Quando il viaggio nella psiche è una Carambola dormiente

Sulla quarta di copertina di Carambola dormiente, graphic novel di Adam Tempesta pubblicato da Eris Edizioni, c’è un disclaimer che avverte: “[…] questo fumetto […] è un po’ peso perché tocca temi delicati, perciò prima di aprirlo e leggerlo assicurati di essere nel mood giusto per farlo”. Ecco, non sono del tutto d’accordo. Perché certo, un fumetto che parla di depressione – in questo caso quella che ha colpito l’autore – non è forse il modo ideale per passare un’ora spensierata seduto sul divano; ma in questo libro non ho trovato pesantezza, bensì una speranza e una disperata voglia di vivere che costituiscono le basi per un ottimo kit di sopravvivenza contro il disagio psichico.

Viviamo tempi di opinioni non richieste, tutorial online per la realizzazione di qualsivoglia stupidaggine ci venga in mente, influencer che travalicano di molto il concetto di internet per il sociale. Anche di recensioni letterarie di cui non si sentiva la mancanza, certo. Ma poi, nel momento in cui qualcuno si trova veramente in un buco nero, quando anche i cosiddetti amici spariscono – o, meglio, si rivelano per quello che sono – e si rimane soli con sé stessi, che succede? Quindi penso che un fumetto del genere, piccolo pezzo di un’arte popolare ancora troppo spesso fraintesa, e non abbastanza apprezzata per quel suo conciliare alto e basso con assoluta disinvoltura, sia un toccasana per chi le malattie mentali si trova a doverle affrontare, e un ottimo strumento a supporto di terapie psicologiche da cui non si può prescindere.

Un plauso a Eris, dunque, e al solito coraggio che la casa editrice torinese mette in campo quando si tratta di stampare opere scomode, difficili e sicuramente poco confortevoli per il pubblico di massa. Ma soprattutto un plauso ad Adam Tempesta, che si mette letteralmente a nudo nelle tavole della sua opera, per raccontare episodi e sliding doors di una vita difficile che è riuscito a rimettere in sesto. È uno stile semplice, il suo, con un tratto all’apparenza infantile che denota invece sapienza prospettica, architettonica ed espressiva: correlativo visivo di una naturalezza di racconto che, al contrario, dev’essere stata frutto di un lavoro lungo e doloroso sulla propria interiorità. Ed è proprio quest’ultima a diventare il mondo narrativo del libro, uno spazio colorato da bianchi e neri netti, senza sfumature e vie di mezzo. Un universo fantastico popolato da creature immaginarie e personaggi stereotipati, strutture ed edifici, situazioni reali o immaginarie: tutti elementi imprevedibili, in grado di dare conforto e sollievo come di trasformarsi in mostri giganteschi e informi pronti a ghermirti e a farti a pezzi.    

Carambola dormiente è un viaggio senza itinerario, che fin dal titolo promette una traiettoria discontinua e un procedere per sballottamenti continui tra sogno e realtà. È un guardarsi da fuori guardandosi dentro, tentando di capire dove la vita è deragliata e dove ha lasciato appigli utili da afferrare per rimetterla in carreggiata. Non è un testo di psicoterapia, ovvio, e nemmeno un manuale; ma è una buona guida turistica mentale, un fumetto prezioso e una seduta di analisi, utile anche a chi è “sano” o apparentemente tale, che si può fare comodamente sdraiati in salotto, a un prezzo oltretutto conveniente. Che, come consuetudine di Eris Edizioni, è giustificato in modo trasparente in fondo al libro, dove si spiega quanto vada pagato equamente lo sforzo di tutti coloro che contribuiscono alla pubblicazione di opere come questa.

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