Julia Child, regina di Saba e trionfi da chef

as_always_juliaDa poco celebrati i cento anni dalla nascita della cuoca americana che ha esportato oltre oceano i sapori dell’Europa della gastronomia identitaria gourmande e luculliana: Julia Child nata il 15 agosto del 1912.

La qualità degli ingredienti; l’alchimia delle ricette; la mediterraneità delle spezie; il segreto della tradizione matriarcale e della sperimentazione accademica, con gioia e levità, un pizzico di fatalità e una buona dose di eccentricità e spirito imprenditoriale.

Wikipedia ne dà atto riferendosi alla sua conduzione di “The French Chef“: in trasmissione  ”presentava ricette che utilizzavano ingredienti complicati, cucinati in modo quantomeno stravagante. Nelle sue presentazioni culinarie cambiava il tono della voce rivolgendosi direttamente e in modo buffo al cibo, con esiti comici ma nel consapevole tentativo di tenere desta l’attenzione dell’audience“.

Così la cucina è diventata spettacolo, compagnia, esperienza, conoscenza, integrazione, scoperta. Un mondo che ne unisce tanti, un’idea che ispira curiosità o vocazioni ed evoca Storia, politica, generazioni, luoghi, tempi, prima di poter essere addentata e divorata.

Ogni azione di cucina è una realtà di cura, attenzione, competenza e la differenza la fanno le preferenze, le contingenze, le intuizioni, gli azzardi, la chimica, l’essenza della comunità, ma non più come simbolo di perdizione ed ebbrezza senza controllo, bensì come consapevolezza di quel che c’è dietro le cose, l’importanza dei gesti, delle piccole cose, l’arte che si alimenta e che nutre.

Una delle scienze sociali dell’umanità che sgorgano spontanee e diventano trasmissione di educazione e continuità, nonchè matrici di epoche depositate nella memoria come ripetizioni e combinazioni di gesti e dosi: antidoti, pozioni, legami di vita. ”‘Chi ha la salvia si salva’, diceva la mi nonna, e giù tisane alla salvia. Salvia e limone pe’ digerì, salvia e rosmarino pe’ riposà più tranquilli, salvia e menta contro ‘l mal di testa. La salvia era il rimedio pe’ ogni male” ricorda Elena Guerrini in Orti Insorti.

Il tributo di Julia, però – si sa – è stato soprattutto alla cucina francese, del resto, è a Parigi che ha avuto inizio la sua formazione nei ranghi della severissima Scuola di Arte Culinaria, la celeberrima Cordon Bleu.

Pratica di vari sport; studi di arte, trasferimento post laurea a New York, dove lavorò come copywriter per l’ufficio pubblicità della W. & J. Sloane. Poi, di ritorno in California, fu giornalista e pubblicitaria, fino al tentativo di intraprendere la carriera militare. Rifiutata per motivi di altezza nel corpo armato femminile e nella U.S. Navy, entrò a far parte dell’Office of Strategic Services. Arruolata nel quartier generale a Washington, lavorò direttamente alle dipendenze del capo dell’OSS, come assistente al settore ricerche e schedari della Secret Intelligence Division e, dopo, come inviata in missione in Asia.

Dopo la guerra sposò Paul Child, colui che l’avviò ai segreti della cucina, essendo vissuto a Parigi per anni. Prima poeta ed artista, anch’egli intraprese, poi, una professione governativa con la carica di funzionario dell’United States Information Agency, motivo per cui nel 1948 la coppia si trasferì nella capitale francese.

mastering_the_art_of_french_cookingJulia imparò e rivisitò piatti di tutte le portate, scrisse libri – tra cui l’emblematico “Mastering the Art of Frech Cooking” nel 1961 -, condusse programmi televisivi, ma una delle opere più interessanti, pubblicata di recente, che forse pochi conoscono, è “As Always Julia“: raccolta della fitta corrispondenza con Avis DeVoto, moglie di Bernard Devoto.

Bernard DeVoto, scrittore specializzato su Mark Twain, nel 1948 vinse il Pulitzer per la Storia. Scriveva per la Harper’s Magazine (sito) e in quelle pagine Julia lesse il suo articolo sulla storia dei coltelli. Nel pezzo DeVoto affermò di detestare i coltelli in acciaio inossidabile, allora Julia decise di inviargli una missiva per fargli sapere ciò che pensava: “100% right“.

Da quel momento la corrispondenza si estese alla moglie di Bernard. Avis DeVoto fu editor, correttrice di bozze e cuoca sofisticata. Nacque così un’amicizia sincera, un legame fondato su scambi d’opinione in relazione alla quotidianità ed al cucinare, trovandosi d’accordo su gusti e concezioni. Del resto, Julia era convinta che “people who love to eat are always the best people“.

Tra tutte, allora, sceglieremo la sua ricetta preferita: la torta Reine de Saba resa celebre dal film Julie&Julia.

 INGREDIENTI

* 120g di cioccolato fondente* 2 cucchiai di caffè* 120g di burro ammorbidito

* 160g di zucchero + 1 cucchiaio

* 3 uova

* 1 pizzico di sale

* 80g di  di mandorle

* 1/4 di cucchiaino di essenza di mandorle

* 120g di farina di mandorle

* mandorle (preferibilmente a scaglie)

* 60g di cioccolato fondente

* 2 cucchiai di rum o caffè

* 5/6 cucchiai di burro

PREPARAZIONE

Riscaldare il forno a 180°, intanto imburrare ed infarinare una teglia a cerniera da 20 cm. Poi sciogliere il cioccolato con il caffè a bagno maria. A questo punto, montare il burro con lo zucchero (160g) fino ad ottenere una crema spumosa. Dividere, allora, i tuorli dagli albumi, sbattere i tuorli ed incorporarli al burro e zucchero poco per volta continuando a montare. A parte, montare le chiare con il sale e quando sono ben sode cospargere con un cucchiaio di zucchero per stabilizzarle continuando a montare.Con una spatola incorporare il cioccolato fuso al composto di burro, poi aggiungervi gradualmente la farina di mandorle e l’essenza. Incorporare 1/4 delle chiare montate molto delicatamente facendo movimentidal basso verso l’alto, poi procedere alternativamente con chiare e farina, sempre molto lentamente per non smontare il composto fino ad esaurimento degli ingredienti.Finalmente, versare l’impasto nella tortiera imburrata e livellare bene con una spatola. Infine, cuocere in forno per 25 minuti, la torta è pronta quando inserendo uno stuzzicadenti intorno alla circonferenza della torta ne viene fuori pulito, il centro invece deve rimanere morbido e lo stuzzicadenti deve risultare oleoso.
Come ultima fatica, la guarnizione: preparare la glassa! Fondere il cioccolato con il caffè a bagno maria, poi togliere dal fuoco e mescolarlo bene finché non risulta liscio e omogeneo.  Alzare il cioccolato dall’acqua calda e aggiungerlo al burro un po’ per volta amalgamando bene con una frusta. Quindi, sbattere il composto sopra una ciotola di acqua e ghiaccio continuando a miscelare fino ad ottenere una consistenza spalmabile.Distribuirlo sulla torta con una spatola e decorare con mandorle a scaglie. Così ci siamo!

Immagine in evidenza presa da www.sheknows.com

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