Marco Mengoni ha parlato apertamente delle cure che deve affrontare per una malattia ereditaria di cui nessuno era a conoscenza.
Parlare apertamente della propria salute non è mai semplice, si ha spesso paura di essere guardati con compassione, cosa che non fa piacere a nessuno, e si arriva a pensare che gli altri possano starci vicino solo per questo e non per il desiderio di avere un rapporto con noi. Questo può valere per tutti noi, a qualsiasi età, a maggior ragione per i personaggi famosi, che non vorrebbero che questo non condizionasse la loro carriera. Esistono però delle eccezioni, c’è chi decide di parlare della propria situazione pensando che questo possa essere anche di aiuto agli altri, esattamente come ha fatto Marco Mengoni.
Il cantante non è sicuramente uno che ha timore di prendere posizione, anche su temi scomodi che riguardano il presente di ognuno di noi, per questo ha deciso di uscire allo scoperto e di parlare di un problema con cui si trova a convivere da tempo, ma che sta affrontando con notevole coraggio. Prendere coscienza della propria malattia risulta essere infatti determinante per affrontar le cure e provare a migliorare.
La malattia di Marco Mengoni e le parole che lasciano il segno
Parlare senza filtri di una malattia rappresenta un atto di coraggio, inutile negarlo, a maggior ragione se si è uno dei cantanti più amati, visto che si può temere che fan e non solo prestino attenzione a ogni azione per capire se questa influisca sulla quotidianità. Marco Mengoni rientra però tra i Vip che ritengono sia giusto farlo, pensando che non solo non ci sia alcun motivo di cui vergognarsi, ma soprattutto perchè questo può portare alcuni di noi a non sottovalutare sintomi simili.
Il cantante, infatti, soffre di una patologia ereditaria, che potrebbe riguardare molti, anche se c’è chi non lo conosce. Si tratta del dismorfismo mentale, una condizione mentale che porta a essere preoccupati in modo quasi ossessivo per alcuni difetti fisici, percepiti come gravi, anche se sono minimi o addirittura inesistenti per gli altri. Credere che lui possa essere condizionato da questo sembra essere impossibile, e invece è così, anche se nel suo caso è una patologia ereditata dalla famiglia.
”Mamma e zia sono bellissime, ma si vedono brutte e difettose – sono le sue parole rilasciate a ‘7 – Corriere della Sera’ -. Il dismorfismo è una malattia. Quante volte le ho sentite dire “quanto so’ brutta”. Anche nonna. È un problema di famiglia. Io ho lavorato su me stesso. All’inizio della carriera non capivo cosa vedessero e cosa capissero gli altri di me”.
Lui ha saputo però reagire con maturità, prendendo atto di questo e chiedendo aiuto a un professionista. Un concetto che lui ritiene sia fondamentale trasmettere, come aveva fatto in occasione della conferenza di presentazione del Festival di Sanremo 20224, dove aveva affancato Amadeus in veste di co-conduttore -. Credo che non si debba sfuggire la fragilità. Perché la fragilità fa parte dell’essere umano, non va rifiutata, dobbiamo semplicemente imparare a gestirla con un aiuto. Io mi faccio aiutare. Una volta a settimana faccio sedute di terapia nelle quali mi confronto con me stesso. Credo che il mio stile segua questo percorso, il mio crescere come uomo. Sono contento di essere me, nel bene e nel male”.
Imparare ad accettarsi, insomma, è fondamentale, non si deve avere timore di chiedere aiuto.
