Lavoro, stress, caos cittadino: lascia tutto almeno per un weekend e immergiti in questo eremo del 1334 dove regnano il silenzio e la pace.
Ci alziamo la mattina e, per colazione, ci facciamo una bella tazza di stress in cui inzuppiamo rumori provenienti dal traffico cittadino. E poi in auto altro stress per arrivare in tempo al lavoro con il pensiero pure di trovare parcheggio nelle vicinanze. Insomma ci nutriamo di stress per almeno 5 giorni a settimana.

E nel weekend? In questo periodo è corsa ai regali e dunque via di fine settimana passati in giro per negozi o all’interno di centri commerciali con il risultato che, invece di riposarci, ci stanchiamo ancora di più. Ti do io un’idea alternativa: molla tutto per un fine settimana e immergiti nel silenzio e nella pace di un eremo che quasi nessuno conosce.
Si tratta di un eremo medievale, risale al lontanissimo 1334 e appena arriverai ti sembrerà di fare un salto indietro nel tempo di secoli e secoli. Qui tutto scorre tranquillo: nessuno corre, nessuno ha fretta, nessuno suona il clacson per arrivare prima. Due giorni qui valgono come un mese intero di vacanza.
In quest’eremo del 1334 tornerai indietro nel tempo: ecco dove si trova
Molla tutto per un weekend, non pensare ai regali di Natale ma concentrati solo sul tuo benessere: in quest’eremo troverai una pace e una tranquillità ben distante dal caos e dallo stress delle città. Vediamo dove si trova.

Conosci Torreglia? Si tratta di un piccolo borgo di circa 6000 abitanti in provincia di Padova. Nei pressi di Torreglia si trova un eremo antichissimo, del 1334: l’Eremo di Santa Maria Annunziata, sulla cima del Monte Rua. Il suo nome deriva dal termine ebraico “ruah” che vuol dire “spirito” e, infatti, qui la spiritualità ha mantenuto un ruolo predominante. Pace, silenzio e niente altro: esattamente quello che servirebbe a ognuno di noi almeno per un fine settimana. Le origini di questo eremo sono antichissime, medievali.
Nel 1334 gli abitanti di Torreglia fecero dono ad un eremita di nome Antonio del terreno che circondava l’oratorio della Madonna Annunziata. Appena cinque anni dopo, nel 1339, padre Bonaventura Boldù – un monaco camaldolese – diede vita al vero e proprio monastero e, grazie a importanti donazioni di famiglie padovane, trasformò l’Eremo in un centro spirituale di grande rilievo per tutto il Veneto.
All’interno della struttura, secoli più tardi, fu costruita una chiesa e 22 celle ognuna dotata di uno spazio di preghiera e di un orto. L’Eremo fu chiuso nel 1810 a causa delle leggi napoleoniche ma fu riaperto nel 1863. Oggi è possibile ammirare questa imponente struttura racchiusa da un muso in pietra lungo 1400 metri. Ad oggi ancora è abitato da monaci di clausura ma è possibile visitare la Chiesa con le sue meravigliose cappelle e i suoi affreschi.





