Mister Black (oppure no?) – La storia di un vampiro e del suo inconfessabile segreto

Proviamo pensare a un vampiro. Quali sono le prime cose che ci vengono in mente e che non possono assolutamente mancare?

Un tetro castello sulla cima di una collina, circondato da alberi con fronde scheletriche che sembrano mani pronte ad afferrarti?

Un lungo mantello blu nerastro, come la notte più scura?

Teschi e ritratti che lo dipingono come un essere regale e temibile appesi alle pareti della sua dimora, pipistrelli come animali da compagnia, servitori dall’aspetto orrido?

Be’, il Mister Black di Catalina González Vilar e illustrato da Miguel Pang nel recente albo illustrato pubblicato da Camelozampa rispetta in tutto e per tutto le caratteristiche del vero vampiro.

Vive in un’isola abitata da streghe e altri strani mostri, ha il suo pauroso castello circondato da un boschetto popolato da fantasmi e con dentro teschi e ritratti, ha pipistrelli e servitori orridi che lo guardano con inquieta riverenza. Insomma, Mister Black sembra un vampiro come tanti, né più né meno… oppure no?

Se fosse un vampiro come tanti, non saremmo qui a raccontare la sua storia, giusto? Proprio così, e quindi dovete sapere che Mister Black nasconde un terribile, terribile segreto. Ma quale sarà? Cosa nasconderà tra le mura del suo castello?

Una scorta segretissima di aglio? Ama indossare bracciali d’argento? Oppure, detesta i film di paura? Ebbene, niente di tutto questo, ma un segreto ancora più imbarazzante, al punto da non poterlo assolutamente raccontare a nessuno…

Adora… il colore rosa.
Gli piace che tutto quello che lo circonda sia rosa.
La sua vestaglia morbida.
Le pantofole di flanella.
I muri del salone.
Perfino lo sportello del frigo.

Un vampiro che adora il rosa? Si è mai visto? Ma Mister Black ne va proprio matto (ma matto matto), e così indossa una vestaglia piena di cuori rosa, mangia marshmallow e cupcake alla rosa (a quanto pare, non esistono molti cibi sani del suo colore preferito), si commuove leggendo La Signora delle Camelie e ascolta il vinile della Vie en Rose.

Ecco, come potrete ben immaginare, la vita di Mister Black in un’isola abitata da mostri, streghe e fantasmi è tutt’altro che semplice. Non può mai invitare nessuno a casa sua, e al di fuori della sua rosea (letteralmente) dimora deve mostrare assoluto ribrezzo per ogni sfumatura di quel colore. Ma cosa succede quando non resiste alla tentazione e si compra una chicchissima decappottabile rosa Barbie? Non è così semplice da nascondere come i suoi mutandoni…

Succede quel che deve succedere. I vicini lo scoprono e la reazione è quella tanto temuta da Mister Black: rabbia, derisione, dita (o zampe) puntate contro, sguardi disgustati e delusi. E allora tutto quello che è rosa deve sparire dalla faccia della terra e Mister Black diventa il solitario, tetro e terrificante vampiro che dovrebbe essere.

Le giornate di Mister Black diventano tetre.
È taciturno, silenzioso, solitario. Tutti i vicini lo ammirano.
Rivolgergli anche solo un’occhiata fa gelare il sangue nelle vene.
Adesso è perfettamente terrificante.

Ecco, questo è ciò che ci si aspetta da lui. Questo è il suo ruolo di vampiro, essere terribile e fare paura. Un vampiro che non rispetta il canone è sbagliato, e ora Mister Black, nella sua casa spoglia e grigia, è perfettamente conforme all’ideale di vampiro vampiresco.

Quindi, è finita qui la storia? Mister Black si arrende e diventa il vampiro che tutti vorrebbero che fosse? No, perché gli autori di questa storia hanno un asso nella manica e, in una grande, coloratissima tavola, a causa di un incendio, costringo gli abitanti dell’isola a uscire dalle loro case così come sono. Quello che Mister Black scoprirà sarà incredibile e il suo sorriso di allargherà sempre di più…

Quand’è che i colori saranno soltanto colori e non identificheranno un genere? Insomma, chi lo dice che, nel 2020, un vampiro debba per forza adorare il nero in tutte le sue tonalità e detestare il rosa? O ancora, perché una strega non può sentirsi bella in un vestito rosso a pois e uno scheletro indossare un lungo abito e un cappello a tesa larga?

Ecco, con questo albo illustrato Camelozampa fa di nuovo centro, consegnando una storia perfetta per i bambini che adorano mostri e mostriciattoli, ma che, in maniera divertente, stramba e insolita, cerca di andare oltre e di rompere muri che sono ancora così solidi, e quindi difficili da abbattere. Io posso essere femmina, maschio o vampiro e posso adorare il rosa: non devo vergognarmi, perché i colori sono soltanto colori, siamo noi ad attribuire loro un genere. Ed è ora che questo cambi.

Le illustrazioni, poi, sono semplicemente graffianti e meravigliose. La casa di Mister Black – così piena di dettagli che faranno sorridere perfino gli adulti, come le matrioske dei Barbapapà, il ritratto in stile David Bowie, la Love Sculpture di New York, simbolo della Pop Art – e le stramberie dei mostri che popolano l’isola costringono i lettori (grandi e piccoli) a soffermarsi sulle pagine per scoprirne tutti i particolari.

Mister Black è un albo quindi che ci ricorda che tutti noi abbiamo dei segreti – piccoli o grandi, imbarazzanti o meno – che ci fanno uscire da quell’ideale che tutti hanno di noi, ed è bello così. Dobbiamo solo avere il coraggio di non nasconderlo tra le mura delle nostre case.

Perché nel 2020 un vampiro può adorare il rosa, uno scheletro può vestirsi da rapper e un fantasma sentirsi una sirena.

Le immagini sono prese dalla pagina Facebook di Camelozampa.

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