Murubutu e Anderle: rap-conti per immagini

“Tu hai scoperto che, sì, un altro rap è possibile”, la migliore definizione della musica di Murubutu ce la dà l’autore stesso nel suo pezzo Gli ammutinati del Bouncin’, proveniente dall’omonimo album. Sono infatti più di dieci anni che Alessio Mariani, vero nome del rapper, ci delizia con le sue rime parlando di storia, letteratura, filosofia o semplicemente raccontando storie in maniera intima ed empatica, con un lessico prezioso, allontanandosi dalle caratteristiche classiche del rap mainstream. La sua penna si applica indifferentemente a drammi privati, come in I marinai tornano tardi o La notte di San Lorenzo, o a vicende storiche come l’Olocausto, in Franz e Milena, mantenendo sempre intatta la sua carica poetica.
L’artista di Reggio Emilia, nella vita quotidiana professore di Filosofia e Storia in un liceo, ha costruito negli anni una carriera di grande qualità che pian piano lo ha portato anche a ottenere il meritato successo. Il tour che ha seguito l’uscita dell’ultimo disco Tenebra è la notte ha infatti ottenuto numerosi sold out in tutta Italia e le canzoni, disponibili su YouTube e Spotify, toccano anche il milione di ascolti.

Se l’identità musicale e narrativa di Murubutu era chiara fin dall’inizio, il mondo visivo che accompagna le sue canzoni è cambiato negli anni. I primi due dischi, Il giovane Mariani e La bellissima Giulietta, avevano una copertina che richiamava i classici Mondadori, a volersi ricollegare quindi alla tradizione letteraria. A partire dalla sua terza opera Gli ammutinati del Bouncin’, le cover dei suoi dischi sono state però affidate al giovane Capitan Artiglio. Ad accompagnarlo nei live invece sono stati i disegni di Ernesto Anderle, meglio conosciuto sui social come Roby il pettirosso. Quest’ultimo in particolare ha perfezionato la sua collaborazione con il rapper di Reggio Emilia in un libro, uscito a Febbraio 2020 per Beccogiallo: Murubutu, rap-conti illustrati.

Anderle non è nuovo agli incroci tra musica e disegno, avendo realizzato anche da poco un libro ispirato alle canzoni di Fabrizio De André, Ridammi la mano.
Nel caso di questi Rap-conti illustrati, i testi utilizzati sono estratti da tutti gli album dell’artista: si parte da La collina dei pioppi e si arriva a Le notti bianche, passando per pezzi ormai diventati classici come I marinai tornano tardi o Grecale. Delle quindici canzoni qui presentate, alcune sono disegnate in tutta la loro estensione, con il testo utilizzato quasi come sceneggiatura per il disegno. Altre, invece, sono riassunte in poche vignette, o addirittura in un unico disegno, ma restano comunque ben rappresentate. Il compito non dev’essere stato difficile per il disegnatore, dato che i testi di Murubutu sono già di per sé molto precisi nelle indicazioni, esponendo dettagliatamente, ma non pedantemente, le ambientazioni della storia. Così le illustrazioni di Anderle possono scegliere se dare corpo al significato letterale delle parole o seguirne invece le indicazioni più suggestive e metaforiche. In entrambi i casi il segno è semplice, ma non per questo meno efficace e riesce a visualizzare in maniera personale le figure che emergono dalle canzoni, anche caricandole di ulteriori significati.

Non è la prima volta, anche nel panorama italiano, che si tentano unioni tra testo di una canzone e illustrazioni. Basti ricordare la canzone Cover di Caparezza costruita tramite il continuo riferimento a copertine di famosi dischi del passato o il progetto Dylan Revisited, in cui fumettisti di spessore internazionale hanno rappresentato in una storia le canzoni di Bob Dylan. I Rap-conti illustrati si inseriscono quindi in un filone fertile e aggiungono un interessante contributo, fornendo un suggestivo scenario alle canzoni di quello che è oggi uno dei più validi narratori in circolazione.

© Beccogiallo

Photocredit: © Beccogiallo
La seconda illustrazione è ispirata dalla canzone La vita dopo la notte


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