Benvenuti a “Jalna” – primo capitolo della saga famigliare dei Whiteoak

Sono una grandissima fan delle serie tv e il motivo è semplice: mi piace affezionarmi ai personaggi, seguire le loro storie e scoprire con loro come andrà a finire. Più o meno per lo stesso motivo sono anche una grande fan delle saghe famigliari. Mi piace scoprire i personaggi un po’ alla volta, vederli crescere pagina dopo pagina e addentrarmi insieme a loro nelle complesse dinamiche che governano le loro vite.

Jalna è sotto questo aspetto il romanzo perfetto. Primo di una saga famigliare che conta ben sedici volumi, ha riscosso da subito grande successo. Già negli anni Venti, ai tempi della prima pubblicazione, la storia dei Whiteoak aveva conquistato intere generazioni di lettori e aveva assicurato all’autrice, prima donna a vincere l’Atlantic Monthly Prize, la fama internazionale.

Protagonisti, almeno nel primo volume, sono i componenti della famiglia Whiteoak. A capo della famiglia troviamo Adeline, presenza forte e maestosa che, prossima ai cento anni, continua a troneggiare sulle vite e le scelte di figli e nipoti. Si fa spesso riferimento nel corso della storia alle avventure giovanili della donna, che ci permettono di ricostruire, anche se a grandi linee, le tappe fondamentali di una vita che l’ha portata a sviluppare la tempra forte e determinata che la caratterizza nel corso di tutto il romanzo. A questo aspetto, però, se ne oppone un altro, quello di madre e nonna desiderosa di affetto, alla ricerca di un costante contatto con i propri famigliari.  

Subito dopo in ordine di importanza c’è Renny. Capofamiglia, all’apparenza arrogante e irremovibile, dimostrerà di essere capace, anche se a modo proprio, di una sensibilità che non ci aspetteremmo. Lo seguono Eden, riservato e dedito unicamente sulla sua poesia e Piers, il più impulsivo e passionale della famiglia. Ultimi in ordine di età sono Finch, costantemente preso di mira dai fratelli più grandi e alle prese con un senso di inferiorità e inadeguatezza costanti, ai quali troverà una via di fuga soltanto attraverso la musica e Wakefield, furbo e vivace, sul carattere del quale siamo portati a interrogarci più volte nel corso della lettura. Crescerà forte, determinato e un po’ burbero come la tradizione dei Court vuole o somiglierà alla debole governante che era sua madre?

Unica donna della famiglia, oltre ad Adeline – e a Pheasant e Alayne che vedremo arrivare in un secondo momento – è Meg. Un po’ sorella maggiore un po’ madre, Meg porta con sé i segni di un amore finito male che ne giustificano, o almeno così siamo portati a pensare, il carattere a tratti egoista e testardo.

A completare il quadro famigliare sono i due zii, Ernest e Nicholas. Se confrontata a quella degli altri personaggi, la loro descrizione sembra meno accurata, almeno in questo primo volume, e volta soprattutto a sottolinearne l’estrema devozione dei due uomini nei confronti dell’anziana madre.

Si aggiungono all’appello due figure estranee alla realtà di Jalna, Pheasant e Alayne, estremamente diverse tra loro, ma accomunate da un elemento fondamentale per la narrazione. Le due donne rappresentano l’esterno, ciò che è al di fuori della microcosmo di Jalna e che, in quanto tale, non può che essere fattore di corruzione. Non a caso, infatti, sarà proprio il loro arrivo a Jalna a determinare la rottura degli equilibri famigliari e a mettere in moto il meccanismo di amori, tradimenti e giochi di potere che permettono alla trama di prendere davvero forma.

Riassumere la storia di Jalna è impossibile. Primo di una lunga serie di romanzi, questo capitolo iniziale è chiaramente un’introduzione a una storia, quella dei Whiteoak, che durerà quasi cento anni, coinvolgendo generazioni diverse. Jalna è un romanzo di presentazione, scritto per farci famigliarizzare con i personaggi, per introdurci a un mondo fatto di continui rimandi al passato, di presenze-assenze – quelle degli avi, dei parenti lontani, di chi non fa più parte dell’universo di Ialna – di intrecci dentro e fuori dal nucleo famigliare.  

Eppure, anche se si tratta solo di un capitolo introduttivo, emerge da subito quello che è un tema centrale nelle dinamiche della famiglia: l’opposizione tra due mondi, quello maschile e quello femminile.

Funzionale a evidenziare questa dicotomia è la figura di Alayne che, completamente estranea al mondo di Jalna, sia per ragioni geografiche che culturali, da una parte ne subisce il fascino e dall’altro cerca di fuggire in ogni modo.

Nella mia vita di prima credevo che uomini e donne fossero uguali, ma da quando vivo qui mi sembra che noi donne siamo soltanto schiave. […] Insomma siamo schiave della vita che create, delle passioni che suscitate in noi. Oh non sai cosa significhi essere una donna! Credimi, è qualcosa di orrendo.

A proteggere e custodire ogni storia, ogni vita, è Jalna – la casa – che diventa un vero e proprio personaggio, protagonista reale della narrazione. Jalna è sinonimo di madre, genitrice pronta ad accogliere i propri figli, generazione dopo generazione, e a perdonarli nonostante gli errori e i peccati commessi.

E Jalna cos’era? La casa, lui lo sapeva bene, aveva un’anima. Ne aveva udito i sospiri, i movimenti nella notte. Credeva che a volte gli spiriti di suo padre, delle sue mogli, del nonno e persino quelli dei Whiteoak morti in fasce, venissero dal cimitero per radunarsi proprio lì e ristorarsi bevendo l’essenza di Jalna, uno spirito che era tutt’uno con la pioggia fine che cominciava a cadere proprio in quel momento.

Nonostante i numerosi personaggi e la fitta rete di intrecci che popolano le quasi trecento pagine del romanzo, la prosa risulta fluida e scorrevole, merito di una scrittura pungente e a tratti ironica, soprattutto quando a prendere la parola è l’anziana Adeline.

Se lo scopo di Jalna è quello di avvicinare il lettore all’universo dei Whiteoak e di incuriosirlo con trame che devono essere ancora sviluppate, non possiamo fare altro che prendere in mano il volume successivo, da poco in libreria grazie a Fazi editore, e prepararci a scoprire quali risvolti prenderanno le vite dei nostri protagonisti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.