Vestiti per neonati contaminati da farmaci: uno sconvolgente studio rivela la presenza di oltre 300 sostanze tossiche

Vestiti per neonati: uno studio rivela la presenza di sostanze chimiche nei tessuti. Scopri tutti i dettagli e cosa sapere per proteggere i più piccoli.

Negli ultimi anni cresce l’attenzione verso la sicurezza dei prodotti destinati ai neonati, in particolare quelli che entrano a contatto diretto con la loro pelle delicata, come i vestiti. Quando si sceglie un body, una tutina o un pigiama per un neonato, si tende a pensare che questi capi siano realizzati con materiali sicuri e controllati. Tuttavia, uno studio recente ha sollevato nuove preoccupazioni, rivelando la presenza di numerose sostanze indesiderate nei tessuti usati per l’abbigliamento dei più piccoli.

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Vestiti per neonati contaminati da farmaci: uno sconvolgente studio rivela la presenza di oltre 300 sostanze tossiche – tropismi.it

Questa scoperta ha aperto un importante dibattito tra esperti, genitori e produttori, portando alla luce una realtà che spesso resta nascosta: anche gli indumenti apparentemente innocui possono contenere tracce di composti chimici derivanti dai processi industriali. Senza creare allarmismi, è fondamentale informarsi e capire meglio cosa si cela dietro i capi che ogni giorno vengono messi a contatto con i neonati. La ricerca invita alla riflessione e sottolinea l’importanza di maggiore trasparenza e controllo in questo settore così delicato.

I vestiti per bambini potrebbero non essere così sicuri: ecco il motivo

Un recente studio scientifico ha sollevato grande preoccupazione tra genitori, pediatri ed esperti di salute ambientale: diversi capi d’abbigliamento per neonati contengono tracce di farmaci e oltre 300 sostanze chimiche potenzialmente tossiche. Lo studio, condotto in Spagna su 43 indumenti per bambini in vendita sul mercato europeo, ha utilizzato un approccio innovativo e molto accurato, chiamato non-targeted screening, che permette di rilevare anche sostanze non cercate intenzionalmente.

vestiti neonati e un segnale attenzione
I vestiti per bambini potrebbero non essere così sicuri: ecco il motivo – tropismi.it

I risultati hanno rivelato la presenza di ben 303 composti chimici, appartenenti a varie categorie, molte delle quali note per i loro possibili effetti negativi sulla salute. Soprattutto nei soggetti più vulnerabili come i neonati. Tra le classi di sostanze trovate ci sono farmaci, pesticidi, metalli pesanti, profumi sintetici, filtri UV e ritardanti di fiamma. Ma anche plastica liquida – come ftalati e bisfenoli – e conservanti industriali. In particolare, è emersa la presenza di residui di antidepressivi, analgesici, regolatori ormonali e corticosteroidi. Questi farmaci non dovrebbero mai trovarsi nei tessuti destinati ai neonati. Non è chiaro in quale fase della filiera produttiva questi farmaci vengano assorbiti dai tessuti. Potrebbero derivare da contaminazioni ambientali, dal riutilizzo di fibre sintetiche o da trattamenti chimici non adeguatamente regolati.

Tra i pesticidi più comunemente rilevati figurano sostanze come il DEET, noto repellente per insetti. Mentre tra i metalli pesanti si segnalano tracce di cadmio, piombo e cromo, tutte sostanze legate a rischi tossicologici importanti, anche a basse dosi. La plastica liquida e plastificanti come i ftalati e il bisfenolo A (BPA) sono noti per la loro capacità di agire da interferenti endocrini, ovvero di alterare il normale equilibrio ormonale del corpo. I profumi sintetici e i conservanti come i parabeni sono invece spesso responsabili di reazioni allergiche o irritazioni cutanee.

Lo studio lancia un segnale chiaro: è necessario rivedere i controlli sulle sostanze chimiche presenti nei tessuti, in particolare in quelli destinati alla prima infanzia.

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