https://www.google.ie/search?q=la+la+land+poster&espv=2&biw=1304&bih=653&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwi83qzXtuLRAhWqJcAKHeEOBQ0Q_AUIBigB#q=la+la+land+poster&tbm=isch&tbs=rimg:CbU3_1XPogZXwIjgNBvvJS-Ga_1nX2mRv-ycAFjov1N7gDXLa7U1RKzGmcgMnwAyxdy-uYaMeOJvjdRTVA2VnGG3f-CCoSCQ0G-8lL4Zr-EVcUdj1tNj-0KhIJdfaZG_17JwAURs5q01T5BRkMqEgmOi_1U3uANcthGG9bfEi4quKioSCbtTVErMaZyAETuKWqXigEuyKhIJyfADLF3L65gRONepVWXzyxcqEglox44m-N1FNRGGt72lO3MeQCoSCUDZWcYbd_14IEbV8wpyaROeG&imgrc=DQb7yUvhmv4m0M%3A

Sognando “La La Land”

Da ieri nei cinema italiani e da oggi su Tropismi: La La Land, il nuovo film Damien Chazelle. Si è un musical e si parla d’amore, ma se non lo avete ancora visto o se non avevate in programma di farlo, cambiate i vostri piani e guardatelo! Vi state chiedendo perché? Beh, tanto per cominciare perché ha vinto ben sette Golden Globe e si presenta agli Oscar con quattordici nomination, perché anche Anthony Lane sul New Yorker ha consigliato di andare a vederlo «nel più grande schermo della zona, con il miglior audio possibile, anche se per farlo doveste viaggiare tutto il giorno» e per tante altre ragioni che scoprirete nel leggere questo articolo!

https://www.google.ie/search?q=la+la+land+city+of+stars&espv=2&biw=1304&bih=653&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwiV57yRt-LRAhVEKcAKHQknCgcQ_AUIBigB#imgrc=XN_rvO24WY8CVM%3AAl centro della narrazione c’è la storia d’amore tra i due protagonisti Sebastian e Mia, interpretati rispettivamente da Ryan Gosling e Emma Stone, una coppia che sul grande schermo negli ultimi tempi sembra funzionare a meraviglia. La storia è un gran classico: un tenebroso e malinconico pianista jazz incontra una bella, talentuosa, ma sfortunata aspirante attrice. I due si incontrano e scontrano varie volte prima di capire che si piacciono e non poco.
Eppure, se state pensando “Oh mamma un altro film sdolcinato, una classica storia d’amore” vi sbagliate di grosso. I veri protagonisti, infatti, non sono i due innamorati, ma la musica jazz e i sogni, quelli chiusi nei cassetti che rincorriamo per una vita e che sembrano impossibili da realizzare. In questo senso l’amore tra Sebastian e Mia è solo il contorno, è quello che serve per poter sviluppare e costruire la trama, ma non è il centro di tutto.

Già dalla prima scena è chiaro che il genere è quello del musical che, è risaputo, non è tra i più gettonati. Siamo a Los Angeles con la classica coda di macchine imbottigliate nel traffico, quando parte una musica che ti travolge e gli automobilisti si trasformano in un cast di ballerini e cantanti. Ma se state pensando di chiudere la pagina e depennare La La Land dalla lista dei prossimi film da vedere, aspettate prima di farlo, perché non è assolutamente come lo state immaginando. Si tratta, infatti, di una pellicola che non annoia neanche per un secondo; dinamica, veloce e scorrevole e dove, nonostante il cantato, le parti recitante non mancano affatto.

Che si tratti di una storia che mette al centro la musica lo si capisce fin dal titolo. Si tratta, chiaramente, di un riferimento alla città in cui è ambientato, Los Angeles, ma prende le mosse dalla parola inglese lalaland usata per indicare uno stato mentale distaccato dalla realtà, insomma quel mondo di essere di chi vive un po’ sulle nuvole. Ecco spiegata, allora, l’atmosfera che caratterizza tutto il film, tra l’onirico e il sognante.
L’uso della https://www.google.ie/search?q=la+la+land+observatory&espv=2&biw=1304&bih=653&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwjLire5t-LRAhVMKsAKHeGVDtsQ_AUIBigB#imgrc=l3-6cqmeXp3bDM%3Apellicola al posto del digitale non fa che accentuare questo clima. Per tutta la durata del film sembra quasi che i colori «ci esplodano in faccia», per usare un’espressione di Anthony Lane dal suo articolo sul New Yorker. I vestiti di Mia e delle sue amiche per esempio, sono un vero e proprio tripudio di colori, giallo, verde, rosso e blu, e vengono ancor più esaltati dall’effetto delle luci. Per non parlare, poi, delle tenui sfumature di rosa e di viola che fanno da sfondo alla romantica scena della passeggiata al chiaro di luna dei due protagonisti o, ancora, la vasta gamma di luci e cromie nella scena del planetario. Colori e note si intrecciano per fare da cornice alla storia e far sprofondare lo spettatore in un’atmosfera che ricorda altri tempi; quelli del cinema di una volta e dei musical che hanno fatto la storia.

Non mancano, anzi sono più che frequenti, i riferimenti proprio ai grandi classici del cinema: la carta da parati nella stanza di Mia con la faccia di Ingrid Bergam nel poster di Casablanca, il film scelto per il primo appuntamento è l’intramontabile Gioventù bruciata. Per non parlare della scena di apertura, il cavalcavia che viene inquadrato è lo stesso del film Speed e il gruppo di giovani cantanti e ballerini che irrompono sulla scena ricorda senz’altro la gioventù sognante di Fame. A questo punto può sembrare che La La Land sia una somma di scene cliché prese qua e là da film e musical del passato, ma non è affatto così.
Si tratta di un lavoro che va più a fondo, che tocca corde più profonde, in un panorama cinematografico che oggi ha perso tanto della bellezza e qualità di una volta, si guarda al passato per cercare di trarne ispirazione, per non dimenticare quanto grande è il potenziale che abbiamo a disposizione. Nel voler realizzare un musical, e per di più uno che parli di musica jazz, Chazelle si è imbarcato in un’impresa per nulla semplice e il rifiuto iniziale nella realizzazione di La La Land, quando ancora era uno sconosciuto poco meno che trentenne ne è la prova.https://www.google.ie/search?q=la+la+land+1st+scene&espv=2&biw=1304&bih=653&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwjyqqjht-LRAhWLCcAKHQBvBuYQ_AUIBigB#tbm=isch&q=la+la+land+an+other+day+of+sun&imgrc=FXwJcN13QJ6A5M%3A

Trovata interessante, e anche un po’ retrò, è l’idea di dividere il film in cinque momenti, seguendo il susseguirsi delle stagioni. Si inizia con Winter e si continua con Spring, Summer e Fall per poi chiudere il cerchio con l’ultimo capitolo intitolato esattamente come il primo come a voler sottolineare la presenza di un che di ciclico nella storia. Quando nella scena conclusiva veniamo catapultati nel futuro, con il classico escamotage del “cinque anni dopo”, siamo messi davanti a una scena che ci fa sentire un po’ persi e lascia un certo amaro in bocca. È come se tutto fosse cambiato al di fuori, ma non tra i due protagonisti. Ritroviamo il pianoforte, la musica e l’atmosfera sognante, ma qualcosa di grande è accaduto (e non vogliamo dire di più per non rovinarvi la sorpresa), un sogno si è realizzato mentre un altro è stato infranto.

La definizione più gettonata dalla critica per La La Land è magico, e sicuramente di magia ce n’è da vendere. Passeggiate al chiaro di luna, tip tap improvvisati, ballate suonate al pianoforte e voli tra le stelle, insomma un repertorio niente male per una buona dose di romanticismo. Ma attenzione a non dimenticare mai che qui il vero protagonista non è l’amore, ma c’è molto altro. La La Land è una sorta di storia “lei, lui e l’altro” in cui l’altro è rappresentato dal jazz o dal sogno di diventare un’attrice. Quello che il film davvero racconta non è l’amore tra i due protagonisti, ma la difficoltà di una scelta. Per tutta la durata della pellicola Sebastian e Mia sono accomunati da un viscerale e devoto amore verso quella che è la loro più grande passione ed è proprio questo che li rende diversi dagli altri e a loro modo speciali. Il vero La La Land è l’universo nel quale i due protagonisti vivono, è quell’isola felice fatta della stessa sostanza dei sogni. La scelta allora è proprio questa: lasciare che i sogni rimangano tali o scegliere che si realizzino diventando nient’altro che realtà? Voi cosa scegliereste?

Le immagini sono state prese dahttps://goo.gl/VkuL16, https://goo.gl/nBkloe, https://goo.gl/Yl5948 e https://goo.gl/Ap0KgG 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.