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Viaggi e luoghi

Uno dei santuari più isolati e misteriosi d’Italia è a due passi da Bologna: custodisce una leggenda che ti farà venire i brividi

Nei pressi di Bologna si può visitare uno dei santuari più isolati, ma legato a una leggenda davvero particolare. È davvero un peccato non poterne approfittare. 

È sempre interessante visitare posti dove non siamo mai stati prima, così da approfittare di questa occasione per vedere da vicino località diverse dal consueto e, in alcuni casi, anche ampliare le nostre conoscenze culturali. Non può però che essere riduttivo limitare questo alle località di mare o di montagna, ma anche alle città d’arte, nonostante il nostro Paese possa garantire opportunità che possono restare nel cuore. Tra le opzioni da prendere in considerazione ci sono i santuari, posti che non devono essere considerati adatti soprattutto per chi ha fede e sente il bisogno di sentirsi pi vicino a Dio e pregare.

Nei pressi di Bologna c’è un Santuario isolato e speciale – Tropismi.it

A volte, infatti, si decide di andare presso uno di questi luoghi di culto perché si vuole provare a ritrovare se stessi, specialmente se si sta attraversando un momento difficile o per ammirare alcune caratteristiche peculiari di questi edifici, spesso importanti anche a livello architettonico. Forse, però, non tutti conoscono quello che si trova a poca distanza da Bologna, ideale per chi vuole isolarsi dal resto del mondo, ma apprezzato anche per la leggenda a esso legata.

Cerchi santuari speciali e misteriosi? Quello vicino a Bologna fa al caso tuo

L’Italia è certamente uno dei territori più ricchi di santuari, legati a Santi di vario tipo e spesso con una storia alle spalle importante, che non può che renderli ancora più speciali. Purtroppo, però, quando si parla del desiderio di visitarne uno si può arrivare a guardare con diffidenza questa idea da parte di chi non è credente, come se fosse qualcosa di negativo.

Esistono però dei posti che vanno al di là di questo e che tutti noi dovremmo vedere da vicino almeno una volta nella vista per la storia particolare che hanno alle spalle. È il caso del Santuario della Madonna del Faggio, situato a pochi chilometri da Castelluccio (Bologna), nell’Appennino Bolognese, immerso in un bosco di faggi e isolato, quindi davvero perfetto per chi ha la necessità di ritrovare se stesso e pensare. Del resto, ci sono persone che potrebbero essersi allontanati dalla fede, ma che possono sentire il desiderio di riavvicinarsi perché stanno vivendo una fase difficile e si augurano che qualcuno dall’alto possa aiutarli.

Il Santuario della Madonna del Faggio è davvero speciale – Tropismi.it

L’idea di essere devoti alla Vergine nasce da un’antica leggenda: una statua in terracotta sarebbe stata appesa a un grande faggio, in grado di generare forte curiosità nei credenti. Nel 1670 si è però deciso di spostare l’immagine in una piccola struttura in muratura, per poi arrivare alla fondazione vera e propria del Santuario nel 1722. In un primo momento, però, era denominato “Madonna del Rio Scorticato”, dal nome della località.

Chi vive nelle vicinanze conosce certamente la tradizione legata a quesrto posto, prevista ogni anno il 26 luglio (il calendario celebra Sant’Anna, la mamma di Maria), giorno in cui si tiene esin dal 1756 una processione in cui l’immagine della Vergine arriva dal santuario fino a Castelluccio. Il giorno dell’Ascensione l’effige torna poi indietro.

Fino a qualche tempo fa nel Santuario alloggiava anche un eremita, che viveva nella Canonica, ma dagli anni ’60 non si hanno più notizie di lui. Arrivare qui può rappresentare un’esperienza sui generis, che la rende diversa da quella che si può fare quando si visitano altri Santuari: è infatti necessario lasciare l’auto, fare circa 600 metri a piedi lungo un sentiero tra i faggi, accanto a un ruscello. Impossibile non notare il senso di pace che si respira, non a caso sono tanti anche gli escursionisti che arrivano qui spesso. Da sottolineare inoltre le peculiarità della Chiesa, originaria del ‘700, ma con elementi aggiunti successivamente,  il portico, il campanile del 1837, un ponte di accesso e una fontana con statua. All’interno, sopra il presbiterio, troviamo un affresco con “L’Incoronazione della Vergine”, realizzato dal pittore locale Lorenzo Pranzini.

Ilaria Macchi

Nata il 4 ottobre 1982 sotto il segno della Bilancia e, come tale, amante del bello (la moda è una delle mie passioni) e della giustizia. Sono laureata in Linguaggi dei Media all'Università Cattolica di Milano e ho maturato esperienza come giornalista su web, carta stampata e web TV. Appassionata di sport, calcio in modo particolare, Tv e motori.

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