La presenza di Paola Iezzi nella giuria di “X Factor” suscita forti dubbi, alcune delle sue mosse non sono piaciute per niente al pubblico e non solo.
La presenza di quattro cantanti nella giuria di “X Factor” (da questa stagione è arrivato Francesco Gabbani) a cui si aggiunge Giorgia alla conduzione era considerata dagli appassionati del programma un aspetto positivo. In questo frangente, infatti, si trovano a dire la loro su ragazzi che arrivano sul palco pieni di speranze e sogni da realizzare, ma con il rischio che la paura di sbagliare possa poi portarli a commettere passi falsi.
Gli errori, almeno nella fase iniziale, possono essere ritenuti parte del percorso, visto che molti di loro sono giovanissimi, ma chi ha esperienza dovrebbe comprendere se qualcuno ha talento o meno. Una teoria che dovrebbe corrispondere appieno al profilo di Paola Iezzi, alla sua seconda esperienza in questa veste, ma almeno per ora sta suscitando diverse perplessità in chi segue il talent show.
Paola Iezzi sa davvero fare il giudice a “X Factor”?
Valutare un aspirante cantante non è così semplice come si possa pensare. Si deve certamente considerare l’intonazione, aspetto che dovrebbe essere imprescindibile, ma sono altrettanto importanti a capacità di tenere il palco e l’interpretazione del brano, senza questi è impensabile che si possa avere successo. Chi ha saputo costruirsi una carriera in questo ambito non può che sapere come questi elementi siano determinanti, anche se a volte si arriva a chiedersi se davvero sia così.
Emblematico è quello che sta accadendo a Paola Iezzi, alla sua seconda esperienza da giurata a “X Factor”, ruolo che non tutti sono convinti stia ricoprendo al meglio. Alcune delle opinioni che lei ha espresso nel corso di questa edizione non sono piaciute a tutti, nemmeno ad alcuni suoi compagni di avventura. Si parte dall’esibizione di Caterina Ineichen, che non ha convinto i suoi colleghi, soprattutto perché in alcuni momenti ha stonato, ma questo lei ha sottolineato non sia importante, arrivando a dire serva a poco studiare in una scuola.
Chi era al suo fianco era allibito da questa teoria, in modo particolare Achille Lauro, che ritiene inutile il miglioramento ma solo se si è già capaci, altrimenti forse si deve pensare di fare un altro mestiere. “Se non sai cantare fai lezioni di canto, come se non sai giocare a calcio ti alleni” – ha detto il cantante, un ragionamento semplice, ma non per lei.
Francesco Di Fiore era invece piaciuto a chi era alla scrivania con lei, mentre lei ha espresso perplessità, altro pensiero che ha alimentato dubbi su come lei prenda le decisioni. Paola Iezzi ha invece promosso i Kakomo, sottolineando come sia “brutto escludere un gruppo elettronico”, senza dire di più sulle loro doti vocali. Nel caso ti Tommaso Vulpio, invece, lei ha notato precarietà sulle note alte, elemento che gli altri giudici non hanno minimamente ascoltato.
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I più attenti ricordano però come lei sia da sempre una cantante che raramente si prende dei rischi quando si esibisce. Quando lei è sul palco insieme alla sorella è infatti Chiara quella che si lascia andare ai vocalizzi, mentre lei preferisce essere “basica” forse per evitare stonature che susciterebbero critiche forti. Il rischio che un talento in erba possa essere escluso dal programma per questo non può essere escluso, anche se già in passato ci sono stati giovani eliminati che poi sono riusciti a riscattarsi al meglio.
