Copertina Catgirl di Valentina Manzetti

“Catgirl” di Valentina Manzetti – Tra scuola, magia e gatti neri

Le persone che amano gli animali domestici possono essere divise in due grandi categorie: quelli che amano i cani, da una parte, e quelli che amano i gatti dall’altra. Ecco, Valentina Manzetti, autrice di Catgirl (Il Battello a Vapore, 2019) fa decisamente parte del secondo gruppo, tanto che, com’è scritto nel trafiletto con la sua biografia, qualcuno sospetta che il libro sia tratto da una storia vera…

Tutti sanno che i gatti neri non sono come gli altri.
C’è chi dice che portino sfortuna.
Altri che portino fortuna.
Altri ancora pensano siano i gatti delle streghe.
Su una cosa non ci sono dubbi, i gatti neri sono speciali.
Forse magici…

Copertina Catgirl di Valentina ManzettiI gatti neri sono speciali, e lo sa bene Valentina, che vive proprio con uno di loro. In questi anni, ne ha studiato i movimenti, la regale altezzosità, i comportamenti bizzarri, e li ha fatti diventare protagonisti di un romanzo esplosivo e tutto da ridere. Perché – diciamolo chiaramente – i gatti sono strani, e parecchio. Quindi, provate a immaginare: cosa succederebbe se potessimo leggere nei loro pensieri? O addirittura, se si trasformassero in esseri umani e potessero parlare? Probabilmente, scopriremmo che si ritengono una razza superiore, che noi umani siamo soltanto i loro umili servitori e che, in gran segreto, stanno ordendo un complotto mondiale per distruggerci tutti. 

Be’, se siete curiosi di saperlo, dovete leggere Catgirl, perché è esattamente ciò che succede.

Ma facciamo un piccolo passo indietro.

Prima di essere la storia di un gatto, questa è la storia di Giunia Panza, una ragazzina di undici anni che vive a Borgomanero insieme al fratellino, alla vulcanica nonna Carlotta, ex capo dei Vigili del Fuoco di Borgomanero, e al suo compagno Romeo. Alla soglia della prima media, si ritrova con un bel po’ di – ehm – gatte da pelare: la sua migliore amica Mavi si è trasferita a Milano per frequentare una scuola per giovani attori e sembra essersi dimenticata di lei; un capitolo a parte va aperto per Mateo Quaglia (no, non è un refuso) che è passato dall’essere il suo migliore amico a Nemico Pubblico numero 1, dopo che l’ha rifiutata con un delicatissimo non mi metterei con te neanche in cambio dei superpoteri; da aggiungere alla lista c’è anche Luca, compagno di merende di Mateo, che ha inventato uno stupido jingle su di lei – Si chiama Giunia Panza, la tocchi e lei rimbalza –, e Giorgia, la classica ragazza bella e un po’ spocchiosa, e Giunia spera di non ritrovarseli in classe anche alle medie.

Illustrazione di Claudia Plescia

Insomma, quando la scuola inizia e ovviamente tra i suoi compagni di classe ci sono proprio i nomi tanto temuti (insieme ad alcuni nuovi volti, come l’eccentrica Monica Matti e la “strana” Sveva Zemmi), Giunia si sente sprofondare. L’unica nota positiva è rappresentata dal nuovo affascinante insegnante di italiano, il prof. De Villa, che sembra aver trovato in lei la sua allieva prediletta e che è anche un forte appassionato di gatti. Per fortuna, oltre a lui, ad alleviare le sofferenze di Giunia ci sono le Mew Mew Girls, eroine  metà umane e metà gatte che combattono contro alieni cattivissimi, protagoniste di fumetti e di una serie tv. Un vero e proprio fenomeno di culto tra i ragazzini femmine e maschi di questo romanzo (dieci punti a Grifondoro, perché in Catgirl entrambi i sessi possono apprezzare le stesse cose).

A proposito di gatti… Giunia è inseparabile da Yoda, la sua gatta nera, dal pelo liscio e lucidissimo. Ma nonostante l’affetto che prova per lei, la vita di Giunia sembra una tragedia, e lei vorrebbe solo un’amica con cui confidarsi: così, quando Romeo le suggerisce di esprimere un desiderio al primo kiwi di stagione, sa cosa chiedere.

«Sei tu il mio desiderio.»
Solo se Yoda fosse stata la sua migliore amica del cuore, tutti i suoi problemi sarebbero svaniti per sempre.

Ma com’è che si dice, attenti a ciò che si desidera perché potrebbe davvero avversarsi. Infatti, la mattina dopo, quando la sveglia strilla il buongiorno, Giunia avverte nel letto, sotto le coperte, una presenza estranea… la sua gatta Yoda? No, di fianco a lei c’è una ragazzina bellissima dai folti capelli neri, tutta nuda. Non ci mette molto a scoprire che quella ragazzina è proprio Yoda: la sua gatta adesso è un’umana (anche se continua a pensare come una gatta). Proprio come in una puntata delle Mew Mew Girls.

C’erano tre cose che rendevano la vita felice e spensierata di Yoda meno felice e spensierata. Tre cose che non sopportava:

  1. Gli umani.
  2. Gli umani che non si lavavano a sufficienza (la maggior parte).
  3. Gli umani che non si lavavano a sufficienza e per giunta cercavano di accarezzarla (la restante parte).

Copertina interna di “Catgirl”

La vita di Giunia Panza si complica ancora di più, e il desiderio mette in moto una serie di situazioni paradossali e divertentissime: Yoda è una presenza ingombrante, e Giunia sarà costretta a inventarsene di tutti i colori per nascondere la verità ai suoi compagni di classe (la presenta come una strana cugina venuta da lontano) e alla nonna a cui non piacciono molto gli imprevisti… E le cose si complicheranno ancora di più quando Yoda batterà Giorgia, la campionessa in carica, a Gatti vs. Alieni, un gioco che ha conquistato tutti. Poi, perché Yoda non continua a fare le fusa a Mateo Quaglia e lui sembra essere così affascinato dalla sua gatta?

A questo, si aggiunge una grossa, grossissima novità: le Mew Mew Girls annunciano che arriverà presto un gioco speciale per i loro fan, i Mew-Mewer, che prevedere tre difficilissimi round. Il premio finale? Cinque posti nel trailer del Mew Mew Movie. I ragazzini impazziscono, e per Giunia l’unico obiettivo è conquistare uno dei posti tanto ambiti e conoscere finalmente dal vivo le sue eroine.

Nessuno fiatava più. Tranne Yoda, che continuava ad alitare nell’orecchio e a ripetere: – Allora? Allora? – ricordandole che i gatti, in effetti, non sanno leggere.

La prof Rossi era uscita dall’ufficio del preside sbattendo la porta e ringhiando alla prima D di tornarsene in classe. Non avevano osato dire che il professor Bodo era scappato e non avrebbe fatto lezione. Erano tornati in aula e ognuno si era seduto al proprio posto, compresa Yoda, che si era piazzata tra Giunia e Sveva, come prima.

Il Mew Mew Game sarebbe cominciato in meno di cinquanta secondi.

Tra prove a colpi di realtà aumentata e alieni, tra problemi di cuore e problemi felini, Giunia, insieme ai suoi nuovi amici, si trova coinvolta in un’avventura in cui, però, la posta in gioco è più alta di quanto pensasse. Se la realtà non fosse quella che sembra? Se dovesse lottare non per vincere il Mew Mew Game, ma per salvare la sua Yoda da un terribile pericolo? E se la sfida più ardua fosse proprio crescere e accettare che, a volte, le cose non vanno come vorremmo?

Come dico spesso, è difficile trovare dei libri per bambini e adolescenti scritti davvero bene, in cui la qualità del contenuto e della forma vadano di pari passo, senza squilibri tra le due parti. Valentina Manzetti, che lavora proprio nel campo dell’editoria per ragazzi, tra le sue mani di storie ne ha viste passare tante. La sua grande esperienza le ha permesso di creare un libro sui ragazzi di oggi per i ragazzi di oggi, che a loro parla direttamente: alternando le voci e i pensieri di Giunia e Yoda in maniera accurata e ironica, e mischiando diversi generi tra loro – compaiono perfino alcune tavole a fumetti delle vicende delle Mew Mew Girls magnificamente illustrate da Claudia Plescia – costruisce una narrazione in cui realtà e fantasia si contaminano in maniera credibile e, anzi, sorprendente, trovando spunti narrativi originali.

Illustrazione di Claudia Plescia

Ho apprezzato tantissimo la caratterizzazione dei personaggi, dal primo all’ultimo, perché sono resi con tutte le loro fragilità, insicurezze e contraddizioni, in maniera vera, senza sconti: Mateo è chiamato così, senza una “t”, proprio per un suo difetto di pronuncia, perché la troppa insicurezza e timidezza lo porta a eliminare le doppie quando legge ad alta voce; Giunia è una ragazzina  figlia dei nostri tempi dal carattere deciso ma anche profondamente insicuro, a cui piacciono i videogiochi e le serie tv, che ha i suoi idoli, che odia fare le cose di fretta e per questo passa tanto tempo in bagno, che ha un quaderno delle idee super geniali. Che ama e odia in maniera assoluta e definitiva come accade a quell’età, e che fa i suoi sbagli. Non è solo un personaggio su carta ma qualcosa di più. E una menzione speciale va a Yoda, che mi ha conquistata dal primo “miao”.

Quindi, tra avatar, hashtag e app, annunci e dirette Instagram, lotte interstellari e rivalità scolastiche, prime cotte e primi rifiuti, bullismo e sentimenti di rivincita, Catgirl è un romanzo attualissimo di un’ironia pungente, che più volte mi ha fatta ridere, ed è graffiante come gli artigli di un gatto.

Di Giunia e Yoda vi innamorerete, promesso.

Parola di una Mew-Mewer!

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