Colazioni letterarie – Intervista a Petunia Ollister

Forse vi sarà capitato di adocchiare sui social network delle colazioni invitanti, accompagnate da un bel libro. Se l’avete visto su Instagram, possibilmente avrete cominciato a seguire l’utente e a volerne sapere di più. Se stiamo parlando della stessa persona, allora direte che sì, è proprio lei, Petunia Ollister, divenuta molto famosa sui social e oggi conduce anche un programma su Radio 2. La ringrazio molto per averci concesso quest’intervista e averci fatto scoprire qualcosa di più su di lei e sulle sue composizioni.

Come è nato il nome di Petunia Ollister?
Petunia Ollister è uno pseudonimo nato sei anni fa, dall’involontaria collaborazione tra le menti geniali di due amici. Nessun nesso con la zia Petunia di Harry Potter, solo un nome buffo e divertente, che rispecchiasse la mia personalità. Pian piano Petunia ha soppiantato la mia persona anagrafica, tanto che ormai quando mi presento con il mio vero nome, dopo aver letto lo stupore negli occhi dell’interlocutore di turno correggo subito il tiro aggiungendo Petunia. A quel punto i sorrisi si aprono e puntualmente la frase che segue è “Ah, ma sei tu!”.

Non è vietato pranzare così, vero?

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Quando ti è venuta l’idea di creare il #bookbreakfast? Pensi che Instagram sia stato “fondamentale” per il tuo successo?
Una mattina nel gennaio del 2014 mi sono resa conto che la copertina del libro che stavo sfogliando, Daily Dishonesty della graphic designer Lauren Hom, era dello stesso colore della tazza dalla quale stavo bevendo il mio caffè. L’istinto di fotografarli dalla cima di una scala, perfettamente a piombo, è stato immediato. Ho cominciato a condividere le mie letture a colazione su Instagram accompagnate da una tazza di caffè lungo, qualcosa – di solito dolce – da mangiare. Un’ossessione per i colori delle tazze e dei piatti, che richiamano rigorosamente i toni delle copertine. La maniacalità per le disposizioni simmetriche. Instagram è il social visuale per antonomasia. Il mio profilo è uniforme nello stile, vario nei colori e nei generi letterari ha avuto quasi da subito un buon successo e le soddisfazioni sono state tante. Fedele ai princìpi di Instagram continuo a fotografare con lo smartphone e a non abbandonare il formato quadrato.

Abbini mai quello che leggi a quello che mangi? Per esempio, se è un libro francese, ti è capitato di scegliere un croissant per le tue composizioni?
A volte capita di giocare con il cibo e di creare nessi geografici o contenutistici tra libri, cibo, oggetti o stampe ritratti negli scatti. Il #bookbreakfast più riuscito da questo punto di vista è di sicuro Eraldo Affinati, Berlin edito da Rizzoli. Accanto al volume ho ritratto un krapfen, in tedesco berliner.
Il senso dell’umorismo non manca mai.

«Non desiderava diventate una Miss, ma il destino volle che stesse per succedere.»

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Qual è la tua colazione preferita tra quelle preparate?
Senza alcun dubbio i pancake salati con salmone e avocado che accompagnano Paolo Cognetti, Una cosa piccola che sta per esplodere, mimimum fax. Quando ho un po’ più di tempo mi piace preparare quel che mangio a colazione – di solito compro i dolci la sera prima di fare la foto, tornando dal lavoro – per godermela ancora di più.

E qual è la tua colazione letteraria preferita ossia da romanzo?
Quella di James Bond, descritta da Ian Flaming in Dalla Russia con amore, edito da Guanda

«caffè fortissimo della qualità venduta da De Bry nella New Oxford Street, senza latte né zucchero […], un uovo sodo maculato di gallinelle francesi Marans […] bollito per non più di 3 minuti e 20 secondi e accompagnato dalla confettura Little Scarlet spalmata su due grandi fette di pane integrale tostato»

Cosa fa nella vita Petunia Ollister? Ho visto che conduci un programma su Radio2 la domenica mattina!
Mi sono occupata per anni di conservazione dei beni culturali, fotografici prima, librari poi. Attualmente lavoro per un gruppo editoriale presso l’ufficio marketing.
La domenica mattina sono ospite per cinque minuti della trasmissione Ovunque6 su Radio2, racconto un #bookbreakfast agli ascoltatori e un attore legge un estratto del libro ritratto.

Hai mai pensato di scrivere un romanzo?
Io so leggere, ma purtroppo non so scrivere. I miei componimenti più efficaci arrivano al massimo ai 140 caratteri di un tweet.

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