Dall’oceano arriva una rivoluzione silenziosa: piccola, rotonda e pronta a cambiare il futuro dell’energia grazie alle onde del mare.
A volte, le idee più potenti nascono da ciò che sembra un gioco. È il caso di Voltai, una giovane startup di Dartmouth, in Canada, che sta trasformando un’intuizione geniale in una concreta promessa per l’energia del futuro. La sua invenzione, soprannominata “la trottola”, è un generatore elettrostatico capace di produrre elettricità sfruttando il moto naturale delle onde del mare. Semplice nella forma, ma rivoluzionaria nel funzionamento, ha già conquistato l’attenzione di investitori e ricercatori, permettendo all’azienda di raccogliere oltre 1,3 milioni di dollari per portare il progetto fuori dai laboratori e dentro gli oceani.

Immagina un dispositivo piccolo, tondeggiante, privo di pale o ingranaggi: una sorta di sfera energetica che si muove con il ritmo dell’acqua. “La trottola” non ha bisogno di grandi infrastrutture né di manutenzioni complesse. Si può fissare a una nave, a una boa o a una piattaforma offshore, e inizia a produrre energia semplicemente vivendo insieme alle onde. È una nuova via per generare elettricità in mare senza disturbare l’ambiente e senza trasformare il paesaggio marino.
La magia silenziosa della “trottola” che trasforma le onde in energia green
A differenza delle tradizionali turbine o dei sistemi a pistoni, il dispositivo di Voltai lavora in modo totalmente elettrostatico. Non ci sono parti meccaniche in movimento: tutto avviene attraverso la trasformazione delle vibrazioni marine in corrente elettrica. Il primo prototipo, in grado di generare 25 watt, punta già a quadruplicare la sua potenza fino a 100 watt. Ma il vero potenziale sta nella modularità: più “trottole” possono essere combinate per creare piccoli impianti marini capaci di arrivare a 1 kilowatt o più.

Questa invenzione apre un ventaglio di applicazioni straordinario. Dalle boe oceaniche che raccolgono dati ambientali alle navi da ricerca che devono alimentare strumenti di monitoraggio, la tecnologia promette di fornire energia pulita e continua anche nei punti più remoti del pianeta. Tutto ciò senza costosi interventi di manutenzione e senza il rischio di guasti dovuti all’usura: un vantaggio enorme rispetto ai sistemi tradizionali.
Il settore marittimo, d’altronde, è tra i più difficili da decarbonizzare. Le navi bruciano milioni di tonnellate di carburante ogni anno, contribuendo in modo significativo alle emissioni globali di CO₂. Con la sua “trottola”, Voltai vuole invertire la rotta: offrire un modo per ridurre l’uso di combustibili fossili e accompagnare la navigazione verso l’obiettivo zero emissioni fissato per il 2050. Tra i sostenitori del progetto figurano Invest Nova Scotia e Cloudberry Ventures, guidata da Mahir Sahin, ex consulente di Google X, che ha visto in Voltai “una delle tecnologie più promettenti per democratizzare l’energia del mare”.
L’assenza di componenti meccaniche, i costi operativi ridotti e la lunga durata del sistema rendono questa piccola “trottola” una grande opportunità. Maja Maher, CEO di Voltai, riassume la missione dell’azienda in una frase: “Vogliamo rendere l’energia delle onde accessibile, utile e immediata. Perché il mare non è solo forza della natura: è il motore del nostro futuro sostenibile”. In fondo, basta un piccolo giro di trottola per far muovere il mondo – o almeno per farlo brillare di nuova energia pulita.