In viaggio verso un sogno chiamato Canada – Parte prima

Si dice che in Canada ci siano più animali selvatici che persone. Dopo aver visitato le province della Columbia Britannica e dell’Alberta posso dire che è davvero così. Un viaggio di tre settimane alla scoperta della natura più selvaggia e degli spazi più vasti mai immaginati. Cinque voli, due traversate in traghetto e tremila chilometri in macchina con una sola regola da rispettare: trasformare un semplice viaggio in un’esperienza indimenticabile. Ma partiamo dall’inizio.

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Come ogni avventura che si rispetti, il tutto ha inizio di notte, con sveglia alle tre, due ore di sonno agitato e due aerei da prendere per raggiungere Toronto, la capitale dell’Ontario e la città più popolosa del Canada.

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All’arrivo il jet lag si fa sentire e come, ma non si può perdere tempo e il tour inizia immediatamente, giusto il tempo di raggiungere l’albergo, consultare la mappa e mettersi di nuovo in marcia. Toronto si dimostra subito affascinante, seppur non molto diversa dalle altre città del nord America.

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Il lago Ontario è talmente vasto che a volte viene da chiamarlo mare e la vista dalla CN Tower è semplicemente mozzafiato. A quattrocento metri d’altezza anche i grattacieli più alti sembrano microscopici e la prospettiva cambia radicalmente. Il giorno dopo è la volta delle Niagara Falls che ci ricordano la potenza della natura: la portata d’acqua è immensa, i colori dal verde all’azzurro, al bianco del vapore che si vede già da centinaia di metri di distanza.

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Il Journey Behind the Falls ci permette di osservare le cascate dal basso: attraverso una serie di tunnel scavati nella roccia ci affacciamo su una terrazza ai piedi delle Falls, ammirando la stupefacente portata d’acqua del fiume Niagara che si getterà poi nel lago Ontario.

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Da qui si riparte alla volta del selvaggio Ovest: Vancouver, Victoria e Vancouver Island, le Rocky Mountains…un vero e proprio paradiso terrestre.

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Lo skyline naturale di Vancouver lascia a bocca aperta e subito ci si rende conto che al di là dei grattacieli, la natura è la vera protagonista della città: attraversando lo Stanley Park, un parco urbano che si estende per quattrocento ettari, si ha l’impressione di essere in una foresta tanti sono gli alberi, gli animali e il silenzio che regna indisturbato a poche centinaia di metri da una delle più grandi città nordamericane.

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Un oasi di relax in cui incontriamo anche il primo amico marino di questa vacanza, una simpaticissima foca che gioca nella baia e che sembra mettersi in posa per farsi fotografare.

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Ovviamente non ce lo facciamo ripetere due volte e scattiamo almeno una cinquantina di foto sotto il rarissimo sole che spunta e che sembra letteralmente mettere fine al letargo invernale in città, evidentemente poco abituata al caldo e alla luce. Una luce che, fortunatamente, ci accompagnerà per tutto il resto della vacanza ad eccezione di un paio di giorni e che ci fa quasi pensare al miracolo.

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La Vancouver Island è la tappa successiva e anche qui le spettacolari bellezze naturalistiche che ci si presentano davanti non sono da meno rispetto alla terra ferma. Trascorriamo una notte a Victoria, capitale della British Columbia e cogliamo l’occasione per girare tra le stradine di questa città più tipicamente europea, fermandoci ad ammirare le vette dei monti statunitensi al di là dello stretto che la separa dallo stato di Washington.

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Il Pacifico ci attende e ci mettiamo subito in macchina per macinare più di trecento chilometri tra strade tortuose, autostrade con i ciclisti che viaggiano indisturbati ai lati della carreggiata e i semafori che ci fanno fermare ogni venti minuti. Trecento chilometri si trasformano in più di cinque ore di viaggio, ma di certo il panorama di laghi, cascate e vette innevate aiuta a passare il tempo. La musica che va e la natura che scivola lentamente ai lati della strada…la sensazione è di essere in un film.

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La cittadina di Tofino, situata nella parte occidentale dell’isola, ci accoglie al tramonto nel migliore dei modi.

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Dopo esserci fermati ad ammirare la maestosità del Pacifico dalla spiaggia di Long Beach, paradiso dei surfisti, decidiamo di cenare sul patio dell’Ice House Oyster Bar, sotto consiglio di un ragazzo del posto.  Credo sia stata la cena con vista più spettacolare mai fatta e le foto parlano chiaro: un panorama mozzafiato di quelli che si dimenticano difficilmente, un’atmosfera unica e uno dei migliori salmoni mai mangiati che ci fa decisamente ricredere sulle dubbie specialità culinarie del Canada.

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Il Whale Watching del giorno dopo, data la fitta nebbia oceanica, ci delude un po’ ma per fortuna leoni marini e foche si mostrano in abbondanza e facciamo anche la conoscenza delle lontre di mare, animali dalla folta pelliccia che trascorrono la maggior parte del tempo a pancia in su accudendo i loro piccoli: inutile dire che ci innamoriamo follemente di questi animaletti simpaticissimi che ci strappano ben più di un sorriso, facendoci dimenticare la mancata apparizione dei giganti del mare.

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In più, la compagnia Jamie’s ci consegna anche un “rainchek” da utilizzare il giorno dopo per il Bear Watching e, anche se una fitta tabella di marcia da rispettare, decidiamo di approfittarne. Il giorno dopo, accompagnati dal sole, ci addentriamo verso i tanti isolotti presenti nella zona e diamo inizio alla ricerca degli orsi neri, che devo dire si lasciano desiderare un po’.

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L’attesa, però, è totalmente ripagata: avvistiamo quasi venti orsi, tra cui una mamma col suo cucciolo, intenti a cercare cibo incuranti della nostra barca e del rumore che inevitabilmente ci accompagna.

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Sfortunatamente è ora di abbandonare l’oceano e dopo una tappa intermedia a nella cittadina di Campbell River, riprendiamo il traghetto da Nanaimo e sbarchiamo a Horseshoe Bay, di nuovo sulla terra ferma.

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Il tempo di un pranzo veloce sulle rive di uno dei tanti meravigliosi laghi che incontriamo lungo il percorso e ci rimettiamo subito in macchina alla volta di Whistler, impazienti di iniziare l’altra parte del viaggio tra parchi nazionali, montagne rocciose e laghi ghiacciati: la Icefields Parkway, una delle strade panoramiche più affascinanti del mondo, ci attende e noi non vediamo l’ora di farci ammaliare.

To be continued…

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