Le illustrazioni fiabesche di Rackham e Bilibin

Articolo di Chiara Grondana

Se ora nel nostro immaginario collettivo i personaggi delle fiabe spesso hanno le sembianze delle loro versioni Disney, ci sono stati però molti illustratori che prima del colosso statunitense hanno dato corpi e volti ai protagonisti di miti, favole e leggende che sono parte della nostra cultura da centinaia di anni. L’epoca d’oro per questo genere di disegni è stata senza dubbio quella vittoriana, in cui sempre più di frequente, grazie anche alle innovazioni tecnologiche, i libri di fiabe affiancavano al testo scritto illustrazioni che erano veri e propri capolavori. Arthur Rackham e Ivan Bilibin sono stati sicuramente due esponenti di spicco in quel periodo, sebbene il loro stile e gli argomenti trattati fossero molto diversi tra loro.

alice rackham

Illustrazione di Rackham

Arthur Rackham nasce nel Kent nel 1867, ha undici fratelli e una salute cagionevole che lo porta a viaggiare fino in Australia in cerca di cure. Prima di dedicarsi alle fiabe, per alcuni anni lavora come reporter e illustratore, e questa familiarità con la parola scritta lo porta anche alla pubblicazione di un libro. Dopodiché, però, abbandona penna e calamaio per dedicarsi completamente al disegno. Le sue illustrazioni gli valgono la medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Milano e a quella di Barcellona e sono considerate merce preziosa: vengono infatti pubblicate su volumi estremamente lussuosi che di solito vengono regalati ai bambini a Natale. Se bisogna trovare una parola per descrivere lo stile di questo artista, etereo sembra la più adatta.

cappuccetto rosso rackham

Illustrazione di Rackham

Con dei tratti delicati e un uso dell’acquerello talvolta a malapena percepibile, sembra sempre di osservare le sue illustrazioni attraverso un velo sottile, che regala alla scena un’atmosfera onirica. Non per questo però i suoi personaggi sono privi di forza o di volontà; tra Valchirie ed eroine, nei suoi disegni traspare tutta l’urgenza e il dramma necessari in una buona fiaba, prima del lieto fine. La natura assume anche il ruolo di personaggio, talvolta, con alberi contorti che incombono sui protagonisti, animali che assistono alla scena o onde travolgenti. La forza e il fascino di queste illustrazioni sta proprio nell’apparente contraddizione tra lo stile delicato e l’inquietudine rappresentata. Fu forse proprio il matrimonio a dare a Rackham la spinta per esplorare sempre più a fondo il mondo delle fiabe e del piccolo popolo. Sposato con la pittrice e scultrice irlandese Edyth Starkie, pare che fosse stato proprio il carattere frizzante e pieno di immaginazione della moglie, in contrapposizione con l’aplomb inglese di Arthur, a spingerlo verso questo tipo di illustrazione. Non resta quindi che ringraziare Edyth.

bilibin russia

Illustrazione di Bilibin

Se nei disegni di Rackham è il tratto in china a farla da padrone, mentre il colore è più una lieve sfumatura, si può dire tutto l’opposto delle illustrazioni di Ivan Bilibin, che fremono di potenza nelle sue scene variopinte. Nato a San Pietroburgo nel 1876, dopo aver studiato a Monaco è proprio un viaggio attraverso la sua madre terra che gli darà l’ispirazione per la sua carriera. Dopo aver visitato delle tipiche chiese di legno e un museo etnografico, Bilibin resta infatti affascinato dalle tradizione e dal folklore russi e dedicherà la sua arte all’illustrazione di fiabe e leggende slave. Non è necessario però conoscere le storie che sono riprodotte per apprezzare l’arte di Bilibin, le sue illustrazioni infatti parlano da sé e catturano l’osservatore. Fedele alle tradizioni della sua terra, i suoi personaggi sono vestiti di stoffe sgargianti ed elaborate, in un connubio tra oriente e occidente, e anche le pose più statiche riescono a esprimere appieno tutta l’energia e l’emozione del personaggio riprodotto.

Animali magici, fanciulle temerarie e cavalieri al galoppo sono alcuni dei personaggi che si addentrano nei boschi ritratti da Bilibin. Gli accostamenti cromatici, l’ambiente naturale e certi riferimenti diretti alla mitologia slava, come quello della Baba Jaga che vola dentro il suo mortaio, fanno catapultare anche chi è meno esperto di questa cultura in un mondo diverso dal nostro, dove la neve resta a terra per lunghi mesi e il samovar è pieno di acqua calda dentro le capanne di legno. Sebbene sia la Russia a essere riprodotta, non è però stata solo la Russia l’unica fonte di ispirazione. Un occhio attento noterà infatti che Bilibin trae anche spunto anche dalle illustrazioni giapponesi del periodo Meji e le stampe xilografiche tipiche del paese del Sol Levante. Durante la rivoluzione del 1905 Bilibin offre le sue capacità disegnando fumetti a favore della rivoluzione. Deluso però poi dalla rivoluzione d’ottobre, si trasferisce in Francia dove continua a suonare la sua serenata alla madre Russia decorando chiese ortodosse e rendendo casa sua il più russa possibile. Il richiamo della sua terra gli sarà poi fatale, perché dopo essere tornato a casa perderà la vita durante l’assedio di Leningrado.

Illustrazione di Bilibin

Illustrazione di Bilibin

Le opere di Rackham e Bilibin, vanno oltre al loro mero contenuto. Anche chi non è interessato al fiabe non può non ammirare la capacità di questi artisti e le emozioni che le loro illustrazioni suscitano. Sono opere d’arte a tutti gli effetti, che riescono a unire nella loro narrazione vicende fantastiche e il profondo sentire umano.

Photocredit ©: www.pinterest.com; www.comic-tools.com; animationresources.org

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