La seconda Venezia italiana è un piccolo gioiello che attira migliaia di visitatori ogni anno: un luogo assolutamente da non perdere!
Venezia è famosa in tutto il mondo per le sue bellezze, risultando di fatto una delle mete preferite sia per gli italiani, che non mancano di visitarla costantemente, sia soprattutto dai turisti stranieri. Con al sua cultura, le sue particolarità e le sue tradizioni, è tutto l’anno la meta prediletta di tantissime persone.
Non è un caso, quindi, che in tanti periodi dell’anno la città venga presa d’assalto da folle di turisti, con buona pace dei residenti del capoluogo del Veneto. Come ben sappiamo, però, l’Italia è ricchissima di meraviglie e non sorprende quindi che, non soltanto in Olanda o in Portogallo (città come Amsterdam e Aveiro vengono spesso paragonate alla città italiana) ma anche nella stessa Penisola, ci sia una “seconda” Venezia.
Se avete amato il fascino della “Serenissima” allora non dovete perdere questa meta: si trova proprio qui ed è veramente uno spettacolo, ecco tutti i dettagli da conoscere su questa cittadina.
Sicuramente meno conosciuto nel mondo di Venezia, ma ricchissimo di fascino, Rasiglia è un piccolo borgo frazione del comune di Foligno, in Umbria: tra vicoli, pietre e ruscelli, Rasiglia sembra essere un vero e proprio paradiso. Il borgo è attraversato dal fiume Menotre, che contribuisce a regalare uno spettacolo sorprendente a tutti gli abitanti, che vivono una vita lontana dallo stress, ma anche ai turisti.
Il paesino di Raviglia è circondato da una conca verde, che gli attribuisce ancora più fascino, insieme ovviamente alla conformazione a mezzaluna; il centro storico colpisce per il suo silenzio e lo scorrere dei ruscelli, mentre le case di pietra chiara donano un’atmosfera unica. Il borgo di Rasiglia sembra uscito da una fiaba, per un luogo lontano dal caos della città e che riporta al centro un elemento essenziale per la vita: l’acqua.
Grazie alle sorgenti che attraversano il borgo fin dal Medioevo, l’acqua è da sempre, per Raviglia, una vera e propria forza motrice: molti dei mulini che alimentavano gualchiere per la lavorazione della lana, tintorie, follatoi, e perfino opifici per la produzione di energia idraulica sono ancora oggi visibili attraversando il borgo. Una meta assolutamente da aggiungere al proprio itinerario nel caso di una visita in Umbria!
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