Pagamenti in contanti, dopo questa cifra scattano i controlli del Fisco: il limite e il regolamento, i dettagli da non trascurare.
I soldi contanti continuano ad essere molto utilizzati, nonostante i pagamenti online siano sempre più frequenti; per quanto anche il mondo dell’economia si stia “digitalizzando”, in molti continuano a non rinunciare del tutto al denaro fisico, come tra l’altro consigliato in un recente studio dalla Banca Centrale Europea.

Date le situazioni di emergenza che potrebbero esserci, è sempre bene avere del contante in casa per ogni evenienza; non cifre eccessive, certo, ma qualcosa che ci garantisca comunque di sostentarci in caso di assenza di rete, di corrente e via dicendo.
Il pagamento in contanti è sempre accettato e resta tangibile ed immediato, ma non è esente da regole, anzi: superando questa cifra scattano immediatamente i controlli del Fisco e bisogna stare attenti a non commettere errori e a fare le cose in regola, come previsto.
Il limite del pagamento in contanti
Per questo 2025, la soglia limite imposta per il pagamento in contanti è di 5000 euro. Oltre questa cifra, è necessario utilizzare altri metodi di pagamento tracciati come bonifici, assegni o tramite carta utilizzando sistemi elettronici. Il limite, sostanzialmente, è rimasto quello previsto dal DL Aiuti-quater in vigore dal 1° gennaio 2023; la Legge di Bilancio 2025 non ha introdotto nessuna novità a riguardo ed ha dunque lasciato il tetto invariato.

Il limite che fissa i pagamenti in contanti deriva da una chiara lotta all’evasione fiscale, al riciclaggio e alla criminalità organizzata; non essendo registrato, il contante è facilmente organizzato da tutte queste attività e dunque lo Stato ha deciso di fissare un tetto massimo per il suo utilizzo.
Nel caso in cui si superi questo limite imposto, non soltanto si rischiano i controlli del Fisco, ma anche delle significative sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate; al contribuente verrebbe infatti immediatamente chiesta la provenienza del denaro contante utilizzato e qualora non si riuscisse a dimostrare la totale legalità dell’origine, il problema sarebbe serio.
Molti italiani restano ancora abituati a pagare in contanti (soprattutto i più anziani), ma il futuro sembra dirci che, ormai, saranno sempre più frequenti i pagamenti digitali. Tanto più che, al giorno d’oggi, basta semplicemente tirare fuori il proprio smartphone: grazie all’app del proprio conto bancario e i vari sistemi di iOS e Android, si può avere il proprio bancomat direttamente sul telefono.