Slow Travel – Il bello di viaggiare con lentezza

Bisogno di una vacanza? Perché quest’anno non sceglierne una un po’ diversa, magari all’insegna della lentezza? In un mondo che va sempre più veloce, il nostro desiderio è sempre più spesso quello di rallentare. E quale momento migliore, se non quello delle vacanze, per realizzare i nostri desideri? Le realtà dello slow travel si stanno moltiplicando a vista d’occhio, segno di un bisogno sempre più forte.

13819339_10208833211101743_510323577_nIl Network italiano Movimento Lento, ad esempio, si occupa da anni proprio di questo tipo attività, organizzando viaggi a piedi e in bicicletta, per riscoprire il piacere delle piccole cose, dei dettagli che continuamente ci sfuggono.  In Italia sono moltissimi i sentieri, le piste ciclabili e le strade poco trafficate adatte a questi viaggi. Che sia camminando o pedalando, l’obiettivo è quello di riscoprire la vera essenza del viaggio, quella in cui ci si gode ogni minimo istante, dal momento esatto in cui si esce di casa. La Via degli Dei ad esempio, con i suoi 130 chilometri, unisce Bologna a Firenze e rappresenta uno degli itinerari più suggestivi a livello italiano, anche per la sua importanza storica, risalendo all’epoca romana. La facilità del percorso inoltre, lo rende adatto a tutti: negli ultimi anni sono sempre più i viaggiatori che si mettono alla prova, macinando chilometri di giorno e riposando in una delle tante strutture a disposizione lungo il cammino.

13833297_10208833210861737_809509795_oDal punto di vista del viaggio lento, l’Italia offre molto. Come non citare il Cammino di Assisi o il Coast to Coast, che unisce l’Adriatico alla costa tirrenica con un percorso di 400 km, o addirittura la Ciclopista del Sole, un progetto in fieri portato avanti dalla FIAB, nell’ambito dell’itinerario ciclabile che mira ad unire Capo Nord a Malta.
La filosofia è sempre la stessa: godere di ogni luogo senza la fretta che scandisce le nostre giornate, gustando la bellezza del cammino e non solo la meta. Viaggiare è infatti molto più che coprire distanze chilometriche nel minor tempo possibile. Viaggiare è fare esperienza, è fermarsi ed attraversare lentamente strade, boschi e città, è trovare del tempo per riflettere e scambiare qualche parola con le persone che si incontrano.

13815128_10208833210461727_955628540_nUn concetto molto profondo che ritroviamo ad esempio nel romanzo Senza Volo – Storie e luoghi per viaggiare con lentezza di Federico Pace.
Un libro curioso che elogia la lentezza del viaggio in treno, sulla strada, a piedi, in nave ma mai in aereo. Una lettura che ci permette di entrare in un mondo che non conosce velocità e che vuole riscoprire l’incantevole semplicità di osservare il paesaggio scorrere dietro il finestrino di un treno, senza preoccuparsi dell’orario di arrivo. Che sia perché si ha paura di volare o per non contribuire all’inquinamento (l’aereo è uno dei mezzi meno ecologici), lo scrittore dimostra che l’aereo non è indispensabile, ma anzi addirittura sconsigliabile se si vuole recuperare il rapporto con tutto quello a cui non diamo mai peso.
Fuori da tutte le logiche low-cost, tanto in voga in questi anni, Pace dà spazio ai viaggi fluviali, a quelli sui binari e sulle due ruote fino ad arrivare alle origini, a quelli a piedi. Tra le prime pagine troviamo questa meravigliosa descrizione:

Ci sono i treni che in America del Sud portano in Patagonia, lì dove il mondo finisce. Quelli che da Cuzco si arrampicano fino a un passo da Machu Picchu. Treni che vanno da un oceano all’altro attraversando il deserto d’Australia. Convogli che in Canada arrivano a un passo dal Polo Nord, in quelle terre dove l’uomo torna a essere ospite di una natura inaccessibile. Ciascuno sembra avere un carattere e una natura propria, eppure su ciascuno di essi, dentro i loro corpi cavi, pare di provare una familiarità e un agio che altrove ci vengono con ostinazione negati.

Una descrizione semplice e allo stesso tempo talmente potente che nessuno può fare a meno di immedesimarsi in queste parole e proiettarsi all’interno di uno di questi vagoni: solo uomo e natura che scorre, liberi dalla logica del tempo, del dover fare tutto subito, del produrre e consumare. Simili viaggi ci permettono di concederci il lusso più desiderato, quello di perdere tempo e poter riacquistare così una dimensione più umana, fatta di relazioni con i luoghi e le persone, per tornare a casa un po’ cambiati e con qualcosa in più.
Viaggiare non significa “teletrasportarsi” per centinaia di chilometri, ma scambiare opinioni, gustare il cibo locale e conoscere l’altro rispettandone la cultura e il ritmo di vita. Senza Volo è una lettura lenta, come lenti sono i viagg13823571_10208833210901738_1891216736_ni che descrive, sottolineando come, per avere un’esperienza completa, la meta debba essere raggiunta godendosi anche la strada, con quell’attenzione e quella pazienza che oggi abbiamo dimenticato.
Il viaggio diventa metafora di vita: procedendo lentamente, si torna ad essere attenti al presente, alla bellezza dei particolari e soprattutto ad essere grati di quello che si ha. Nelle prossime vacanze riappropriamoci del tempo, che sia in sella ad una bici, a piedi o in treno, partiamo e torniamo a conoscere il mondo…lentamente.

Le immagini sono state prese da: www.vitadaturista.it, www.sololibri.net, www.guidadiviaggio.it, www.movimentolento.it, www.forexinfo.it

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