Le sere – La quotidianità del nulla di Gerard Reve

È il 1947 quando esce Le sere (De avonden), capolavoro di Gerard Reve, considerato un classico della letteratura olandese del novecento. Da subito il testo ha diviso il suo pubblico tra quelli che lo consideravano come il capolavoro di una intera generazione e quanti, invece, lo condannavano per l’eccessivo nichilismo.

Il libro approda finalmente in Italia grazie alla Iperborea casa editrice e alla traduzione di Fulvio Ferrari e torna a sconvolgere il pubblico. La descrizione si concentra sugli ultimi dieci giorni del 1946, raccontati dall’unico protagonista: l’adolescente Frits van Egters, alter ego dell’autore.De avoden_Gerard Reve

Una narrazione puntuale al punto da essere maniacale, con uno stile intenso, elegante e fortemente cinico. Tutto per riuscire in un’ardua impresa: raccontare il nulla, l’inerzia di una generazione, quella post-bellica, alienata e alla continua ricerca della propria identità. Reve sceglie, per perseguire questo obiettivo narrativo, uno stile colloquiale, quello delle chiacchierate che riempiono i momenti di noia in casa con i genitori, o le serate, quasi forzate, a casa di amici e conoscenti.

Le sere è il romanzo della vita quotidiana: pranzi, cene, le uscite, il cinema, le visite, ma soprattutto il vagare lungo le strade in preda ad un turbinio di pensieri e profonde riflessioni. Mancano quasi completamente le descrizioni dei momenti diurni. Qualche scena sporadicale sere_gerard reve della vita in ufficio, brevi conversazioni con i colleghi. Il fulcro di tutta la narrazione è la sera, l’unico momento della giornata che il protagonista può dedicare alla propria vita sociale. Si tratta di situazioni ordinarie che il linguaggio cinico e carico di sottile ironia rende quasi paradossali. Discorsi che sembrano banali, deliranti e il più delle volte grotteschi si affiancano con una naturalezza che spiazza a discorsi di una normalità estrema.

Ogni descrizione alterna, fino a quasi far coincidere i due piani, le conversazioni e i pensieri che riempiono la mente del protagonista. A tutto questo fanno da contorno le manie del giovane Frits, quasi esasperate al punto tale da sembrare autismi, e le sue ossessioni continue sulle calvizie, sull’invecchiamento e sulla morte.

Più che un romanzo, Le sere si presenta come una cronaca minuziosa della vita del protagonista e dei suoi pensieri, che diventano personificazione di un’intera generazione e parodia di un’epoca, prima ancora che della vita domestica e quotidiana.

Un testo intenso, il ritratto di una nazione che ricerca la propria identità dopo l’esperienza bellica.

Immagini: https://goo.gl/RDYCYk, https://goo.gl/PzDU1f, https://goo.gl/8bhgYP

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