#Libromania – Intervista a Libreria Vicolo stretto

Dopo l’intervista a Cristina Di Canio a Milano, ho deciso di tornare (virtualmente) nella mia regione d’origine, a Catania precisamente. Lì c’è una libreria chiamata Vicolo stretto, gestita da due sorelle disponibili, appassionate e gentili. Si chiamano Angelica e Maria Carmela e, qualche anno fa, hanno deciso di rilevare la gestione della libreria. Sono grata a entrambe, non soltanto per la disponibilità dimostratami, ma anche per la loro audacia: questa è la prova che se ci si mette passione, anche le cose più difficili possono dare i loro frutti.

Ciao Angelica, ciao Maria Carmela! Dunque, partirei chiedendo di raccontare ai nostri lettori la vostra storia. Voi siete sorelle, fin da bambine avete nutrito l’amore per i libri? E quali sono i libri che ritenete più importanti?
Ciao Cristina, intanto grazie del tuo interesse nei confronti della nostra piccola realtà.
Io e Angelica siamo sempre state molto legate, anche se in alcuni momenti della nostra vita, vista la differenza di età, ognuno ha fatto i suoi percorsi. Abbiamo sempre letto, alcuni periodi di più ed altri di libreria vicolo strettomeno (come tutti credo). Per Angelica i libri più importanti sono: Il fu Mattia Pascal di Pirandello, Romeo e Giulietta di Shakespeare, Molto forte incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer; per Maria Carmela Middlesex di Eugenides, Il profumo di Kundera e Il lupo della steppa di Herman Hesse. Poi, in realtà, ne abbiamo tantissimi altri ovviamente.

Quando avete deciso di aprire la libreria? E perché si chiama Vicolo Stretto?
Maria Carmela: Abbiamo aperto la libreria il 16 luglio del 2011. È arrivata per caso, Vicolo Stretto esisteva già. L’ex proprietario, mio conoscente, durante un aperitivo mi propose di rilevarla e io, vedendone subito il potenziale, colsi la palla al balzo. Durante un pranzo domenicale in famiglia ne parlai con Angelica e le chiesi se le andava di avventurarsi insieme a me e mi rispose di sì.

Secondo i dati del 2017, in Italia il 59,5% della popolazione non legge neanche un libro all’anno. In Sicilia – sempre secondo i dati – non legge il 74,2% della popolazione. Eppure io sono convinta che le cose possano migliorare, basta che una persona (dagli adulti ai bambini) trovino il libro che fa per sé. Cosa ne pensate? È capitato che in libreria siano entrate lettori deboli o non lettori che, dopo una prima volta, sono ritornati e hanno cominciato ad amare i libri?
I dati di cui parli tu sono disarmanti e non si può negare che in Sicilia si legge meno rispetto al resto d’Italia anche se, sinceramente, mi concentrerei sul fatto che più della metà della popolazione italiana non legge neanche un libro l’anno. La lettura non è una cosa semplice.
Per leggere un libro, capirne bene le sfumature e assaporarne gli stimoli, ci vuole un’abitudine alla lettura. Quest’abitudine si coltiva di volta in volta e non solo aiuta a migliorare il proprio bagaglio linguistico, ma permette di entrare in “mondi” diversissimi tra loro. Ed è chiaro che ognuno di noi deve trovare il suo in tutta questa vastità. I gusti di lettura poi possono di volta in volta cambiare, diversificarsi. Almeno in questo siamo completamente liberi. Da pochissimo abbiamo avuto in libreria un ragazzo sui trent’anni che sì e no aveva letto due libri in tutta la sua vita. Un amico per Natale gli aveva regalato un libro di Baricco ed è venuto da noi a chiederci quale libro sarebbe stato adatto a lui dopo Seta. Ha preso appunti, ha scritto sul suo taccuino tutti i nostri consigli ed è tornato più e più volte. Lui è un nuovo lettore.

vicolo stretto

Alla fine di gennaio, dopo il Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, l’AIE ha affermato che il mercato del libro è tornato a crescere con un aumento del 5,8% e che la libreria è il principale canale di acquisto. Avete riscontrato anche voi questo piccolo ma al contempo grande cambiamento positivo?
Senza dubbio. La nostra attività è in continua crescita e mi sembra naturale che la libreria sia il principale canale di acquisto. In libreria si creano comunità, identità, si scambiano informazioni ed emozioni continuamente, cosa che il web non farà mai fino in fondo.

Ho avuto modo di notare dalla vostra pagina Facebook che organizzate tantissime attività. Qual è il vostro rapporto con il territorio? Catania è una delle città siciliane più vive. Ho anche visto che partecipate all’iniziativa Libri sotto gli Archi? Di cosa si tratta?
Catania è una città che sia io che Angelica amiamo moltissimo. Il rapporto con il nostro territorio lo intessiamo quotidianamente grazie ai lettori, alle scuole, alle amministrazioni, ai laboratori hand made, ai ristoranti ecc. Catania non è un piccolo centro, è una grande città per cui credo che ci vorrà del tempo prima di poter rispondere con chiarezza a questa domanda. È un territorio vasto e variegato. “Libri sotto gli Archi” è una manifestazione promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania che ha come scopo principale quello di ravvivare una strada chiusa al traffico che ancora fatica a partire. Ogni terza domenica del mese, librai e editori catanesi animano la strada con presentazioni all’aria aperta, laboratori per i bambini, performance e letture ad alta voce.

Sempre seguendovi sulla pagina Facebook, ho visto altre attività. Tra tutte mi hanno colpito gli appuntamenti di “Fra le righe”, organizzato da Queers, “Letto scoperto” e i laboratori organizzati con “L’arcipelago delle storie”. In cosa consistono questi eventi? Vi è un’elevata partecipazione? La città risponde bene?
Il GDL “Fra le righe” è una delle esperienze più interessanti del 2017. In questo caso specifico siamo state scelte. I ragazzi di Queers hanno deciso che dal 2017 in poi noi saremmo state la loro libreria di fiducia e

Tra le righe

Fra le righe

che il nostro spazio era quello giusto per i loro incontri. Il gruppo è numerosissimo ed è una gioia ospitarli.
“Letto Scoperto” è un’iniziativa promossa da Vicolo Stretto, CUB Bookshop del Museo Civico Castello Ursino e il Monastore del Monastero dei Benedettini. L’idea è quella di creare una “caccia al libro” grazie alla quale i lettori scoprano la città e tre librerie diversissime tra loro. Abbiamo deciso, di comune accordo, di non dare nessun premio. Non è una gara di lettura ma un semplicissimo gioco. Il premio è il piacere di leggere.
I laboratori dell’Arcipelago delle storie sono un’altra scoperta del 2017. Floriana Manciagli, diplomata alla Scuola Holden, ha un bellissimo approccio con i bambini. Li mette non solo a loro agio ma li spinge sempre a dover creare storie sulla base di tracce narrative di volta in volta diverse. Domenica scorsa i bambini hanno inventato una storia immaginando di incontrare un alieno (il suo pianeta, come ci entri in contatto, cosa ti dice…)

Quali saranno i prossimi eventi della libreria?
Ne abbiamo tanti in programma. Questo mese di marzo lo dedichiamo a temi a noi cari. Avremo:

  • Graziella Priulla con “Viaggio nel paese degli stereotipi” (Villaggio Maori Edizioni)
  • Alessandra Beltrame con “Io cammino da sola” (Edizioni Ediciclo)
  • Salavatore La Porta con “Less is more” (Il Saggiatore)

E tantissimi altri…

Se qualcuno vi dicesse “Voglio aprire una libreria”, quali consigli gli dareste?
La scelta di aprire una libreria è una scelta importante, ti cambia la vita e ti mette di fronte ad un sacco di dubbi, perplessità, rabbia, gioie e soddisfazioni. Consiglierei innanzitutto di fare un corso per librai e in Italia ce ne sono tanti. Bisogna studiare bene il proprio territorio ed avere chiaro “cosa voglio aprire?”, “come lo voglio fare?” e  “tra dieci anni come immagino la mia libreria?”. Questo è un discorso lungo che rimando a chi insegna ai librai o agli aspiranti tali. Poi diciamocelo pure…una bella dose di fortuna ci vuole!

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