Fu Dante a dargli il nome, passeggiare tra le mura di questo borgo è un viaggio nel tempo che vi resterà nel cuore

Un borgo davvero affascinante e che fa tornare indietro nel tempo: Dante gli ha dato il nome e vale la pena visitarlo.

La nostra Italia è piena di tesori da scoprire e fra questi non solo le grandi e battute città che pullulano di monumenti, chiese e posti da visitare. I borghi celano l’anima più autentica dei nostri paesi e non sono semplicemente piccoli paesi ma posti che custodiscono storie di artigiani, contadini e signori medievali.

Donna guarda borgo nel verde
Fu Dante a dargli il nome, passeggiare tra le mura di questo borgo è un viaggio nel tempo che vi resterà nel cuore – tropismi.it

Camminare nei vicoli di un borgo significa tornare indietro nel tempo, lasciare fuori il rumore della città e riscoprire un ritmo di vita più lento. Questi luoghi, spesso arroccati su colline o situati in valli silenziose, custodiscono impareggiabili tradizioni culinarie, dialetti antichi e si respira un senso di comunità che altrove si è perso. Fra questi borghi c’è uno che vale la pena di visitare a cui ha dato il nome Dante Alighieri.

Il borgo a cui ha dato il nome Dante Alighieri

Passeggiare tra le mura di questo borgo è un piccolo viaggio nel tempo da cui godere della vista dei vigneti dall’alto del castello. È stato eletto il più bello d’Italia nel 2022. Dietro queste antiche mura si nasconde qualcosa di strordinario: fu Dante a ispirarne il nome poiché incantato dalla bellezza del posto.

Chiesa a Soave
Il borgo a cui ha dato il nome Dante Alighieri – tropismi.it

Si tratta di Soave, in provincia di Verona. Il viale principale conduce ad una delle chiese più suggestive del paese, che anticipa la salita verso il castello Scaligero, un magnifico esempio di architettura militare medievale. Fu ampliato da Cansignorio della Scala nel tardo ‘300. È composto dal Mastio (la torre principale) e tre giri di mura che scendono ad abbracciare l’antico centro abitato. È possibile visitare gli interni, come la Sala del Corpo di Guardia e gli appartamenti dei signori.

E dall’alto del castello, la vista si apre sui vigneti. Poco lontano dal borgo, c’è la chiesa di San Giorgio dell’undicesimo secolo. Da non perdere il centro storico del borgo con la Piazza dell’Antenna, Palazzo Cavalli, il Palazzo di Giustizia, il Duomo di San Lorenzo e il Santuario di Santa Maria della Bassanella. Ma cosa c’entra Dante con il borgo di Soave? La connessione è presto spiegata poiché dopo l’esilio da Firenze fu proprio dalla famiglia Scaligeri che il poeta trovò protezione.

Soggiornò da loro in due periodi distinti, prima con Bartolomeo della Scala (intorno al 1303-1304) e poi, più a lungo, con il nipote Cangrande della Scala (tra il 1312 e il 1318). Dante provava una profonda ammirazione per quest’ultimo e nel XVII del Paradiso, l’antenato Cacciaguida profetizza l’esilio di Dante e la generosa accoglienza che riceverà proprio dal “gran Lombardo” (Cangrande della Scala).

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