Svolta nel mondo della scuola: anche in caso di bocciatura è possibile farsi riammettere. Vediamo, nel dettaglio, che cosa è cambiato.
Un tempo quando si veniva bocciati era un vero e proprio dramma: un anno di scuola perso, un anno di ritardo sulla tabella di marcia che noi – e i nostri genitori -avevamo in mente e, soprattutto, un’intera estate chiusi in casa per punizione. Oggi le cose stanno un po’ diversamente.
Essere bocciati non è mai una passeggiata, questo è ovvio ma tanto gli studenti quanto i genitori la vivono diversamente rispetto a come la si viveva fino a 20 anni fa. Una bocciatura, tutto sommato, è anche un’opportunità: un’opportunità per apprendere una seconda volta e capire meglio ciò che lo studente non ha compreso. Oppure un’opportunità per capire che quel percorso scolastico non è quello giusto per noi e sceglierne un altro.
Molti ragazzi e ragazze – e soprattutto le loro famiglie – talvolta vivono la bocciatura come una vera e propria ingiustizia, una sorta di torto subito senza un vero motivo. E allora cosa si fa? Si fa ricorso con la speranza che la bocciatura venga annullata. La nuova pronuncia dei giudici ha lasciato tutti senza parole questa volta.
Sei stato bocciato? In alcuni casi la bocciatura non avrà alcun effetto e tu potrai tranquillamente proseguire i tuoi studi e iscriverti all’Università anche contro il parere dei tuoi insegnanti. Lo dice la Legge.
Il TAR del Lazio, con la sentenza 20426 del 2025 ha sentenziato che, in alcuni casi, una bocciatura può non valere nulla. La sentenza si riferisce ad un caso specifico, quello di uno studente che frequentava il Liceo Scientifico Maria Montessori di Roma. Il ragazzo era stato bocciato nel 2022 e, dunque, secondo i suoi insegnanti, non avrebbe potuto accedere all’anno successivo. Ma lui e la sua famiglia, ritenendo ingiusta la decisione dei docenti, hanno deciso di fare ricorso.
I giudici del TAR stabilirono che lo studente poteva essere ammesso al quinto anno con “riserva”. In tal modo lo studente ha potuto essere ammesso al quinto anno che ha frequentato e ha superato senza problemi anche l’esame di Maturità per poi iscriversi all’Università. A quel punto ha deciso di non andare avanti con il processo in quanto, ormai, non avrebbe avuto più senso portarlo avanti.
I giudici del TAR del Lazio, dopo un’attenta analisi della questione, hanno stabilito che, in effetti il processo non potesse andare avanti in quanto il Giudice si sarebbe trovato a esprimersi su una vicenda astratta e che non avrebbe più prodotto alcun effetto: infatti non avrebbe avuto più alcun senso decidere che la bocciatura aveva o no valore visto che lo studente ormai era diplomato e iscritto all’Università. Alla fine, insomma, il giudizio degli insegnanti non ha prodotto alcun effetto concreto.
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