Imbattibile: potere al fumetto!

La parola “fumetto” è stata spesso accostata a “supereroe”. E questo nonostante fin dalle origini del fumetto non siano mancate anche testimonianze diverse. Su quali siano poi le “vere” origini del fumetto, il dibattito è ancora aperto: per un approfondimento si rimanda al classico Capire il fumetto di Scott McCloud (ripubblicato da Bao Publishing nel 2018). In ogni caso, una volta stabilita questa associazione, è stato facile per i detrattori creare dal nulla un impreciso e degradante sillogismo, se fumetti = supereroi e supereroi = cose da ragazzini, allora fumetti = cose da ragazzini. Non è questa la sede per discutere quanto ci sia di sbagliato in ciò, ma fatto sta che per questo a lungo il fumetto ha vissuto un’inferiorità culturale, specie in Italia. Negli ultimi anni però la situazione è cambiata e si sono visti fumetti candidati ai migliori premi letterari e diventati campioni di incassi anche in libreria. Perciò non stupiranno il grande pubblico anche prodotti di “iper-fumetto” come Imbattibile, di Pascal Jousselin. Apparso originariamente nella celebre rivista franco-belga Spirou, è stato portato in Italia nel 2020 da Comicon Edizioni, la casa editrice affiliata alla famosa convention napoletana. Imbattibile ha vinto il Bologna Ragazzi Comics Award, ma è un’opera che consiglierei agli amanti del fumetto di qualsiasi età, per una serie di ragioni.
Ma andiamo con ordine. Intanto, Imbattibile si definisce “Il solo vero supereroe del fumetto”, il che sembra un’affermazione in piena contraddizione con quanto dichiarato prima, visto quanto è (considerato) stretto il legame tra fumetti e supereroi. Ma Imbattibile è definito così proprio perché il suo potere è quello di sfruttare a pieno il medium fumetto, muovendosi a piacere tra le vignette.

© Comicon Edizioni

Grazie a questo trucco il nostro eroe riesce a compiere varie missioni, che rievocano in chiave parodica quelle dei più classici supereroi Marvel o DC: sconfiggere nemici quali il genio criminale e lo scienziato pazzo, risolvere dispute tra gli abitanti della sua città, persino salvare il classico gattino sull’albero. Il tutto in un tripudio di elementi meta-fumettistici, tra passaggi di vignette, salti di pagina e molto altro.

© Comicon Edizioni

Penso che questo fumetto sarebbe piaciuto a Umberto Eco: in queste pagine convivono attitudine giocosa e riflessione sui meccanismi della narrazione, due aspetti che il grande studioso amava mescolare. Ma Imbattibile non è solo un’opera per accademici in cerca di svago o autori che vogliono osservare in vitro le possibilità combinatorie del disegno. Oltre al piacere intellettuale, qua si ride anche tanto, sia per l’indubbia comicità dell’idea originaria, sia per l’estremizzazione delle situazioni che giocano con i cliché del genere.
Se mai fosse rimasto qualcuno a pensare che i fumetti siano solo cose da ragazzi, di sicuro cambierà idea leggendo Imbattibile.

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