L’idea che a Roma ci sia una piramide può sembrare assurdo anche solo da pensare, e invece è assolutamente così, anche se non tutti lo sanno.
Vedere da vicino una piramide può risultare affascinante, soprattutto dopo averle viste sin da bambini sui libri di scuola quando abbiamo studiato l’antico Egitto. Proprio per questo è naturale pensare che per poterlo fare sia necessario prendere un aereo e visitare quel Paese, approfittando dell’occasione anche per fare una vacanza al mare, oltre che per verificare con i nosri occhi cosa sia accaduto migliaia di anni fa.

E invece questo desiderio può essere realizzato in maniera estremamente semplice, con un viaggio brevissimo, o addirittura per alcuni senza quasi spostarsi da casa. Ne troviamo una infatti anche a Roma, cosa che ad alcuni potrebbe sembrare assurda, e invece corrisponde appieno alla realtà, si tratta di una struttura che ha evidentemente una storia particolare, che può essere affascinante poter conoscere.
Una piramide c’è anche a Roma: ecco dove
Non è necessario andare fino in Egitto se vogliamo vedere da vicino una piramide, ce n’è una infatti anche a pca distanza da noi, a Roma. Si tratta della piramide Cestia, situata confine del rione Testaccio e a due passi da Porta San Paolo, considerata un simbolo del tessuto urbano cittadino.
Questa è una costruzione antichissima, che risale al periodo tra il 18 e il 12 a.C., dopo la conquista dell’Egitto da parte di Ottaviano Augusto, ed è considerata anche una sorta di orgoglio italiano, essendo ricoperta di marmo di Carrara. La piramide romana è un monumento funerario, voluta da Caio Cestio, pretore e membro del collegio sacerdotale degli Epuloni, esprimendo il desiderio di essere seppellito in una struttura simile. Il suo intento era chiaro, doveva essere costruita entro 330 giorni dalla sua morte, pena la perdita dell’eredità per la famiglia.

Se si vuole arrivare al sepolcro è necessario percorrere un tunnel, ma nessun dettaglio è stato trascurato, così da rispettare appieno quanto era stato stabilito. Sono infatti stati inseriti affreschi con ninfe e quattro Vittorie alate che hanno tra le mani una corona e un nastro (al centro in origine doveva esserci una scena di apoteosi raffigurante Caio Cestio).
L’attenzione al mantenimento della costruzione è stata massima, resa possibile da un’azione che si è rivelata decisiva, l’inserimento della piramide nella cinta muraria costruita tra il 272 e il 279 su iniziativa dell’imperatore Aureliano. Si deve poi sottolineare una differenza rilevante rispetto alle analoghe strutture presenti in Africa: in questo caso, infatti, non sono presenti gioielli o altri preziosi come quelli che avevano voluto vicino i faraoni. Una mossa come questa non è stata casuale, ma dettata da una decisione di Augusto, che si era detto contrario all’idea di ostentare il lusso.
Nel corso degli anni a Roma ci sono però state complessivamente 13 piramidi, tutte distrutte tra il Medioevo e il Rinascimento, solo una è rimasta in piedi ed è appunto la piramide Cestia.





