Roma è una fonte inesauribile di monumenti e reperti storici che anno dopo anno si aggiungono a quelli già scovati e a quelli che, per fortuna, sono rimasti sotto gli occhi di tutti: sapevate che c’è un’intera area archeologica che si trova all’interno di un’isola romana?
Quando si parla dell’Italia si sottolinea sempre la varietà e la ricchezza monumentale e storica delle nostre città. Sembrano frasi fatte o semplice e banale retorica, ma la verità è che non si può celare qualcosa che è caratteristico della nostra terra e di cui bisogna andare fieri, bisogna avere cura e cercare di valorizzare al massimo.

Ci sono luoghi nel mondo che riescono ad attrarre turismo con singoli monumenti, musei che possono vantare meno della metà di ciò che hanno da offrire quelli nostri, e centri storici che non si avvicinano minimamente alla ricchezza di tante delle città meno celebrate del nostro Paese.
Spesso in Italia si sottovaluta questo aspetto, consci del fatto che c’è così tanto da mostrare, così tanto di cui andare fieri che questo basta ad attrarre. In tal senso Roma rappresenta forse l’apice di questa “noncuranza” verso la preservazione storica e la capacità di mettere a frutto le ricchezze che la storia ci ha regalato e che rappresentano un patrimonio del nostro popolo e in moltissimi casi anche per l’intera umanità.
Non esiste una zona di Roma in cui non vi sia la possibilità che scavando si possano trovare reperti storici appartenenti all’età imperiale o addirittura a quella dell’Antica repubblica romana. Molte delle aree archeologiche scoperte così, quasi per caso, sono sconosciute persino agli abitanti della Capitale, esattamente come quella di cui parleremo a breve.
L’area archeologica nascosta all’interno dell’ospedale dell’Isola Tiberina
L’area archeologica a cui ci riferiamo si trova sull’Isola Tiberina, la più piccola d’Italia. Chi non è residente nella Città Eterna probabilmente non è a conoscenza del fatto che tra i luoghi d’interesse di questa isoletta c’è l’ospedale Fate Bene Fratelli. Si tratta di un luogo di rilievo non soltanto poiché vi è una delle strutture ospedaliere di riferimento della città, ma anche e soprattutto per ciò che cela al suo interno.

Vi basta entrare nella struttura e guardare il pavimento – in cui sono state appositamente inserite delle vetrate – per rendervi conto che nella zona sottostante ci sono resti appartenenti ad un’epoca antica. Giunti finalmente nella sala d’aspetto vi troverete di fronte ad un’area archeologica estesa, nella quale è possibile ammirare resti di edifici di epoca repubblicana, cortili, lastre di marmo perfettamente conservate, nonché un blocco di marmo ancora integro sul quale si legge l’iscrizione dedicata a “Aurelius Rugianus”.
Chiunque si trovasse a Roma, può visitare questo importante sito archeologico senza bisogno di prenotazioni o di pagare, l’area infatti è interamente aperta al pubblico. Ciò che rende particolarmente significativi i resti situati nei sotterranei che collegano l’ospedale alla chiesa di San Basilio è che parte di questi appartenevano al Tempio di Euscalpio, un luogo che anche in epoca romana era dedicato alla cura dei malati.





