realtà che sempre più si ispirano a questi principi, primo fra tutti dal punto vista artistico, il Festival Cinemambiente, nato a Torino nel 1998. La rassegna, la cui edizione 2016 si è svolta dal 31 maggio al 5 giugno, presenta una selezione dei migliori film e documentari ambientali a livello internazionale con l’obiettivo di promuovere l’interesse verso tematiche di questo tipo attraverso la meravigliosa arte del cinema. Il Festival è poi anticipato da una serie di moltissime attività pratiche organizzate nel corso di tutto l’anno, che danno la possibilità ai vari spettatori di partecipare attivamente. Dal 2006 Cinemambiente viene organizzato dal Museo Nazionale del Cinema – Fondazione Maria Adriana Prolo, allestito all’interno della suggestiva sede della Mole Antonelliana. Dal punto di vista della ricchezza del suo patrimonio artistico-culturale e delle attività scientifiche e divulgative, il Museo risulta essere uno dei più importanti al mondo e anche uno dei più particolari, facendo vivere al visitatore un’esperienza davvero unica
Come unica è la possibilità di partecipare a Cinemambiente, una preziosa vetrina per Torino e per l’Italia che sta riscuotendo sempre più successo, come confermano i numeri dell’edizione che si è appena conclusa: 27.000 le presenza complessive, di cui 15.000 quelle in sala, con un aumento del 20% rispetto allo scorso anno. Un’affluenza altissima che ha riempito le sale cinematografiche facendo registrare molti sold out ma che ha anche animato le vie e le piazze della città, dimostrando una straordinaria sensibilità artistica ed ambientale da parte di molti.

collageSvariati ospiti, tra cui molti direttori di festival ambientali di tutto il mondo, tanti dibattiti ed incontri coi registri a fine proiezione e soprattutto tantissimi giovani, forse la scoperta più piacevole e che in qualche modo dà più speranza. La presenza di giovani e bambini è fondamentale, sintomatica di un più diffuso interesse da parte delle moderne generazioni verso le delicate tematiche ambientali e della consapevolezza che un futuro migliore è possibile ma per ottenerlo occorrono volontà ed impegno.

ecokids-2012Per i più piccoli, Cinemambiente ha ideato una sezione apposita chiamata Ecokids, «la più importante e strategica proprio perché si rivolge agli adulti del futuro» come si legge sul sito del festival. Le scuole hanno potuto assistere gratuitamente alle proiezioni e partecipare alle attività di laboratorio svolte in collaborazione con Xké? – Il laboratorio della curiosità, un centro per la didattica nato nel 2011 con lo scopo di stimolare, attraverso il gioco, interesse e curiosità verso la scienza.     Alle scuole di II grado invece è dedicato il concorso The City I like, per il quale gli studenti hanno realizzato dei video sul rapporto tra la loro città e la natura.

Tornando all’edizione di quest’anno, 81 sono stati i film proiettati, per un totale di 8 premi assegnati da parte di cinque giurie internazionali e da parte del pubblico in sala. Tra quelli in gara, il premio per il miglior documentario internazionale è andato a When two worlds collide, un approfondimento sull’attuale situazione dell’Amazzonia nelle mani di leader politici senza scrupoli.
Le selvagge estrazioni di petrolio e minerali, che potrebbero compromettere il già delicato ecosistema amazzonico ed avere conseguenze gravissime a livello climatico, hanno portato il leader di una comunità locale a lottare contro le grandi aziende in difesa delle proprie terre, condannandolo all’esilio e a vent’anni di carcere. I due registi, Heidi Brandeburgo e Mathew Orzel, premiati soprattutto per l’audace e ricco lavoro d’archivio, portano sul grande schermo uno dei tanti esempi di crisi politica ed ambientale, di sfruttamento naturale ed umano raccontando una storia che difficilmente potrà essere dimenticata.544048691     Il concorso internazionale One Hour (produzioni di 60 minuti) è andato a La jeune fille et les thyphones di Christoph Schwaiger, un viaggio in compagnia della sedicenne Marinel che conduce lo spettatore attraverso il problema del cambiamento climatico e dei disastrosi tifoni nelle Filippine, le cui terre devono fare i conti con quella che è diventata ormai una triste realtà.     Per quanto riguarda invece il giudizio del pubblico, la vittoria è andata al particolare documentario The Babushkas of Chernobyl di Holly Morris e Anne Bogart. Un film di donne sulle donne che, contro ogni direttiva, sono tornate a vivere nei pressi di Chernobyl dopo l’esplosione della centrale nel 1986. Per loro le radiazioni sono un male ben minore rispetto al timore e alla possibilità di morire altrove, lontano da quella che per generazioni è stata la loro casa. Vincitore di più riconoscimenti, tra cui quello del Pubblico al San Francisco Green Film festival 2016, questa storia forte e coinvolgente ha emozionato anche gli spettatori di Torino, la cui reazione a trent’anni dalla tragedia, dimostra che si tratta di una vicenda tutt’altro che archiviata.Cinemambiente15-800x400
A conclusione del Festival è stato inoltre assegnato anche l’annuale riconoscimento Movies Save The Planet, riservato ai grandi protagonisti del cinema ambientale. Quest’anno il premio è andato a Jacques Perrin, attore, produttore e regista dalla lunga e fortunata carriera che dagli anni novanta si è imposto sulla scena internazionale con una serie di documentari naturalistici: Le Peuple singe, Himalaya, La vita negli oceani eLes Saisons, proiettato in occasione di Cinemambiente 2016.

In seguito all’assegnazione dei premi, il 5 giugno, data estremamente simbolica, il Festival si è concluso lasciando dietro di sé un’immensa soddisfazione da parte degli organizzatori e dei visitatori. Grazie al lavoro di chi ci ha creduto, compresi i numerosi volontari, Cinemambiente è cresciuto moltissimo nel corso degli anni ed il successo di questa edizione lascia pensare che l’appuntamento dell’anno prossimo sarà ancora più fortunato.

Le foto sono state prese da: cinemambiente.it, nonsolocinemacom, www.econote.it

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