Dopo il forfait in Coppa Davis, l’associazione dei consumatori attacca duramente Jannik Sinner: a rischio riconoscimenti, sponsor e il rapporto con i tifosi.
L’assenza di Sinner dalla Coppa Davis scatena il dibattito. Negli ultimi giorni l’assenza di Jannik Sinner dalla Coppa Davis è diventata uno dei temi più discussi in Italia.

La scelta del tennista altoatesino ha spaccato l’opinione pubblica tra chi difende la libertà dell’atleta di gestire la propria carriera e chi, invece, considera il suo forfait un gesto poco rispettoso verso la Nazionale e i milioni di tifosi che lo sostengono.
In questo contesto già acceso, è arrivato il comunicato del Codacons, che ha alzato ulteriormente il livello dello scontro.
Il duro comunicato del Codacons L’associazione dei consumatori ha definito la decisione di Sinner “uno schiaffo all’Italia e agli italiani”, sottolineando come un campione non rappresenti solo sé stesso, ma anche il Paese.
Sinner lo schiaffo all’Italia: il comunicato
Il comunicato afferma che ogni sportivo ha diritto a scegliere liberamente il proprio percorso, anche privilegiando interessi economici o personali. Tuttavia, secondo il Codacons, una scelta del genere dovrebbe essere portata avanti con coerenza e responsabilità verso la bandiera italiana.
Particolarmente critico il passaggio relativo agli spot pubblicitari:

“Se Sinner dedicasse meno tempo a girare pubblicità per qualsiasi prodotto, avrebbe più modo di rappresentare meglio l’Italia sia nello sport che fuori dallo sport.” La richiesta shock: revoca delle onorificenze. Il punto più clamoroso del comunicato è la proposta di revocare tutte le onorificenze e i riconoscimenti conferiti a Sinner. Una richiesta che, se accolta, segnerebbe un precedente delicatissimo nello sport italiano.
Il Codacons avverte inoltre che il giovane campione rischia di perdere non solo i titoli simbolici, ma anche l’affetto e la stima dei tifosi che lo hanno sostenuto fino ad oggi.
Sponsor e immagine a rischio
Secondo l’associazione, la decisione di rinunciare alla Davis potrebbe avere conseguenze anche sul piano economico. I contratti milionari con gli sponsor, costruiti sull’immagine di Sinner come atleta vincente e legato ai valori nazionali, potrebbero infatti essere messi in discussione. Se l’opinione pubblica dovesse cambiare percezione, il rapporto con i brand rischierebbe di incrinarsi.
Un avvertimento per il futuro
Il messaggio del Codacons è chiaro: il prestigio sportivo non è garantito per sempre e deve poggiare su responsabilità etiche e patriottiche. Il caso Sinner apre così un nuovo dibattito sul ruolo pubblico degli sportivi e sul loro legame con l’Italia. La vicenda resta aperta e continuerà a far discutere, ma segna senza dubbio un punto di svolta nel rapporto tra fama sportiva e dovere verso la propria nazione.





