L’INPS ha svelato a tutti i nuovi requisiti per andare in pensione nel 2026 senza perdere soldi: ecco chi potrà smettere di lavorare in tranquillità.
Sono ormai moltissimi anni che il sistema pensionistico rappresenta un argomento spinoso e di grande rilevanza non solo per i cittadini, ma anche e soprattutto per la politica. La complessità maggiore sta nel fatto che deriva dal fatto che questa incide in maniera diretta sulla qualità della vita di milioni di persone in età avanzata.
Con l’arrivo del nuovo anno, il sistema previdenziale subirà uno scossone da gennaio. Il 2026 non porterà con sé grandissimi cambiamenti normativi a riguardo, ma di certo segnerà un periodo di mutamento significativo e delicato: da una parte termina la stagione delle deroghe che avevano ingrandito la flessibilità in uscita; dall’altra si avvicina il 2027, che rappresenterà una svolta per tanti lavoratori.
Detto ciò, l’INPS ha comunicato a tutti quali sono i nuovi requisiti per andare in pensione del 2026 e quindi lasciare il lavoro in tutta tranquillità, senza la paura di perdere soldi. Andiamo a conoscere tutte le novità che ci saranno a partire da gennaio prossimo.
Uno degli strumenti più importanti è l’Ape Sociale. L’assegno sociale richiede un’età di 63 anni e 5 mesi, con 30 e 36 anni di contributi; quindi nel 2026 possono accedervi i nati entro luglio 1963. Per poter accedere alla pensione anticipata a 64 anni è bene sapere che servono almeno 25 anni contributivi successivi al 1996 e un assegno maturato almeno tre volte l’Ape Sociale. La platea è composta da alcuni lavoratori nati nel 1962.
La pensione anticipata ordinaria è una delle colonne più importanti del sistema previdenziale, perché va al di là dell’età. Per accedervi bastano 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, mentre per le donne 41 anni e 10 mesi. Nel 2026 potranno andare in pensione chi ha iniziato a lavorare nei primi anni ’80. Un gruppo di lavoratori è intercettata da Quota 41 per chi ha maturato almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni. Tra questi ci sono invalidi, disoccupati, caregiver e gli addetti a mansioni gravose. Nel 2026 andranno in pensione coloro che hanno iniziato a lavorare entro il 1985.
Per i lavoratori gravosi c’è la possibilità di andare in pensione a 66 anni e 7 mesi, l’importante è che abbiano 30 anni di contributi versati. Nel 2026 vi entreranno quelli nati a maggio 1959. Con la Quota 97,6 rientra la categoria dei lavoratori usuranti, i quali hanno almeno 61 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi. Chiudiamo con la pensione di vecchiaia ordinaria che nel 2026 rimane ancorata ai 67 anni di età e 20 anni di contributi. Dunque, per lasciare il lavoro e non perdere soldi bisogna essere nati nel 1959 che abbiano i requisiti contributivi.
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