Un eremo davvero spettacolare, visitabile in Italia ma non adatto a tutti: solo i più coraggiosi riusciranno in questa impresa.
Visitare un eremo è un esperienza che definirla semplice escursione sarebbe riduttivo: si entra proprio nel profondo del silenzio interiore di quella che non è una comune chiesa o un monastero ma è il luogo sacro per eccellenza. In passato uno o più eremiti in cerca di solitudine, preghiera e meditazione, si sono isolati dal mondo proprio in questo posto.
Questi luoghi sono quasi sempre incastonati in posizioni spettacolari e remote come montagne inaccessibili, all’interno di grotte naturali o a strapiombo su valli. Ogni pietra e ogni affresco sbiadito all’interno di queste grotte riporta indietro nel tempo. In Italia c’è un eremo spettacolare che custodisce migliaia di anni di storia ma solo i più coraggiosi riusciranno a visitarlo.
Un eremo affascinante ma a cui è difficile accedere: è questo il posto dove solo i più coraggiosi riusciranno ad arrivare. Si tratta dell’eremo di San Giovanni all’Orfento che, per la posizione incredibile, è l’eremo più alto dei luoghi di culto benedettini della Majella.
Si può anche decidere di trascorrere qui la notte per poi svegliarsi con la vista sulle vette più alte della Majella, la faggetta che lo avvolge, il silenzio della roccia che custodisce migliaia di anni di storia. Inoltre, si possono ammirare le vasche e il sistema di raccolta dell’acqua piovana.
Un tempo la struttura originale prevedeva un’impalcatura in legno a sbalzo che permetteva un più agile accesso e una protezione ulteriore dalle intemperie. Ad ogni modo, solo i più coraggiosi potranno entrare nell’eremo più spettacolare d’Italia poiché per raggiungerlo c’è una stretta passerella scavata nella roccia che conduce fino al punto d’ingresso che è ostruito da un grande masso.
Occorrerà quindi strisciare a più di 10 metri d’altezza (meglio senza guardare giù) ma una volta entrati le sorprese varranno la pena di questa prova di coraggio. Qui si avrà modo di scoprire l’inventiva dei monaci benedettini con tante incisioni sulla roccia che servono proprio per convogliare l’acqua che viene filtrata attraverso due filtri per raggiungere la vasca di raccolta.
Una curiosità infine su questo eremo è che è celebre per essere stato uno dei ritiri preferiti di Pietro da Morrone, l’eremita che divenne Papa con il nome di Celestino V nel XIII secolo. Qui dimorò per circa nove anni con alcuni discepoli, poiché era un luogo perfetto per la solitudine e la meditazione.
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