La carta igienica è uno di quei prodotti che non possono mancare mai in casa, ma presto potremo dovergli dire addio in favore di una soluzione più economica, sostenibile e igienica: scopriamo di cosa si tratta e come questo cambierà le nostre abitudini in bagno.
Andare di corpo è un momento imprescindibile della nostra giornata e anche uno degli aspetti della vita che richiede maggiore intimità. Tutti noi abbiamo le nostre routine in bagno e c’è chi proprio non riesce a rinunciarvi, al punto da trovare difficile espletare queste funzioni al di fuori del proprio bagno, sia quando si trova fuori per lavoro (o studio) sia quando si trova in viaggio (peggio ancora se in campeggio dove spesso si usano i bagni alla turca).
Il motivo di questa difficoltà è legato sia alla mancanza di una vera e propria intimità (nei bagni pubblici e in quelli comuni delle strutture di ospitalità) sia perché c’è una forma di timore riguardante l’igiene del bagno che si sta utilizzando. Il numero imprecisato di utilizzatori mischiato ad una pulizia non sempre ottimale sono dei deterrenti abbastanza efficaci per la capacità di liberarsi dalle scorie.
Ovunque ci si trovi, un elemento imprescindibile è sicuramente la carta igienica. Questa carta finemente lavorata per essere il più delicata possibile (il contatto con le parti intime può creare irritazioni) è lo strumento unico che si possiede per lavare le parti sporche una volta portato a compimento il tutto.
Ma se vi dicessimo che presto potremmo dover dire addio alla carta igienica? Per alcuni italiani questo potrebbe non essere un trauma così grande – c’è chi già fa utilizzo esclusivamente del bidet – ma per altri potrebbe rivelarsi come un incubo ad occhi aperti (i più attenti alla pulizia utilizzano il bidet solo dopo aver utilizzato la carta igienica, per una maggiore pulizia).
Per quale motivo dovremmo dire addio ad uno strumento così utile? La ragione è la sostenibilità. Produrre carta igienica ha un costo in elettricità ed acqua, ma soprattutto richiede l’abbattimento di alberi e genera spazzatura e sporcizia che successivamente va smaltita. Quindi qual è la soluzione? Sono i WC smart.
Questa tipologia di WC è stata prodotta inizialmente in Giappone e si è successivamente diffusa in gran parte dell’Asia. Tuttavia si tratta di una tecnologia attualmente dal costo elevato e dunque rimasta esclusiva solo degli alberghi di lusso o delle case di chi possiede un patrimonio da fare invidia.
Gli investimenti su tale tecnologia e la possibilità che diventino uno standard comporterà necessariamente un abbassamento di prezzo (costeranno sempre più di un WC tradizionale) che li renderà fruibili da una fetta più ampia della popolazione. Chi si troverà a dover investire può considerare il fatto che a fronte di un investimento iniziale importante, sul lungo periodo risparmierà sia sull’acquisto della carta igienica, sia su quello di prodotti utili alla sua manutenzione.
Quest’ultimo punto va spiegato meglio. I WC di cui parliamo sono dotati di una funzione di pulizia. Basta premere un tasto per fare partire un getto d’acqua che sostituisce quello del bidet, quindi premerne un altro una volta pulita bene la parte per fare partire un getto di aria calda che asciuga tutto per bene.
Una volta conclusa tutta l’operazione il WC avvia un’operazione di pulizia e manutenzione che elimina ogni residuo ed evita la formazione di incrostazioni e macchie. Contemporaneamente il WC intelligente effettua un’azione di disinfezione che offre una maggiore sicurezza.
Un borgo dall'atmosfera medievale, con torri di avvistamento e antiche mura che portano indietro nel…
Non li puliamo mai e magari non ci pensiamo neanche, ma sono gli oggetti più…
Possono sembrare delle semplici monete da 2 euro ma se hanno un errore di conio…
Il lago che regala uno spettacolo della natura incredibile: ogni stagione potrai ammirare un colore…
In questo borgo storico di Roma esiste un villaggio di Natale veramente incantato: l'ingresso è…
Il Fisco cambia strategia: algoritmi, incroci di dati e segnali d’allarme ridisegnano l’intera macchina dei…