Un nuovo cartello stradale che presenta una forma tipica ma una colorazione insolita sta mettendo in crisi chi automobilisti che se lo trovano davanti, soprattutto chi non è in grado di distinguere il rosso dal verde.
Quando ci si approccia a prendere la patente a fare paura è soprattutto l’esame teorico, poiché ricordare a memoria tutti i cartelli e le norme, specie quando ci si trova di fronte a test pensati appositamente per trarre in inganno e mandare in confusione i candidati (lo scopo è quello di valutare la capacità di ragionare e non la memoria), non è esattamente la cosa più semplice del mondo, anche perché solitamente questo test lo si affronta quando si è a scuola e dunque quando il tempo disponibile è abbastanza limitato.

Una volta superato, ci si accorge con l’esperienza che la gran parte delle nozioni apprese durante la fase di studio sono accessorie, poiché in gran parte delle città non si trovano molti dei cartelli esistenti e solo occasionalmente li si ritrova casualmente quando ci si approccia ad una strada extraurbana, una super strada o un’autostrada.
Questa mancanza di frequenza può da sola essere un problema, visto che se passano anni dall’esame teorico ci si può essere dimenticati del significato di quel particolare cartello. Se questo non bastasse ci si mettono anche le nuove norme e l’introduzione di nuovi cartelli che bisogna conoscere, ma che non sempre vengono “pubblicizzati” con la dovuta attenzione.
In questi giorni sta facendo parlare l’introduzione di una nuova tipologia di cartello che somiglia in tutto e per tutto a quelli che indicano il limite di velocità ad eccezione di un dettaglio: sono tondi, con un numero scritto in nero su sfondo bianco e presentano un bordo di colore diverso che però non è rosso, bensì verde.
Cosa indicano i nuovi cartelli stradali e cosa fare quando li si incontra per strada
I cartelli sopra descritti attualmente non sono presenti in Italia, ma sono sempre più adottati in vari Paesi dell’Unione Europea e dell’Europa in generale (in Francia, Spagna e Gran Bretagna se ne fa largo utilizzo). Servono ad indicare la velocità consigliata da mantenere nella zona che si sta attraversando e sono posti generalmente in prossimità di zone in cui ci sono esercizi commerciali, negozi o scuole.

In Italia esistono i cartelli di “velocità consigliata” (sono stati introdotti nel 1992) ma sono di forma quadrata e monocolore: ci sono scritti numeri in bianco su sfondo verde (in autostrada) o blu (sulle superstrade) ed esattamente come quelli apparsi di recente in parte d’Europa non indicano un limite, quindi non sono vincolanti e il superare la velocità indicata non comporta una sanzione (il limite rimane quello previsto dal codice della strada).
In città non esistono cartelli simili e non è escluso che in un prossimo futuro si possa adottare la medesima soluzione applicata negli altri Paesi allo scopo di evitare ingorghi e limitare gli incidenti. Tuttavia studi recenti hanno dimostrato che da sola la segnaletica non è sufficiente e che per ottenere risultati concreti bisogna prendere un altro genere di misure come la costruzione di dossi o attraversamenti rialzati.





