L’orologiaio di Filigree Street: bombe, ingranaggi e affari di Stato

Situazione tipo assai frequente: entro in libreria con l’intenzione di dare un’occhiata, salvare un paio di titoli nella mia ormai infinita lista dei desideri e scegliere con cura i vincitori di questo giro di acquisti. Quasi sempre, però, capita che un testo mai visto e sentito prima, ma dalla copertina accattivante, attira la mia attenzione. E allora arrivederci alla scelta ponderata e al tentativo di minimizzare la spesa: esco dalla libreria con la carta di credito vuota, una borsina dal peso di quasi due tonnellate e un sorriso a trentadue denti che mi porterò dietro per almeno tre giorni. Questa scena è accaduta esattamente due settimane fa, quando un libro dalla copertina nera piena di strani motivi e ghirigori dorati e un piccolo orologio nel mezzo mi ha intrigata a tal punto da non poter resistere ad acquistarlo. Il titolo è L’orologiaio di Filgree Street e l’autrice è Natasha Pulley, una giovane scrittrice esordiente, laureata in scrittura creativa alla University of East Anglia e al suo primo romanzo.

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Facciamo un salto indietro nel tempo di svariati anni, siamo nella Londra di fine ‘800, quando gli attacchi da parte dell’irlandese Clan Na Gael erano all’ordine del giorno e Scotland Yard è alle prese con presunti ordigni piazzati in giro per la città. È in questo clima di tensioni che Thaniel, abbreviazione di Nathaniel, Steepletone si reca quotidianamente a lavoro nella sala telegrafi dell’Home Office, che era stato in precedenza un ripostiglio per le scope. È una notte come le altre, dal cassetto di Thaniel si espande un forte profumo di Lipton e tutta la stanza è pervasa da un silenzio tetro e pesante. Da uno dei telegrafi si alza un ticchettio preciso e costante: “appena trovato- biglietto sulla scrivania. Minaccia di attentati. Firmato Clan Na Gael.”. Pensieroso e preoccupato Thaniel si dirige verso casa, una piccola e anonima pensione sul Tamigi. Gli irlandesi attaccheranno Scotland Yard in maggio, per un po’ potrà ancora dormire tranquillo. Quello che il giovane impiegato non sa ancora, però, è che pochi secondi dopo, nel suo appartamento, troverà ad attenderlo un regalo inaspettato capace di cambiare totalmente il suo futuro: un bellissimo orologio in oro rosato, “le maglie lisce e impeccabili, senza un capello di spazio o un grumo di saldatura a svelare dove erano state unite.”

Contemporaneamente ad Oxford, una ragazza travestita da uomo cerca di intrufolarsi nella biblioteca dell’università per reperire in consultazione una copia del Giornale Americano delle Scienze. È un po’ goffa, indossa abiti trasandati e ha i capelli tagliati corti che la fanno assomigliare davvero ad un uomo. Per il compleanno aveva ricevuto dal fratello uno strano regalo: “un orologio da tasca. Aveva la doppia calotta, da un https://goo.gl/oXKT5plato c’era il quadrante, dall’altro una lavorazione a filigrana. Quando veniva aperta la calotta posteriore la filigrana prendeva la forma di una piccola rondine”.

Londra e Oxford, dunque, un impiegato telegrafista e una studentessa scienziata che tenta di dimostrare qualcosa riguardo l’esistenza e le proprietà dell’etere. Ad intrecciare i loro destini c’è lo zampino di un terzo personaggio, un orologiaio trasferitosi dal Giappone, capace di prevedere il futuro: Keita Mori.

La storia prende davvero piede il 30 maggio del 1984, nell’ufficio dell’Home Office c’è grande agitazione dopo la notizia di Scotland Yard di un ordigno disinnescato sotto la colonna di Nelson e programmato per le nove di quella sera stessa. Il timore che altre bombe potessero essere state disseminate in giro per la città, pronte ad esplodere alla stessa ora, correva silenzioso e pensante tra i pensieri di tutti gli impiegati, Thaniel compreso. Erano le nove e dieci e nulla era ancora accaduto, quando il capo ufficio, notevolmente sollevato, ordinò a tutti i dipendenti di tornarsene a casa. Tutti, però, presero la direzione del bar il Sol Levante o di altri nelle vicinanze, come anche il nostro protagonista che finisce così per ritrovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, o forse nel posto giusto al momento giusto. Ciò che è sicuro è che da quell’istante in poi la sua vita, “un meccanismo perfetto”, avrebbe preso una direzione completamente inaspettata.

Un libro dalla scrittura semplice e scorrevole che sviluppa una storia ben congegnata. Bisognerà arrivare fino alla fine perché la matassa venga sbrogliata e nonostante i tentativi del lettore di penetrare nella storia ehttps://goo.gl/sJsCM9 risolvere il rompicapo, fino alle ultime pagine un susseguirsi di colpi di scena e cambi di direzione rendono piuttosto difficile l’impresa. Brevi pezzi di storia vengono intrecciati ad un racconto decisamente fantastico: piccoli congegni meccanici che agiscono come esseri animati, un orologio che sembra essere stato impostato per prevenire lo scoppio di una bomba, misteriose scomparse e “accidentali” incidenti.

Tra ingranaggi dall’aspetto bizzarro e movimenti che diventano scale di suoni colorati, la vita di un malcapitato impiegato londinese prende una direzione inaspettata. Una storia che dietro l’intricato intreccio di eventi ne nasconde una più semplice, quella di un’amicizia messa più volte alla prova, ma destinata a superare anche gli ostacoli più improbabili. Una lettura che potrebbe perfettamente accompagnare le vostre giornate sotto l’ombrellone e che vi incuriosirà man mano che la storia prende piede. Perciò, se vi affascinano i misteri e le ambientazioni un po’ retrò, o se state cercando una lettura piacevole in cui sprofondare, questo potrebbe essere il testo giusto!

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