Le ragazze di Madame Odette

L’artista Matteo Fieno dal 15 maggio a Bologna presso la Galleria Wikiarte sta esponendo alcune sue opere completamente dedicate al mondo femminile.

L’artista piemontese Matteo Fieno sta esponendo presso la prestigiosa galleria bolognese dieci dipinti che vede come protagoniste delle ballerine che, nella Parigi del primo Novecento, cercano il loro personale riscatto. Le opere sono state realizzate tra il 2020 ed il 2021 con tecnica mista in cui matita a carboncino, olio, acrilico, acquerello e pastello gessoso compongono un’autentica polifonia a colori. Il titolo della mostra, Le ragazze di Madame Odette, si rifà non solo al valore  artistico (grazie alle dieci tele) ma anche al supporto letterario offerto dal diario omonimo che accompagna la sua esposizione. Il diario infatti associa ad ogni opera una storia, proponendo al pubblico un vero e proprio dialogo tra arte e letteratura.

Le ballerine sono un soggetto a cui l’artista è affezionato: vede nelle danzatrici infatti una delle massime espressioni della femminilità, della grazia, dell’eleganza, della dedizione e dello spirito di sacrificio. Matteo Fieno, conosciuto nelle sue numerose esposizioni come “l’artista delle donne”, ha da sempre avuto come fulcro della sua arte il mondo femminile, raccontandone ogni passione o sentimento o inquietudine.

Le Ragazze di Madame Odette sono ballerine ispirate alla Parigi del periodo della Belle Époque: tutte queste ragazze si trovano a confrontarsi con la società, con la loro contemporaneità, ispirando riflessioni e sentimenti profondi. Il tema centrale di queste opere è il parallelismo tra il mondo femminile e il progresso. C’è una narrazione in queste opere di una femminilità sensuale, libera e moderna. Le sue tele sembrano solcate dai complessi sentimenti e stati d’animo che raccontano l’universo delle donne. Si va dalla gioia all’insicurezza sino a sconfinare nella determinazione, perché i soggetti ritratti vivono anche oltre la tela.

Non a caso l’artista piemontese accompagna le sue opere con pensieri che raccontano emozioni e paure. Devo dire che le opere mi ricordano un non so che delle figure di Gauguin, della plasticità di Picasso o dei tratti di Modigliani o forse tutti e tre. Le nuance usate da Fieno sfoggiano un’inedita personalità perché un prodotto a base di gesso passato sulla tela, all’inizio della realizzazione del quadro, ne cambia la permeabilità e il risultato è un effetto davvero insolito.

Dalla prefazione del libro diario che accompagna la mostra di Bologna si legge:

«La Belle Époque sembra troppo bella per essere vera e soprattutto per durare a lungo; il messaggio che arriva dai leader delle nazioni è che il mondo è diviso in fazioni e bisogna scegliere da che parte stare. Madame Odette è un’insegnante molto esigente, non ama l’errore e per lei fallire non è un’opzione, ma dietro questa maschera da generale c’è una donna fragile e sensibile che ha pianto tutte le sue lacrime»

Fieno dipinge la donna, l’inno alla grazia. Il suo corpo, espressione di sfumate movenze, che ampliano lo spazio emozionale dell’osservatore. Tutta l’imperfezione rende la vita vita stessa. La semplicità e la purezza del disegno rende l’arte essenziale, priva di sovrastrutture, con un unico soggetto principale intorno al quale ruota tutta la sua produzione: la profonda essenza della femminilità intesa come “esser donna”. La delicatezza e la leggiadria (non solo nei corpi, ma anche nei movimenti e nei colori) si ritrovano solo nelle ballerine di Degas.

Vi consiglio di non perdere gli ultimi giorni per la visita e di seguire questo artista molto interessante nella tecnica di ritrarre nella proprie opere personaggi tratti dalla quotidianità, in cui tutti si possono identificare, ma anche per la narrazione delle storie delle sue donne.

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