Fedeltà di Marco Missiroli – Tra sesso e amore, tra gioventù e maturità

Carlo ha trentasei anni e due lavori: un posto come redattore di guide di viaggio e uno come professore di letteratura, sei ore alla settimana. Ha anche una moglie coetanea, Margherita, ma non è con lei che si fa sorprendere nel bagno della facoltà dove insegna. Quella che stringe tra le sue braccia è invece Sofia, una sua studentessa di ventidue anni. L’accaduto sarà minimizzato con una scusa di fronte al rettore, ma per evitare qualsiasi fuga di notizie sarà lo stesso Carlo a parlarne per primo alla moglie, con un discorso in cui non si assume nessuna responsabilità:

– C’è un problema all’università.
– Che genere di problema?
– Con uno studente, – il genere maschile gli era venuto con naturalezza.
– Perché me lo stai raccontando?
Lui era rimasto zitto un attimo. – Perché non ho niente da nascondere.
– Nascondere cosa?
Le aveva raccontato la sua versione dei fatti.
Lei aveva intrecciato le braccia. – Sembra quel romanzo.
– Quale romanzo.
– Il sudafricano, il Nobel.
– Mi stai accusando.
– O l’altro romanzo.
Lo aveva guardato: – Com’era l’incipit? Luce della mia vita, fuoco dei miei lombi.
Lui si era seduto sul divano. – Speravo nella tua intelligenza.
– E io nella tua […] All’improvviso Margherita aveva detto “Ma io mi fido di te”, ed era andata a dormire, lasciandolo al centro del divano.

Nonostante l’apparente fiducia concessa, in Margherita si è ormai scatenato un desiderio, anzi due: quello di scoprire la verità su questa storia e quello di ottenere non una vendetta, ma una rivalsa sulla libertà del marito. È per questo che decide di sedurre Andrea, il suo fisioterapista e di finire a letto con lui. Inizia così Fedeltà di Marco Missiroli, uscito a febbraio 2019 per Einaudi, ma il lettore non deve farsi fuorviare da questo breve riassunto, perché non sono i tradimenti l’unico argomento del romanzo, bensì ogni tipo di rapporti umani. Carlo e Margherita infatti costituiscono solo il nucleo di una vicenda che ruota anche intorno alle loro famiglie d’origine: algida e facoltosa quella di Carlo; popolare e schietta quella di Margherita; ma c’è spazio anche per Sofia e Andrea, i due oggetti del desiderio, e per i loro genitori.

Come si insinua il tradimento nelle loro vite? Non è uno spartiacque ma uno specchio, che mette i personaggi a confronto con i loro più intimi desideri, per verificare a che punto sono arrivati nel rapporto tra aspirazioni giovanili ed effettive realizzazioni.
Nella fase della vita in cui si trovano il sesso è elemento di rottura, il tradimento appunto, ma anche collante, come nel rapporto tra Carlo e Margherita, la cui relazione nasce e si sviluppa anche grazie ad un’intesa sessuale a cui si aggrappano nei momenti di difficoltà:

“Aveva capito che sarebbe stato lui per il modo in cui gli si era concessa. Se lo era dichiarato da subito. Il sesso, da quel pomeriggio, erano riusciti a farlo sopravvivere negli anni, sfruttando luoghi anomali, momenti inappropriati, stuzzicando una chimica collaborativa. Voleva succedesse anche ora, nel bagliore di un appartamento troppo caro in corso Concordia. La brutalità poteva ancora riparare i malintesi: farsi scopare appoggiando i gomiti al tavolo, aspettando che lo spasmo innescato da un fisioterapista diventasse un marito.”

I genitori, invece, rappresentano spesso l’opposto dei figli: tramite il rapporto tra le due generazioni verranno fuori somiglianze e differenze rispetto al posto che i nuovi adulti scelgono di occupare nel mondo.
Il tema non è certo nuovo nella letteratura italiana contemporanea. Basti pensare a due romanzi usciti l’anno scorso come Le Vite potenziali di Francesco Targhetta o Cometa di Gregorio Magini, ma anche, sconfinando un po’, a fumetti come Macerie prime di Zerocalcare o La Giusta Mezura, di Flavia Biondi.
Missiroli però fa qui un piccolo miracolo. Riesce a raccontare una storia già sentita attraverso un diverso punto di vista, quello dell’infedeltà, e soprattutto attraverso uno stile, che all’inizio può apparire poco espressivo, ma che riesce a tenere insieme erotismo e sentimento, speranze e ragionamenti, senza mai sconfinare nelle banalità di uno dei due ambiti. Il che, data poi la particolare difficoltà dell’argomento (non è un caso se esiste un premio alla peggior descrizione di una scena di sesso), è di certo degno di nota. La sua scrittura non è solo penetrazione psicologica, non estrae i pensieri dai personaggi, ne accompagna le emozioni con grande talento, senza prevaricare. Questo effetto è raggiunto anche grazie alla divisione del libro in due parti: il salto di dieci anni nella storia, mostra come anche i più piccoli avvenimenti siano accresciuti o ridotti dalla memoria e come si consumi lo scontro lungo tutta una vita: quello tra le tentazioni di tutti i giorni e la fedeltà a una situazione pre-esistente, i due estremi tra cui ognuno sceglie il posto da occupare nel mondo.

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