Se vai a Barcellona devi mangiare qua:

Diciamo che avete ventiquattr’ore libere a Barcellona − che è quello che è successo a me, più o meno, l’altra settimana. Diciamo che almeno uno dei tre pasti (principali − w gli spuntini) lo vorreste fare in un posticino che serva cucina catalana ma non in modo troppo scontato. Potrei avere qualche idea per voi.
Ma prima: trovatevi una persona a cui piaccia mangiare (almeno) tanto quanto piace a voi. Possibilmente, che sia anche quel tipo di persona che è disposta a spostarsi un po’ pur di mangiare molto bene − tipo quella con cui prendi il bus e vai dall’altra parte della città per andare a provare un posto nuovo o quella che guida nella nebbia per quaranta minuti solo andata per portarti a fare merenda in una salsamenteria. Quel tipo di persona.

Colazione  //  Sagrada Familia
Parto già male e poco credibile, perché il posto non si trova su Internet. Giuro, le ho provate tutte, ho fatto la via dove avevamo l’airbnb tutta su e giù con Street View e gli occhi strizzati dalla concentrazione, sperando almeno di riuscire a intravedere l’insegna, ma niente, perché quella parte di strada è pedonale e nulla può la googlemapscar sul codice stradale. Il massimo a cui sono riuscita ad arrivare è questo: è lì dove c’è il cartello Illy, in Avenida de Gaudì, attorno ai numeri civici 30-40 (io lo so che internet proverà a convincervi che è la forneria Puiggròs, ma non è quella, ripeto, non è quella, state attenti). Vi dirò questo, quindi, per darvi la motivazione giusta per partire e andare a cercarlo: ci sono tornata tre mattine di fila. È che non abbiamo avuto bisogno di cercare altro. La prima mattina ci piace così tanto che parte la foto−testimonianza agli amici,  la seconda la signora della panetteria (non vi ho detto che è una panetteria: lo è) è un po’ perplessa e accenna un salutino, il terzo giorno è felicissima. E anche noi, dato che ha le pasteis de nata più buone che abbia mai provato − le battono giusto quelle di Belém e si è detto tutto. E ha i cornetti che rimangono un po’ croccanti e hanno le punte immerse nel cioccolato e sono farciti come la Santa Regola del Cornetto comanda: dall’inizio alla fine.
Abbiamo provato anche le lingue di pizza − basse, croccanti, untissime, con cose tipo melanzane e alici e scaglie di parmigiano (avranno il parmigiano in Catalogna? ci assomigliava molto).
Andate, trovatela e amatela molto.

2016-06-09 10
Pranzo // Plaça de Catalunya
Avete fatto la Rambla. Vi siete persi a destra e a manca a far foto di viuzze e vecchini (non mentite). Avete fame (tanta) ed è pieno zeppo di posti che offrono tapas a prezzi abbastanza stracciati e quindi sorge in voi il solito quesito che assale ogni buon italiano: saranno davvero buone? È una truffa? Saranno come quelle della mamma? Dato che c’è alta probabilità che le risposte siano no, sì, no, vi risolvo il problema ancora prima che compaia: Tosca Tapas y Vino. Prima di tutto, è un posto bello e tranquillo, cosa da non sottovalutare. Ci sono persino i fiori nei vasi su ogni tavolo. E poi il cibo. Praticamente è come farebbero le tapas a Milano, slow e fancy− solo che sono buone. Sono eccezionali. Le quasi quattrocento foto su TripAdvisor non mentono: noi abbiamo preso i montaditos con pomodori secchi e alici,  gli spiedini di pollo al miele con la salsa piccante, la pizza con la patata dolce, la feta, il chorizo e il basilico e questi gamberi. Ah, quei gamberi.  Dopo sarete untissimi e in paradiso.
C’è abbastanza scelta per gli intolleranti? Sì. Ci sono cose vegetariane? Sì. Cose vegane? Non lo so/Non ricordo. Se non vi ho convinti, potete comunque spiare il menu qua.

IMG_20160609_204353

Cena // Plaça del Sol
Ho provato a spiegare com’è Plaça del Sol dicendo che è un po’ una San Francesco architettonicamente bella o una Piazza Verdi di qualche anno fa, poi mi sono resa conto che stavo parlando con gente non di Bologna e, ecco, non so bene come fare. Diciamo tipo così, ma bella ed educata.
Comunque siamo capitati a La Llavor Dels Origens, che è come il cibo che viene servito: semplice nella presentazione, pochi ingredienti per piatto ma tutti curatissimi.  Riesce comunque ad avere una scelta di piatti che appena inizi a leggere il menu (che tra l’altro è ben fatto, diviso in categorie e proposte, con anche dei bonus tipo la storia dei piatti o come puoi combinare gli elementi delle varie salse) ti ritrovi subito così. Tipo: la pizza con l’anatra e i fichi. Il calamaro ripieno. I ceci con gli asparagi e i gamberi. La bistecca servita sulla piastra che sfrigola (sia la bistecca che la piastra) con tre salse diverse e le patate e altre verdure. Poi lemon meringue tart e sachertorte (non ci piace la crema catalana, ok?) ed è tutto bellissimo.

È Barcellona, in realtà, a essere bellissima. Ricordatela anche per il cibo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.