Mi ha telefonato la mia banca, il numero di telefono era quello giusto, l’avevo salvato: solo dopo ho scoperto che era una nuova truffa

È bene prestare la massima attenzione, si può ricevere una telefonata dalla banca, con un numero che sembra quello corretto, ma la realtà è bene diversa.

È certamente importante per ognuno di noi avere un rapporto di fiducia con la nostra banca, visto che è a lei che affidiamo i nostri soldi, sia quelli che riceviamo ogni mese, sia eventuali risparmi, per questo sentiamo il bisogno di sentirsi tutelati. È altrettanto naturale provare a sentirsi protetti se abbiamo a che fare con un operatore, che può essere a conoscenza di quelle che sono le nostre abitudini ed esigenze e consigliarci nel modo migliore. Questo può spingerci quindi a pensare che possa esserci un motivo ben preciso se riceviamo una telefonata dal numero che corrisponde alla nostra filiale, segno evidente della necessità di comunicarci qualcosa che può servirci nella gestione dei soldi.

chiamata cellulare
Si può ricevere la chiamata con il numero della banca ma è una truffa – Tropismi.it

Si arriva così a memorizzare il numero in rubrica, così da riconoscerlo subito e accertarsi di cosa sta accadendo, visto che raramente si viene contattati a livello telefonico se non per questioni che devono essere risolte in modo più o meno rapido. In realtà, non è detto che questa corrispondenza sia reale, se questo si verifica dobbiamo essere attenti, può esserci il rischio concreto di essere vittime di una truffa.

Occhio alla telefonata dalla banca: rischio truffa in agguato

Ogni giorno o quasi si sente purtroppo parlare di truffe a cui possiamo andare incontro, con conseguenze decisamente spiacevoli, a partire dalla sottrazione dei nostri dati personali per poi arrivare a perdere anche somme consistenti che potremmo avere messo da parte con fatica. I malintenzionati, però, sono ormai diventati sempre più scaltri e mettono in atto una serie di metodi diversi per farla franca, per questo è bene essere informati sulle ultime novità a riguardo e provare a tutelarsi.

Uno degli ultimi sistemi riguarda una procedura che sta diventando sempre più diffusa e che è purtroppo difficile, almeno inizialmente, identificare. Si tratta di una chiamata che si riceve sul proprio telefono con un numero che è lo stesso della nostra banca, arrivando quindi a pensare che la filiale ci stia contattando (raramente lo fanno telefonicamente) per qualcosa di importante, che deve essere risolto in tempi rapidi. Rispondere diventa quindi naturale, così da capire quale sia la motivazione del contatto. E invece dovremmo evitare di farlo.

La coincidenza del numero (può avvenire anche tramite messaggio) spinge a pensare che sia tutto regolare, per questo quando si risponde si potrebbe parlare con qualcuno che finge di consigliarci indicando come fare per mettere al sicuro i propri risparmi. Evidentemente dall’altra parte del telefono non può esserci un operatore che conosciamo, ma a volte può esserci turnover tra le varie filiali, cosa che potrebbe non creare allarmi in via potenziale. In genere chiedono di effettuare bonifici verso conti fraudolenti oppure di fornire credenziali, codici dispositivi e Otp, come indicato dalla Polizia in una nota ufficiale.

chiamata banca truffa
Mai dare dati personali per telefono – Trospismi.it

Se si verifica una situazione simile è bene ricordare che raramente vengono richiesti dati sensibili via telefono, quindi non solo il nostro nome, ma nemmeno credenziali del conto o codice IBAN. Qualora ci si rendesse conto solo dopo di avere commesso un errore, non si deve però disperare. A salvare gli utenti ci pensa una recente sentenza della Corte di Cassazione, che può permettere di tranquillizzare i correntisti.

 

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Il rischio della prova è infatti a carico della banca, come tale la banca è un professionista e deve garantire ai clienti sistemi blindati. Se i malviventi superano questo ostacolo o addirittura fingono di essere degli addetti dell’istituto di credito usando il numero di cellulare attraverso una tecnica denominaa “Spoofing”, l’istituto non può fingere che non sia successo niente. Non è quindi la persona che deve provare qualcosa, ma la banca, conta quindi la buona fede del correntista. Se il messaggio arriva nella chat ufficiale della banca non si poteva pensare che fosse in atto una truffa. È quindi possibile fare denuncia, disconoscere le operazioni e chiedere un rimborso.

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