Sconfitti, ma non annientati. Ella & John di Paolo Virzì

La scommessa era di quelle ambiziose. Un film americano, nella produzione e nel passo narrativo, per un regista come Paolo Virzì, così bravo a raccontare i tic dell’Italia più vera.

Ella & John (The Leisure Seeker), presentato ieri a Torino, ci porta invece sulla East Coast, su quella Route 1 così lontana dalla SS 1, la via Aurelia tanto cara al regista.

Un road movie su tutta la linea, quello di Virzì, fatto di distanze e sapori tipicamente americani. E il tutto ambientato in un 2016 torrido per il caldo e non solo, con le elezioni presidenziali che hanno spaccato il paese. Ma se le urla di Trump danno il la al film, l’aspetto politico rimane come un acquerello, uno sfondo dove si muovono i due protagonisti, Ella e John, interpretati dagli strepitosi Donald Sutherland ed Ellen Mirren. Due fuoriclasse.

Ella & John è innanzitutto la storia di una fuga, che coinvolge Ella, gravemente malata per un tumore al colon, e John, affetto dall’alzheimer. Il viaggio sul Leisure Seeker, il camper che accompagna da una vita le vacanze di Ella e John, li porta per quello che sembra, dalle prime battute, l’ultimo viaggio. I camping, i locali, i luoghi dell’America più vera fanno da teatro agli imprevisti e agli incontri dei due, in quel tono dolceamaro che è tipico del cinema di Virzì, in cui si ride tanto per poi, dal nulla, ritrovarsi con le lacrime addosso.

John tra i sostenitori di Trump - via Mymovies

John tra i sostenitori di Trump – via Mymovies

Sutherland, ci racconta Virzì, ha deciso di portare il camper per tutto il tempo delle riprese, chilometri e chilometri nel caldo disarmante dell’East Coast, rifiutando controfigure o un cambio tra una ripresa e l’altra, a dispetto di ogni norma di sicurezza o buon senso. Un aneddoto, questo, che testimonia il senso di libertà che prende forma nel film, la libertà estrema che vuol dire, ormai, che non c’è più niente da perdere.

Ella & John è una storia di devozione e ribellione, di amore totale, che ci parla della natura umana nella sua fragilità e nella sua forza, nella nobiltà e nella miseria. Un film che ha il coraggio, come succede ormai di rado, di interrogarsi sul senso della vita, e lo trova nella cosa più banale: l’amore. I riferimenti letterari, da Hemingway a Joyce, non sono mai di troppo, ma sembrano aggiungersi alla splendida colonna sonora come ulteriore chiave di lettura. La breve vita felice di Francis Macomber, su tutti, splendido racconto di Hemigway che viene citato nel film e che sembra una preziosa profezia sul futuro, sulla fine di tutto, che sia un viaggio o la vita.

Ella & John, via Mymovies

Ella & John, via Mymovies

John fa parte del filone degli svaniti di Paolo Virzì, succedendo alla meravigliosa Valeria Bruni Tedeschi in La pazza gioia. I primi piani di Sutherland, splendido fool, un uomo silenzioso, privato dalla malattia dei punti di riferimento, sono la fotografia perfetta di un vuoto pieno, di un passato che ritorna in maniera capricciosa e incoerente. Il contraltare, Ella, è una donna combattiva, che non si arrende mai. La sua parrucca, tolta soltanto durante il sonno, è una maschera di civiltà contro lo sfacelo senza ritorno della loro condizione.

Ne viene fuori una coppia ordinaria e straordinaria, che Virzì non si vergogna a mostrare nella bassezza e nei picchi più alti. Il passato della coppia, rievocato all’indietro nelle tappe del viaggio, è la base di un amore vero, della paura e dell’impossibilità di rimanere senza l’altro, da soli. Ella e John ne escono sconfitti, sì, dalla malattia e da un viaggio impossibile. Ma non annientati, mai.

È il paradiso? Credi che si possa avere un hamburger quassù?

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