Luna 2069, la fantascienza secondo Leo Ortolani

Leo Ortolani è l’autore di Rat-Man. Leo Ortolani nei due anni dopo la fine della saga di Rat-Man ha pubblicato Cinzia; C’è spazio per tutti; Il buio colpisce ancora e questo ultimo Luna 2069 (Feltrinelli Comics, 2019) .La recensione per me potrebbe anche finire qui, perché è impossibile che non abbiate mai letto niente di Ortolani, e se lo aveste fatto allora non ci sarebbe bisogno di spiegarvi perché ogni suo fumetto è un must per chiunque apprezzi le storie disegnate.
Come dite? Avete abitato trent’anni all’estero e lì non avevano i fumetti italiani? Un vostro amico fan di Jack Kirby vi ha fatto vedere dei disegni di Leo che sembrano proprio ispirati a quelli del Re? Insomma, vi è venuta un po’ di curiosità e vorreste che la soddisfacessimo? E sia, ma se poi vi innamorate di questo fumetto non dite che non vi avevo avvertito.

Luna 2069 racconta la storia di Fortunato, un astronauta di carta ispirato al vero astronauta Luca Parmitano, che poco prima della partenza per la Luna viene scartato dalla missione in favore di un altro candidato. La sua delusione è tremenda, tanto che arriva a pregare Dio di essere riammesso a bordo.

© Feltrinelli Comics

La sua seconda occasione però arriva presto, grazie all’incontro con Mr Mask, eccentrico milionario a capo della Lunatic, un’azienda di viaggi spaziali, che gli offre l’opportunità di guidare una spedizione privata sul nostro satellite. Il nome “Mask” è un chiaro ammicco a un protagonista della nostra contemporaneità, Elon Musk, e ai suoi progetti al limite della fantascienza (bombardare Marte, progettare auto a guida autonoma, collegare la mente umana a un computer, solo per citarne alcuni]. Ma Mr Mask è anche l’ultima incarnazione del personaggio di Rat-Man, con le sue stupidaggini e la sua incapacità di cogliere quello che gli sta succedendo. Le risate perciò sono assicurate, come sempre quando il nostro eroe con le orecchie da topo compare in scena. Oltre alla comicità, riuscirà la strana coppia Mask-Fortunato ad arrivare sulla luna? E cosa ci troverà?

© Feltrinelli Comics

Diciamolo subito: Luna 2069 è un’opera di fantascienza sui generis, come solo Ortolani poteva fare, con delle “magie” inserite nella trama che hanno la doppia funzione di far procedere la storia e di prendere in giro i cliché del genere. I riferimenti più vicini sono la Guida Galattica per Autostoppisti o i fantasy comici di Terry Pratchett. Oltre a queste invenzioni però, la trama non si sviluppa secondo i grandi interrogativi sul futuro dell’umanità, come era stato per C’è spazio per tutti, dedicato alla Stazione spaziale internazionale (ISS). Il fulcro è invece l’individuo, le speranze e le passioni del singolo, il vuoto paesaggio lunare diventa l’occasione per riflettere sulla condizione interiore degli astronauti. Luna 2069 riporta i problemi dell’Universo su una scala più umana, ricordandoci che la scienza non è fatta solo di scoperte rivoluzionarie, ma di individui con pregi e difetti. Perché ogni avanzamento della conoscenza, prima di essere un grande passo per l’umanità, è sempre un piccolo passo per un uomo.

© Feltrinelli Comics

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