Molti italiani lo snobbano, ma questo borgo di cui parla Dante nell’Inferno ha qualcosa di magico nascosto nei suoi vicoli

C’è un borgo di cui parla Dante nell’inferno che in pochi conoscono: nei suoi vicoli si nasconde qualcosa di magico. Di quale si tratta.

Molti italiani, purtroppo, lo snobbano, lasciandolo spesso fuori dagli itinerari più battuti. Eppure, in questo piccolo borgo situato tra cielo e mare si nasconde una storia importante, si respira un’atmosfera sospesa che aspetta solo di essere scoperta.

Borgo su promontorio, ragazza con cartina
Molti italiani lo snobbano, ma questo borgo di cui parla Dante nell’Inferno ha qualcosa di magico nascosto nei suoi vicoli – tropismi.it

È un borgo di cui addirittura parla Dante Alighieri nell’Inferno, avvolto dalla macchia mediterranea e incorniciato dalle scogliere a picco dell’Adriatico. Questo borgo è un gioiello medievale dove si respira autenticità: entrare nei suoi vicoli significa tornare indietro nel tempo poiché ogni pietra e ogni affaccio nascondono antiche leggende.

Il borgo di cui parla Dante nell’Inferno

In questo borgo, la storia, la natura e la poesia dantesca si fondono in un’esperienza davvero magica. Pochi conoscono Fiorenzuola di Focara nelle Marche, una frazione del comune di Pesaro, nella provincia di Pesaro e Urbino, nonché uno dei borghi più suggestivi d’Italia. Il borgo sorge sul promontorio del Monte San Bartolo, a circa 177 metri s.l.m., all’interno del Parco Naturale Regionale del Monte San Bartolo.

Campanile
Il borgo di cui parla Dante nell’Inferno – tropismi.it

All’ingresso ci sono proprio i versi di Dante ad accogliere: “Poi farà sì ch’al vento di Focara, non farà lor mestier voto né preco” (Inferno, Canto XXVIII, vv. 88-89). Questi versi sono pronunciati da Guido da Montefeltro e si riferiscono alla pericolosità del promontorio e dei suoi venti, e al fatto che la morte sarebbe giunta rapida e non sarebbero bastati voti e preghiere per scongiurarla.

Uno dei punti di interesse che si raggiungono passeggiando tra i vicoli del borgo è la Torre Campanaria da cui si apre una vista che lascia senza fiato sulla costa adriatica e sulla spiaggia sottostante. Infatti, della Chiesa di Sant’Andrea restano visibili proprio il suo campanile e l’orologio. Altre tracce medievali del borgo sono i resti della cinta muraria.

La zona è anche ideale per le escursioni a piedi o in bicicletta, con diversi itinerari che si snodano nella rigogliosa vegetazione mediterranea del Parco San Bartolo, come il famoso “Sentiero dell’Amore”. Fiorenzuola di Focara è una destinazione perfetta per chi cerca la tranquillità, la natura e il fascino della storia medievale con un panorama marittimo eccezionale. In particolare, la spiaggia di Fiorenzuola di Focara è selvaggia, meno accessibile e incontaminata dal turismo di massa, raggiungibile dal centro abitato tramite alcune stradine (o con la navetta estiva).

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