#Libromania – Intervista alla libreria Libri Liberi

Da tempo, a Bologna, esiste una libreria dove i libri non si comprano. Ha aperto nel 2012, ma l’anno scorso ha cominciato a girare sui social un articolo de “Il Fatto Quotidiano” e l’onda mediatica ha cominciato a propagarsi. La storia di Anna Hilbe, però, è molto bella e non potevo lasciarla in disparte per #Libromania, la rubrica dedicata alle librerie indipendenti, nata per raccontare piccole ma immense realtà.
Per via del bookcrossing, si è sempre più parlato di libri gratuiti, di scambi fra lettori e non lettori che lasciano volentieri i loro romanzi in vari posti. Ci sono tante ragioni per liberare un libro: una copia in più, un libro che non è piaciuto, un libro già letto e riletto per cui valga la pena lasciarlo sperando che trovi altri lettori, libri che – al posto di essere buttati – possono essere trovati da qualcun altro. Libri Liberi raccoglie il bookcrossing in uno spazio piccolo e accogliente in via San Petronio Vecchio, 57. Appena entro, vedo la signora Anna chiacchierare con un ragazzo. Prima dell’intervista me lo presenta, si chiama Ryan ed è americano. Tempo fa ha svolto uno stage a Libri Liberi ed è tornato per salutare Anna e lasciarle alcuni libri.

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Come e quando nasce Libri liberi?
Libri liberi è nata nel 2012, a novembre saranno cinque anni. È nata perché io ho letto un articolo che parlava di una libreria di questo tipo aperta a Baltimora molti anni fa, si chiama The Book Thing of Baltimore, Inc. L’idea mi era sembrata molto interessante. Ho trovato questo piccolo posto, l’ho affittato e ho intrapreso l’attività. All’inizio ho portato i miei libri e quelli di mio marito, americano, quindi libri in inglese e la libreria ha cominciato ad andare abbastanza bene, direi, da subito.

Le hanno fatto molta pubblicità?
Sì, all’inizio, appena aprii, uscì un articolo su “La Repubblica” e dopo, col tempo, altri quotidiani hanno dedicato pezzi allaIMG_20170919_171326 libreria come “Il Fatto Quotidiano”, “Il Corriere della Sera”, “Il Resto del Carlino”. Inoltre, molta pubblicità è stata fatta da ragazzi come voi che hanno dei blog. Questo mi è piaciuto molto perché vengono tanti ragazzi incuriositi dagli articoli su internet.

È di certo una libreria che ha una particolarità per via dei libri gratuiti. È l’unica in Italia?
No, dopo di noi, dico di noi perché in questi ultimi anni un gruppo di amiche e amici che sono grandi lettori vengono qui e facciamo un po’ i turni, hanno aperto una libreria del genere a Nicotera (VV) in Calabria che si chiama Libri Liberi; poi, mi hanno scritto da Trieste, sono venuti a trovarmi, persone molto carine. Loro hanno aperto proprio a Trieste una libreria che si chiama Libribelli. Poi c’è un’altra libreria come Libri Liberi a Grizzana Morandi (BO). Mi sembra di non averne dimenticata nessuna. È bello sapere che altre librerie del genere hanno aperto, soprattutto perché tutti mi dicono che vanno bene. Questa è una gran soddisfazione.

Da anni esiste il bookcrossing, l’iniziativa di distribuzione gratuita dei libri. Praticamente la stessa cosa che avviene nella sua libreria. Cosa ne pensa?
IMG_20170919_171311Mi sembra una cosa sempre molto bella. Anche se credo che la nostra esperienza sia un po’ diversa perché abbiamo cercato di strutturarla come una libreria con i vari settori: narrativa, saggistica, libri d’arte, libri in lingua straniera, di questi ultimi ne abbiamo molti.

Immagino che la sua libreria sia parecchio frequentata. Capita che qualcuno entri non sapendo che i libri sono gratis?
Sì, tempo fa. Qualcuno entrava e domandava «Quanto costa?» e io rispondevo «No, è gratis» e gli spiegavo la storia. Una signora mi ha chiesto «Ma siamo in Italia?».

Quali sono le sezioni da cui gli utenti prendono più libri?
Le persone che vengono sono tante, vengono ragazzi e ragazze perché siamo vicini all’università, vengono persone del quartiere, poi, persone anziane che non lavorano più e adesso hanno tempo per leggere, cosa che prima non potevanoIMG_20170919_172814 fare. Di questo sono molto contenta. Per i libri più gettonati, a parte la narrativa, interessa molto la storia, la psicologia e la psicanalisi, l’arte, la filosofia. Direi che ci sono lettori per tutto.

Un’ultima domanda, quale libro vorrebbe consigliare ai nostri lettori?
Uno che è arrivato oggi Orlando di Virginia Woolf e La vita davanti a sé di Émile Ajar (pseudonimo di Romain Gary).

Prima di andarmene la signora Anna mi dice: «Qui di fianco c’era un’edicola degli anni ’50 in disuso. Io l’ho messa a posto e lì facciamo delle mostre di artisti. A ottobre faremo sicuramente qualcosa». Mi mostra un cortiletto in cui, dopo le mostre, si fa un aperitivo e mi mostra anche la vetrina in cui viene esposto il lavoro di un artista. Hanno già esposto Sabrina Mezzaqui, con un’installazione di immagini dei suoi lavori dedicati alla scrittura, Franco Guerzoni, Alessandra Aldini, Eva Marisaldi.

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Se siete a Bologna, non potete non fare un salto a Libri Liberi, non solo per i libri, ma per la piacevole atmosfera che, di certo, respirerete.

Photo Credit: Le foto sono state scattate dalla sottoscritta, tranne l’ultima presa da Google. Il ragazzo che guarda i libri arrivati da poco, invece, è Ryan, l’ex-stagista, che ha acconsentito ad essere fotografato.

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