Confórmi – Intervista a Davide Trabucco

Di arte sul blog parliamo spesso. Non soltanto per la nostra rubrica #martedìarte, ma anche perché l’arte – così come la letteratura, il cinema, il fumetto – fa parte della nostra cultura, l’essenza del nostro progetto. Da qualche anno conosco Davide Trabucco, un artista davvero in gamba, versatile, poliedrico. Il suo progetto, Confórmi, è diventato parecchio famoso sia in ambito nazionale che internazionale. Ho deciso di intervistarlo per il nostro blog per la sua bravura e la ricchezza del suo progetto. Lo ringrazio in anticipo per avermi dato la sua disponibilità.image6_DavideTrabucco

Comincerei chiedendoti chi è Davide Trabucco? Potresti raccontarci quello che fai nella vita?
Sono un artista visivo, che vive e lavora a Bologna. Dal 2012 sono borsista presso la Fondazione Collegio Artistico Venturoli. Con alcuni degli altri borsisti lavoro e collaboro per progetti dentro e fuori la Fondazione, soprattutto in occasione di importanti eventi cittadini legati all’arte, in primis Arte Fiera.

Sei il creatore di Confórmi. Quando è nata l’idea e da dove nasce? Ma, soprattutto, cos’è Confórmi?
Confórmi è un archivio che ho iniziato due anni fa per far fronte alla necessità personale di gestire i miei riferimenti visuali, ordinandoli secondo il semplice metodo della giustapposizione. Ogni Confórme è un’immagine completamente nuova creata dall’unione di due immagini digitali già esistenti, scaricate dal Web, che possiedono la stessa pregnanza formale. Confórmi è uno strumento di lavoro in continua crescita, che nasce come supporto alla fase di ricerca, di cui condivide i tempi altalenanti: non ha una quindi vita determinata e finirà di crescere nel momento in cui non ne sentirò più la necessità come strumento d’indagine sulle forme e sul mondo. La scelta del quadrato, come elaborazione image11_DavideTrabuccoformale riconoscibile, colpisce immediatamente chiunque, anche un pubblico spesso non specializzato non a conoscenza degli originali, stimolando così l’immaginazione di tutti e organizzando in modo omogeneo e continuo le immagini. Il principio ordinatore elimina ogni possibilità di autonomia: in un archivio non c’è libertà, la regola è necessaria all’archivio e limite dell’archivio stesso. I processi di esclusione e la parzialità sono elementi cardine nella costruzione di un archivio, al fine di non trasformarlo in una raccolta disordinata ed eterogenea, pari ad una Wunderkammer.

Se dovessi applicare una parola al tuo progetto, sceglierei simmetria. Tu quale parole sceglieresti e perché?
Proliferazione: perché nasce ed attinge alla marea di immagini a cui siamo sottoposti in ogni momento in qualsiasi canale di comunicazione; Infinito: perché è un lavoro che paradossalmente non conosce fine, che può continuare per tutta la vita; Ordine: perché organizza e sistematizza il mio vocabolario visivo, gli dà una forma e lo rende consultabile.image9_DavideTrabucco

Come dicevo prima, le tue produzioni sono caratterizzate dalla simmetria. Come nasce un’immagine di Confórmi? Scegli prima un determinato quadro, immagine, logo, ecc e poi cerchi il corrispettivo oppure la scelta è immediata fin dall’inizio?
L’idea dell’immagine nasce nel momento stesso in cui un’immagine me ne ricorda un’altra. È un lavoro combinatorio di cose che già conosco e che trovano una loro corrispondenza. Confórmi non è un lavoro di fatica: non lavoro per cercare delle immagini da produrre: di per sé ci sono periodi morti in cui non pubblico nulla proprio perché non archivio nulla.image10_DavideTrabucco

Nelle tue produzioni non utilizzi soltanto l’arte, ma anche la pubblicità, la fotografia, addirittura i frame dei film (anche quelli animati). È una scelta che avevi fatto in partenza oppure è arrivata col tempo?
Confórmi ha un’anima pop: come il mondo è sommerso da immagini indistinte che spesso si trovano accanto senza alcun nesso, così è per il mio archivio. La scelta è semplicemente legata a i miei interessi e ai miei feticci.

Hai mai ricevuto critiche per i tuoi lavori? Se sì, come ti rapporti con queste critiche?
La parola critica la vedo sempre nell’accezione che ha sul vocabolario: sul lavoro esistono critiche positive e negative. Il web espone il proprio contenuto ad una massa indistinta di persone che recepiscono un contenuto in maniera completamente differente. Se una volta i blog e i forum erano spesso riservati ai “-fili” di quel settore e le discussioni erano anche controllate da un moderatore, oggi i social danno in pasto tutti gli argomenti a tutti: spesso non c’è critica, ma sfogo.  Per quanto riguarda Confórmi, le critiche positive mi hanno aiutato a comprendere la valenza e la qualità del lavoro che sto svolgendo, quelle negative invece a porre attenzione ai contenuti delle singole immagini, quando questi vanno a toccare episodi politici o storici.image4-DavideTrabucco

Hai fatto un’esposizione in Svizzera. Com’è andata quest’esperienza?
Confórmi è stato esposto per la prima volta presso la galleria da Mihi di Berna. La principale difficoltà era quella di tramutare il lavoro da digitale in cartaceo senza fargli perdere la sua identità. Il risultato finale è stato molto soddisfacente. Prossimamente, sempre con Confórmi, parteciperò ad una collettiva a cura di a cura di Antonio Grulli, co-curatori Diego Bergamaschi e Marco Martini, dal titolo ICONOCLASH, presso il Museo di Castelvecchio a Verona.

Quali sono i tuoi maestri e quali i tuoi ispiratori?
Non amo i lunghi elenchi di nomi. Tra gli artisti che prediligo ci sono Michelangelo, Pablo Picasso e Ettore Sottsass, tutti caratterizzati da un’incredibile multidisciplinarietà e polimaterialità.

Dove possiamo seguire il tuo progetto?
Il progetto si può seguire sia su tumblr, che su Instagram (@conformi_).

Ricollegandomi a prima, dato che ti possiamo seguire soprattutto sul web, cosa ne pensi dell’internet 2.0?
La possibilità di creare e condividere contenuti gratuitamente e rapidamente credo sia l’aspetto che mi interessa di più di questa fase del web.  La velocità con cui si passa da contenuti differenti è impressionate ed è forse questa la veraimage8_DavideTrabucco rivoluzione del web: avere decine di pagine diverse aperte contemporaneamente e saltare da una all’altra per leggere, commentare, inviare documenti, acquistare, ascoltare musica, scaricare documenti, guardare un video… Quando si è connessi non si è mai come davanti ad un libro, fissi su quel contenuto, ma aperti ad una plurarità di contenuti.

Hai qualche progetto in cantiere?
Al momento sto lavorando per due mostre che ho in cantiere. ICONOCLASH, a cura di Antonio Grulli, che aprirà in occasione di ARTVERONA nel Museo di Castelvecchio. È una collettiva sul tema dell’immagine. L’altra mostra è UTOPIA, curata dai Parasite 2.0, sul tema del celebre libro di Thomas More di cui ricorre il 500° anno dalla pubblicazione.

2 comments

Rispondi a Cristina Catanese Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.