Qualcosa di insolito sta per accadere nelle buste paga di milioni di italiani. Una cifra tanto attesa, che per anni ha rappresentato un piccolo respiro economico prima delle feste, potrebbe trasformarsi in un’amara sorpresa.
Le prime segnalazioni arrivano già da diverse regioni: la tredicesima del 2025 rischia di essere drasticamente ridotta. Ma cosa sta davvero succedendo dietro le quinte di questa “anomalia”?
Nei gruppi social dedicati ai lavoratori e nelle chat aziendali il tam tam è cominciato: “La tredicesima sarà la metà?”, “Perché mi risulta un importo minore?”, “È un errore del sistema o una nuova legge?”.
C’è chi parla di un “taglio misterioso”, chi accusa il datore di lavoro e chi teme l’arrivo di una nuova trattenuta nascosta.
Le buste paga di dicembre sembrano infatti destinate a cambiare, e non per un errore casuale. Qualcuno parla di modifiche nei conteggi contributivi, altri sospettano un intervento fiscale dell’ultimo minuto. Una cosa è certa: non sarà più come prima.
Gli esperti del settore parlano chiaro: non si tratta di un bug, ma di una conseguenza diretta di nuove misure fiscali e previdenziali.
Nel 2025, infatti, alcuni bonus e agevolazioni temporanee che negli anni precedenti avevano aumentato la cifra netta in busta paga non verranno rinnovati.
Tra i più colpiti ci sono i lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi che, fino allo scorso anno, beneficiavano del taglio del cuneo fiscale e di riduzioni contributive straordinarie. Con la scadenza di queste misure, la differenza si farà sentire proprio nel momento più atteso: la tredicesima.
In pratica, la tredicesima non viene “tagliata” dalle aziende, ma erosa da un ritorno alla tassazione ordinaria.
Chi guadagna meno di 2.000 euro lordi mensili sarà il più penalizzato: a parità di lordo, il netto della tredicesima potrebbe scendere da 1.200 a 700 euro o anche meno.
Un colpo durissimo proprio alla vigilia delle spese natalizie.
Molti analisti avvertono che la situazione potrebbe non essere temporanea.
Senza un nuovo intervento del governo, la “mini tredicesima” rischia di diventare la nuova normalità.
Le associazioni dei consumatori chiedono chiarimenti e interventi immediati: “Non si può trasformare un diritto dei lavoratori in una tassa nascosta di fine anno”.
Il Ministero dell’Economia, intanto, invita alla calma, assicurando che si tratta solo di un “rientro alla normalità fiscale”. Ma per milioni di famiglie italiane, la normalità significa una cosa sola: meno soldi sotto l’albero.
Dietro il titolo “Allerta Tredicesima” non si nasconde un mistero contabile, ma una realtà economica ben più concreta: il ritorno delle tasse e la fine dei bonus che avevano reso più leggera la busta paga.
Il Natale 2025, per molti, avrà un sapore amaro — e quella che era una festa rischia di trasformarsi in un nuovo conto da pagare.
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