Lidia Jorge e le storie, fiammelle lusitane

lidia-jorge-copertinaLeggere può significare anche: scoprire i romanzi di Lidia Jorge. Leggere i romanzi di Lidia Jorge significa fare l’esperienza di capolavori che provano il vigore della letteratura portoghese che riscopre la propria originalità a livello universale e trovando il proprio posto d’onore nella produzione di matrice europea. Non sono ancora molti i titoli tradotti in italiano, eppure questa scrittrice infaticabile è conosciuta a livello internazionale per la sua profondità e lucidità narrativa, ma anche storica e politica. ‘L’erdità dell’assente’ (in francese tradotto come La couverture du soldat) è il suo quinto libro, opera scritta nel 1998, dal titolo primigenio O vale da paixao, ossia la valle della passione (con lo slittamento semantico: la vallata di passione). Ancora una volta è interessante osservare le scelte dei vari traduttori e le differenze linguistiche che riflettono le sfumature della diversa percezione della storia: in inglese – The migrant painter of birds (ed. Harvill Press); in sapgnolo – El fugitivo que dibujaba pajaros (ed. Seix Barral).eredita-dellassente

Nel 1963, durante una notte di burrasca, in Algarve, un ricordo si insinua all’interno di una casa senza elettricità; nella camera di una giovane di quindici anni, al chiarore di una candela che brucia il tempo della visita del proprio padre: la sola e inattesa! Le dirà: «So perfettamente che ti ho sostituita con l’India ma che non vale quanto te».

Questa è la storia di una passione biblica; dell’amore assoluto per un padre confuso con gli oggetti che gli appartenevano, un calvario esistenziale che corromperà anche il suo ultimo lascito: un’equivoca coperta di soldato.

Questa è la storia di una bambina senza nome; di una figlia senza identità, la figlia di un uomo prodifo, stravagante, dissoluto, di Walter Dias il seducente globe-trotteur, avventuriero diventato militare per non essere costretto a sposare Maria Baptiste rimasta incinta. Tuttavia, l’onore doveva essere salvato, almeno ricomposto per non macchiare la reputazione del vecchio paterfamilias, il latifondista Francisco Dias, e come riuscirci se non attraverso un matrimonio combinato? E quale miglior sposo se non l’altro figlio, l’obbediente Custodio, soprannominato «bec, lo zoppo», sottomesso e forgiato dalla nascita dalla poliomelite? «Custodio non mi deluderai, mai»! Tanto basta perché la tragedia si consumi, «questo sentimento sfrenato di tragedia che esiste in seno a ogni famiglia».

Questa è la storia della scalata e della caduta di una famiglia rurale portoghese confrontata a un destino senza destino: al regime di Salazar condannato alla Revolução dos Cravos – la Rivoluzione dei Garofani -; a un mondo sconvolto dalla decolonizzazione africana, dall’immigrazione massiccia verso le Americhe; e soprattutto, sullo sfondo nero del «mattatoio occulto argentino»; allora – metaforicamente – all’inizio dell’Iliade con la sua infinità di morti Achei e Troiani che la giovane bambina – di già «una donna molto antica» – portava già sulle palpebre pesanti.

All’ombra del male della Storia, la scelta di evocare costantemente la morte, mostra la volontà di separazione (se/quando) necessaria come simbolo di trasformazione e possibilità di realizzazione anche tra le rovine; del resto, la vecchia bambina non avrebbe potuto sopravvivere se non avesse annientato la vita di Walter. Non per distruggere, ma per andare al di là.

#LidiaJorge amazing as usual 🙂

Una foto pubblicata da Les Étincelles des Mots (@lesetincellesdesmots) in data:

E solamente una bambina, diventata donna, ha la forza di resistere e, poi, di non spegnere la luce della sua propria anima intoccabilie, questa nicchia nascosta, preservata, «avvolta in nastri di seta».

In questo consiste il miracolo di Lidia Jorge, lei ascolta gli echi delle anime e dona loro le ali. Un paraclet guardiano (che sussurra parole) per potersi staccare e crescere. E l’anima finalmente spicca il volo.

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