Osservatorio di non-fiction italiana

Nel 2019 ho fatto una cosa che avrei voluto fare da tutta la vita ma che, per pigrizia e incostanza, non avevo mai fatto. Non che fosse un’esperienza estremamente coraggiosa o impegnativa, ma non riuscivo a mettermi in testa di farla. Era la lista dei libri letti durante l’anno.

Fare una lista dei libri letti è una presa di posizione. Decidere quali elementi mettere in luce è una presa di posizione. Conteggiare il giorno di inizio e di fine, il periodo in cui è stato letto, decidere se evidenziare il genere dell’autore, la nazionalità, la casa editrice, l’anno di edizione, tutte queste scelte sono prese di posizione. La lista ti permette di capire quanto millanti di leggere e quanto poi effettivamente leggi, quanto tempo ci metti, se un libro ti ha coinvolto e, se sei molto attento nelle annotazioni, che cosa prediligi.

Quello che ho scoperto del 2019 mi ha stupita. Anche se per studi e passione sono sempre stata attratta dalla narrative non-fiction, non pensavo davvero che la maggior parte delle mie letture si sarebbe concentrata in quell’area.

Qui il mio grafico a torta per una più agile consultazione:

Ma perché è successo? Sono io che finalmente ho scoperto la mia vera natura, oppure è un trend? Si leggono più libri di non-fiction rispetto agli anni passati? La risposta dell’AIE (Associazione Italiana Editori) è sì, nell’ultimo anno c’è stata una crescita del quasi 6%.

Ma cosa si intende per non-fiction?

Ci sarebbe da aprire un intero capitolo su ciò che intendiamo per non-fiction, quindi vi racconterò cosa intendo io: tutto quel magnifico mondo che va dalla saggistica al memoir, passando per il reportage. Tutti questi generi stanno mutando molto velocemente negli ultimi anni, così tanto che spesso è impossibile slegarli gli uni dagli altri, e così Zerocalcare è non-fiction, seduto a fianco ad Alessandro Leogrande e Francesca Mannocchi, in dialogo con aperto con Natalia Ginzburg e Truman Capote.

Qual è quindi l’obbiettivo di questo Osservatorio? È lo stesso di tutti gli osservatori, mappare una parte di quel mondo, in questo caso mappare la nuova non-fiction italiana (e con italiana intendo in lingua italiana). Andare a guardare chi sono gli interpreti di questo movimento, come lo stanno indossando, e come lo stanno cambiando.

E quindi, pronti, partenza, via!

Silvia Cannarsa