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Le “4321” vite di Archie Ferguson

Dopo sette anni di silenzio, Paul Auster torna a travolgere i lettori con un testo dal peso non indifferente: un romanzo di 900 pagine che racconta la vita e la storia di Archie Ferguson, nato a Newark il 3 marzo del 1947 e unico figlio di Rose e Stanley. 4321, edito di recente da Einaudi e tradotto da Cristiana Mennella è una sorta di romanzo-biografia che racconta la vita del suo protagonista scomponendola in quattro versioni diverse.

Il rohttps://goo.gl/cMo3Sjmanzo ha inizio con la narrazione della storia del nonno del protagonista, una storia che è quattro storie insieme, che unisce quattro punti di vista diversi, quattro strade che pur avendo la stessa origine si separano e percorrono traiettorie differenti.

‘Quattro percorsi immaginari simultanei e indipendenti, quattro ragazzi che sono lo stesso ragazzo, continuano a condurre quattro vite parallele e completamente diverse.’

Tornano alcune costanti proprie della scrittura di Auster, ma anche di Roth, DeLillo e tutti quegli autori che appartengono al filone definito romanzo panoramico americano che, attraverso la narrazione, cerca di creare storie parallele e ugualmente veritiere, che fanno concorrenza alla realtà dei fatti accaduti e ci spingono a chiederci continuamente “cosa sarebbe accaduto se?”.

La Storia, quella con la S maiuscola, è una cornice e al tempo stesso un fattore imprescindibile e determinate nell’evolversi delle vicende che vedono ognuno dei diversi Archie come protagonista. Non mancano, infatti, i riferimenti alla politica (l’elezione e l’omicidio di Kennedy) o alla storia dello sport americano (le vicende dei Dodgers e degli Yankee) e le frequenti allusioni ad una guerra che è alle porte e che segnerà profondamente mezzo secolo della storia americana.

E poi la storia personale, che è una e al tempo stesso quattro o anche quattro che convergono in una. Qual è allora la maniera migliore per leggere questo romanzo? Non è facile rispondere, e forse non esistono esattamente una riposta corretta e una sbagliata. Ciò che è certo è che queste 900 pagine raccontano la storia di una sola persona, Archie Feguson, e qualsiasi lettura si decida di intraprendere, sia che si segua l’apparente ordine cronologico dettato dall’autore o che si salti da una delle quattro versioni all’altra, la realizzazione dell’intreccio non subirebbe alcuna modifica.

4321 è un romanzo di indubbia complessità. Proprio per questa sua narrazione non esattamente lineare, il lettore fa spesso fatica a riprendere il filo del discorso e si sente spesso disorientato. Auster, infatti, non quadruplica soltanto il protagonista, ma anche tutta una serie di personaggi che sono connessi con lui e con la sua storia. Ad https://goo.gl/nd8b4Nogni versione della vita di Archie corrisponde un modo diverso di osservare e vivere gli eventi, così come un modo differente di descrivere, comprendere e vivere i rapporti tra i personaggi. Eppure, il caos che sembra dominare tutto il romanzo, è anche la sua chiave di lettura per eccellenza. Quello che Auster ci dice non è nuovo per chi lo ha già letto. Non esiste un’identità definitiva, ma tanti io diversi, ognuno dei quali è portato a fare delle scelte diverse e a risponderne di conseguenza. E non poteva essere una maniera migliore per dimostrare questa teoria, se non con il ricorso a piani diversi di meta narrazione. Quattro storie che non sono altro che quattro facce di una stessa medaglia, ognuna intimamente legata e allo stesso tempo completamente svincolata dalle altre.

Un romanzo lungo e incredibilmente intricato, che conduce il lettore dentro un labirinto di idee, emozioni, sensazioni e azioni di volta in volta diverse. Il racconto di una storia storia che è quella di Archie Ferguson ma che potrebbe essere né più né meno quella di tanti altri suoi contemporanei, e perchè no, forse anche la nostra.

Immagini: https://goo.gl/9JKL9L, https://goo.gl/cMo3Sj, https://goo.gl/nd8b4N

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