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#Libromania – Intervista alla libreria Nuova Avventura

Quando a inizio marzo siamo entrati in lockdown una delle cose più brutte per me è stato dover mettere “in pausa” il mio lavoro. Lavoro in editoria nel mondo della comunicazione e vedere il piano dei lanci bloccato per due mesi è stata una cosa veramente triste. Triste tanto quanto la chiusura (per carità, doverosa) delle librerie. Ho letto meno del solito proprio quando avrei potuto recuperare tutte le novità dei mesi precedenti, ma non me ne faccio una colpa.
Con le librerie chiuse abbiamo deciso di sospendere per un po’ #Libromania, la nostra rubrica dedicata alle librerie indipendenti e mentre sto scrivendo queste righe sorrido perché finalmente si riparte.
A inizio maggio, per fortuna, tutto ha ripreso a funzionare, le novità hanno ricominciato a uscire (e a volte a intasare gli scaffali delle librerie), e io ho trovato la libreria Nuova Avventura che si trova a Marina di Carrara (MS) ed è gestita da Caterina ed Enrico. Con quest’ultimo ho fatto una chiacchierata interessante che trovate qui di seguito!

Ciao Enrico! Intanto grazie mille per la disponibilità, sono molto felice di tornare a intervistare libraie e librai che gestiscono una libreria indipendente. Comincerei con il chiederti di raccontarci la storia della libreria: come e quando è nata? Perché avete scelto Nuova Avventura come nome?
Ciao Cristina, grazie a te per l’attenzione!
La libreria è nata a novembre 2009, quando la mia socia Caterina giunse alla conclusione di essere così matta da volere fare la libraia rilevando, per rinnovarla, una vecchia libreria esistente nel centro storico di Carrara.
Nuovi arredi, nuova posizione, nuovo catalogo per una città, come Carrara, che aveva un passato culturale non disprezzabile: servivano nuove energie, serviva essere al passo coi tempi e da tutto questo è scaturito quasi automaticamente il nome Nuova Avventura.
Col tempo poi la libreria ha cambiato sede, dalla piazza del teatro di Carrara è scesa verso la spiaggia, e ora siamo a Marina di Carrara, ma lo spirito e la voglia è la stessa di allora.

L’editoria – e di conseguenza tutta la filiera – ha passato dei mesi difficili. L’Osservatorio dell’Aie in collaborazione con Nielsen e IE-Informazioni Editoriali a fine maggio ha annunciato che sono state già perse 8 milioni di copie nei primi quattro mesi del 2020 per circa 134 milioni di euro di fatturato e inoltre la ricerca ha fotografato l’ascesa degli store online con una quota pari al 47%. Eppure, in questi mesi, le librerie indipendenti – nonostante l’assenza di novità – hanno dimostrato di essere forti e coraggiose. Cosa avete fatto voi da inizio lockdown fino alla riapertura?
Se fossimo in un vecchio cartone animato quello che è successo quest’anno alleditoria, ma in generale a tutti noi, sarebbe rappresentato con una di quelle pesantissime incudini di metallo che cadono dal cielo schiacciando il malcapitato di turno, sia Gatto Silvestro e Will Coyote.
Noi, ammetto sinceramente, non ci aspettavamo il lockdown: a marzo la situazione in Toscana non era ancora gravissima. Il primo pensiero è stato di ordine pratico: avevamo spedizioni di libri in arrivo, che andavano recuperate. Ingenui noi, il mondo dei corrieri e dei trasportatori stava già vivendo una fase drammatica. Abbiamo pensato di sfruttare i giorni di chiusura per fare l’inventario, ma non era possibile.
Le settimane di marzo, oltre all’ansia di pagare fatture di fornitori stando chiusi, sono state dedicate a cercare di sbrogliare problemi burocratici e legati alla interpretazione dei vari DPCM. Potevamo stare dentro il negozio a ricevere ordini? Dove potevamo, nel caso, fare arrivare i corrieri? Potevamo consegnare noi di persona i libri? Cosa prescriveva la Regione Toscana? Cosa prescriveva il nostro Comune? Qualcuno aveva una risposta chiara? Sono state settimane di profonda frustrazione.
Per nostra fortuna dal 14 aprile abbiamo potuto aprire di nuovo.

Quanto è stata utile per voi la tecnologica durante quest’epidemia?
La libreria è stata sempre abbastanza tecnologica: da alcuni anni utilizziamo con grande profitto i principali social network (Facebook, Instagram e YouTube) e abbiamo un sito internet.
Eppure durante il lockdown la tecnologia che abbiamo più sfruttato sono state le videochiamate. Non ti immagini quanti genitori ci hanno chiamato chiedendoci libri per i figli, e gli albi illustrati soprattutto, sotto una certa fascia di età, più che spiegarli vanno visti. Così ci aggiravamo per la libreria in vivavoce e con la videocamera accesa sfogliando e mostrando pagine e illustrazioni a genitori e figli.

A causa del Covid-19 la recente legge sulla lettura è passata un po’ in secondo piano. Adesso il massimo dello sconto pattuito, sia nelle librerie fisiche che negli store online, è del 5%. Molti lettori si sono (erroneamente, a mio avviso) lamentati, ma qual è il punto di vista di un libraio indipendente riguardo a questa legge?
Noi, come penso tutti i librai indipendenti, siamo stati fin da subito favorevoli alla legge, che ci permette di “giocare ad armi pari” con i colossi del web e con le pile di libri nei supermercati. Ne avevamo parlato fin dall’anno scorso anche sul nostro sito a luglio 2019 e poi alla approvazione. In sintesi questa legge, permettendoci di essere competitivi con negozi online e grandi store, ci aiuta a vivere. E proprio quest’anno ci siamo resi conto di cosa diventa una città se tutti i piccoli negozi chiudono.

Oggi più che mai le librerie vanno sostenute. Perché acquistare in una libreria indipendente?
In primo luogo perché acquistare nei negozi fisici del proprio paese o città –ma questo vale non solo per le librerie – evita lo spopolamento, le file di spettrali serrande abbassate e luci spente che abbiamo vissuto durante il lockdown.
Poi perché se oggi qualcuno è così pazzo da aprire una libreria senza il comodo ombrello di una grande catena sulla testa, vuol dire che ama proprio questo mestiere, e che ci mette passione e anima.
Infine perché è più probabile che in una libreria indipendente siano presenti e valorizzati editori indipendenti, il cui catalogo può dimostrarsi una notevole sorpresa per il lettore curioso.
Ad esempio noi teniamo con grande piacere (e soddisfazione dei nostri clienti) anche CasaSirio, La Giuntina, Minimum Fax, Astoria, Iperborea, Marcos y Marcos, Sur, Codice, NN…

Non sappiamo ancora come saranno le vacanze quest’estate, ma giugno è il periodo ideale per consigliare delle letture estive. C’è qualche novità appena uscita che avete letto e amato immediatamente? E tra marzo e maggio quale libro che vorreste consigliare vi ha tenuto compagnia?
Giugno e luglio quest’anno saranno mesi fitti di grandi novità editoriali: una per tutti, forse la più attesa, è Riccardino, l’ultima avventura del Commissario Montalbano, il 16 luglio. Ma a breve usciranno/sono usciti anche, giusto per dire alcuni titoli che attendiamo moltissimo, Il morso della vipera di Alice Basso, Garzanti; Echi in tempesta di Christelle Dabos, E/O; Ricordati di Bach di Alice Cappagli, Einaudi.
Noi in questo ultimo periodo abbiamo letto e apprezzato L’estate di Piera di Giampaolo Simi e Piera degli Esposti, Rizzoli; L’enigma della camera 622 di Joel Dicker, La Nave di Teseo; La strada di casa di Kent Haruf, NN.
Tra marzo e maggio invece ne abbiamo approfittato per recuperare un po’ di libri che ci erano stati presentati in anteprima a quell’evento bellissimo che è stato a Tribùk2020: La casa dei Gunner di Rebecca Kauffman (sur), Myra sa tutto di Luigi Ballerini (Editrice Il Castoro), Sommersione di Sandro Frizziero (Fazi Editore), La gang del pensiero di Tibor Fischer (marcos y marcos), I giusti di Jan Brokken (Iperborea).
Anche se eravamo chiusi, quindi, ci siamo tenuti aggiornati!

Photocredit: © Stefania Ciocca

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