Una valle in cui ci si perde in mezzo a fitti boschi per poi riemergerne più avanti e provare una sensazione di stupore e meraviglia nell’ammirare laghi ghiacciati, imperiose montagne e borghi ricchi di storia, una meta spesso sottostimata dai viaggiatori ma che rappresenta una delle eccellenze paesaggistiche dell’Italia.
Viaggiare può essere un’esperienza completamente differente ogni volta che si decide di mettere lo zaino in spalla e lasciare il luogo che chiamiamo e consideriamo casa. Non solo perché ogni viaggio è a se stante, ma anche e soprattutto perché si può decidere di affrontare una tipologia di vacanza sempre diversa, in base ai desideri e al momento che si sta affrontando nella vita.

Può capitare, ad esempio, di avere voglia di abbandonare il tran-tran rumoroso e meccanico della città, dunque di volersi immergere nella natura e ascoltare ciò che ha da dirci. Esistono luoghi talmente distanti dai centri abitati e dalle strade che consentono di riconnettersi con il mondo, di sentire qual è il suo vero suono, ormai troppo spesso sovrastato dal rumore della modernità.
L’Italia per fortuna è ancora piena di luoghi che consentono questa parentesi dal presente, zone in cui il tempo sembra essersi bloccato agli albori, in cui ci si può abbandonare ai propri pensieri e al contempo ammirare quanto sia magnificente il lavoro svolto nei secoli da Madre Natura.
Esiste una valle tra la Liguria e l’Emilia Romagna che è un perfetto esempio di come si possa ancora oggi rimanere estasiati nella contemplazione dei paesaggi, un luogo che conquistò persino Hemingway, il quale secondo la leggenda avrebbe esclamato, dopo averla vista “Sono nella valle più bella del mondo”.
La valle italiana che ha fatto innamorare Hemingway: dove si trova e cosa c’è da vedere
Fa strano pensare che un luogo del genere sia praticamente sconosciuto agli italiani e a chiunque ami passeggiare nella natura. Tuttavia la leggenda stessa riguardante lo scrittore americano Premio Nobel spiega il perché questo accada. Stando ai racconti, in quel momento Hemingway seguiva le truppe americane come cronista di guerra nel corso della Seconda guerra mondiale e si ritrovò bloccato per giorni tra Liguria ed Emilia Romagna poiché i ponti della zona erano stati fatti saltare.

In attesa dunque che i militari trovassero un modo per oltrepassare i corsi d’acqua della zona, lo scrittore ebbe modo di passeggiare in lungo ed in largo finché non si trovò di fronte alla Valle dell’Aveto, rimanendone meravigliato. Sebbene non vi sia modo di confermare la veridicità di questa storia, basta inoltrarsi tra i faggi di questa zona e giungere fino al lago delle Lame per convincersi che non sia poi così improbabile.
Oggi è possibile attraversare questa zona attraverso diversi percorsi di trekking, ma il nostro consiglio è quello di partire dal borgo medievale di Santo Stefano dell’Aveto il comune più importante della zona sito a 1000 metri sul livello del mare. Qui ci si può soffermare ad ammirare le casette di legno con i tetti spioventi, il Santuario della Madonna di Guadalupe e l’imperdibile Castello Malaspina-Fieschi-Doria.
Una volta usciti dal paese, seguendo il corso del fiume Aveto ci s’imbatte in Rezzogliano, tranquillo comune immerso nel verde noto soprattutto per la produzione casearia e ancora più avanti ci si inoltra nella Foresta delle Lame, un’area boschiva estesa e di grande pregio, in cui enormi faggi nascondono alla vista il paesaggio circostante.
Continuando all’interno di quest’area verde facente parte del Parco Naturale Regionale d’Aveto, si arriva al Lago delle Lame, vero e proprio gioiello della valle sito alle pendici del Monte Aiona e circondato da una fitta vegetazione composta per lo più da faggi e abeti. In inverno è possibile anche che la sua superficie sia completamente ghiacciata.
Da qui partono tutta una serie di percorsi di trekking adatti ad ogni tipo di escursionista e ci si può anche fermare per una tappa culturale al museo del bosco.





